Prendiamo l'ambito della comunicazione. Che cosa significa comunicare oggi?
Lasciamo per un attimo da parte le teorie e cerchiamo di rispondere. Che cosa significa comunicare per noi?
Ognuno di noi darà una risposta differente, perchè anche tra i professionisti della comunicazione esistono diversi modi di concepire e di progettare la comunicazione.
C'è chi ritiene che la comunicazione, sia questione di
immagine. Si tratta di presentarsi ai propri pubblici nel miglior modo possibile. L'obiettivo e di veicolare nel modo migliore, utilizzando i mezzi più adatti, rivolgendosi ai giusti target, nei tempi più opportuni, un messaggio volto a creare attenzione, a trasformare questa attenzione in interesse, questo interesse in un acquisto, possibilmente ripetuto. In tale ottica, i messaggi devono sapere toccare tutte le corde percettive, usando argomentazioni,
razionali, emozionali, sociali, valoriali. Questi messaggi devono provocare un comportamento preciso.
Una modifica di un atteggiamento, una maggiore consapevolezza, un'esperienza positiva e indurre ad un'azione possibilmente precisa e direttamente misurabile.
Se il punto centrale è l'immagine, la comunicazione deve essere
integrata e
coordinata, carismatica, autorevole, perchè deve essere
persuasiva, convincente e permettere di presentarsi nel modo migliore possibile per costruire consenso, per fare
"bella figura".La
forma è sostanza, tutto deve essere preciso e al posto giusto, il tono deve essere corretto, mai mostrare un lato differente , creerebbe,
contraddizioni nel proprio posizionamento, che è ciò che si desidera che i propri pubblici pensino del proprio
brand, quando esso viene evocato.
C'è chi ritiene che la comunicazione sia questione di
identità. Si tratta di fornire una propria
visione del mondo, consapevoli che
non sarà l'unica, ma una delle tante possibili. La consapevolezza è quella di non essere in grado di piacere a tutti, ma solo a precisi segmenti di pubblico.
L'obiettivo in questo caso, non è veicolare un messaggio, ma consentire di creare dinamiche relazionali, poichè il messaggio verrà adattato e rielaborato da parte dei propri pubblici.
Lo scopo è quello di offire delle motivazioni per aderire ad un mondo valoriale aperto, in cui il comunicatore ha il compito di ispirare, e di concretizzare la propria visione in comportamenti coerenti, in modo da non creare distonie tra la sua comunicazione (promesse) e le esperienze che i suoi pubblici vivono quotidianamente in tutti i momenti e luoghi di contatto (touch points).Il proponimento non è il dire, il raccontare, ma la
condivisione, la partecipazione.C'è invece chi ritiene che la comunicazione sia un
processo olistico che ha la necessità sia di forma sia di sostanza.
Che pensa che obiettivo della comunicazione, sia quella di narrare delle storie, di creare sogni, ma anche di essere presente coerentemente, costantemente, positivamente, ma collaborativamente nella vita delle persone.
Non esiste un modello ideale di comunicazione, perchè la comunicazione dipende dal l
ivello di maturità sia dell'emittente che del ricevente, dalla qualità delle dinamiche sociali/relazionali tra i soggetti coinvolti.Il vero significato della comunicazione è sicuramente frutto dello spirito del tempo (zeitgest).
E' bello far scegliere, rendere protagonisti, ma ciò comporta responsabilità e non sempre tutti hanno voglia di prendersela.
Una comunicazione che si incentra sulla relazione e sulla creazione di rapporti basati sulla fiducia, comporta un processo di responsabilizzazione e questo può aver luogo soltanto se, come emittenti si è disposti a cedere parte del controllo (e quindi potere) e se come destinatari, si è disposti ad essere protagonisti delle proprie scelte con tutti i vantaggi e gli oneri che questo comporta.Ci sono ovviamente altre visioni del concetto di comunicare, che partono da presupposti completamente differenti poichè emittente e destinatari assumono ruoli differenti nel processo comunicativo.
Immagino che se chiediamo alla
Fiat, alla
Prada, alla
Diesel, alla
Vodaphone, alla
Ryan Air o alla
Virgin, il significato del concetto di comunicazione, otterremmo con grande probabilità risposte molto differenti.
Non esiste quindi un modello di comunicazione buono per tutte le stagioni e per tutti i contesti, questo è bene saperlo.
Credits per l'immagine: http://www.eagle-vision-communication.de