domenica, maggio 31, 2009
Madonna Vs Dirty South - 4 Minutes to Let It Go Audio remix : Mashup Video Remix : DvJ Marco van Dynen aka DvJ MvD
sabato, maggio 30, 2009
Frammenti narrativi
Improvisation 2 from Fredo Viola on Vimeo.
In rete si propongono frammenti narrativi, momenti di vita vissuta e condivisa considerata rilevante dai differenti pubblici, anche di un brand.mercoledì, maggio 27, 2009
martedì, maggio 26, 2009
Think like a futurist
Prevedere il futuro è un'attività difficile, oggi è quasi impossibile cercare di determinare cosa succederà fra dieci anni.
Pensare come un futurista significa comprendere le basi e gli elementi su cui è possibile prendere delle decisioni per rendere attuale il futuro che vogliamo.
Da una "lovemark" ci si aspetta un'indicazione, un punto di vista, un orientamento sul mondo ideale, che la marca vuole contribuire a creare. Senza un sogno nessuna grande marca è diventata ciò che è, ma ci vuole anche la concretezza di chi sa creare reale valore.
Ci vuole immaginazione, ma anche ostinazione e tensione verso obiettivi chiari.
Nessuna marca diventerà mai una grande marca se si aspetta certezze e se basa le proprie decisioni solo su ciò che fanno gli altri.
Una grande marca plasma il suo futuro e non lo subisce. Le altre lo rincorrono.
Da una "lovemark" ci si aspetta un'indicazione, un punto di vista, un orientamento sul mondo ideale, che la marca vuole contribuire a creare. Senza un sogno nessuna grande marca è diventata ciò che è, ma ci vuole anche la concretezza di chi sa creare reale valore.
Ci vuole immaginazione, ma anche ostinazione e tensione verso obiettivi chiari.
Nessuna marca diventerà mai una grande marca se si aspetta certezze e se basa le proprie decisioni solo su ciò che fanno gli altri.
Una grande marca plasma il suo futuro e non lo subisce. Le altre lo rincorrono.
Capire il mashup
Il mashup è un nuovo contenuto che nasce dall'unione di due o più contenuti distinti, come tre corpi distinti che si relazionano per creare un insieme armonico e coerente che da vita ad una nuova opera.
lunedì, maggio 25, 2009
Active Branding
In un vecchio post ho ironizzato sui tentativi di creare una relazione di amicizia tra un brand e i suoi pubblici.
Non posso che condividere l'affermazione di Janez Damjan quando scrive:
My friends and my brands are not in the same space.
Damian introduce il concetto di Brandship ovvero delle relazioni con un brand, che tiene ben distante da quello di Friendship.
Non posso che condividere l'affermazione di Janez Damjan quando scrive:
My friends and my brands are not in the same space.
Damian introduce il concetto di Brandship ovvero delle relazioni con un brand, che tiene ben distante da quello di Friendship.
Possiamo creare contenuti ed eventi di marca memorabili, progettare valore durante tutti i momenti di contatto con una marca, ma dobbiamo sempre tenere presente, che lo spazio dei media (media space), lo spazio dei canali commerciali (market space), lo spazio dei brand (brand space) e lo spazio dei clienti, attuali e potenziali (customer space) anche se si trovano tutti in rete sono spesso spazi ben distinti.
Ci sono spazi che sono e rimangono privati e in cui una marca non dovrebbe entrare.
E' possibile definire la "brand distance" o il "brand divide", come la distanza culturale che divide una marca dai suoi pubblici.
Questa distanza non si può colmare con la pubblicità, ma con un migliore allineamento tra i valori di un brand e i suoi comportamenti, tra i valori comunicati e quelli percepiti, tra l'ascolto attivo e la comunicazione attiva.
Fonte dell'immagine: Andrea Rossi
E' possibile definire la "brand distance" o il "brand divide", come la distanza culturale che divide una marca dai suoi pubblici.
Questa distanza non si può colmare con la pubblicità, ma con un migliore allineamento tra i valori di un brand e i suoi comportamenti, tra i valori comunicati e quelli percepiti, tra l'ascolto attivo e la comunicazione attiva.
Fonte dell'immagine: Andrea Rossi
sabato, maggio 23, 2009
Ethio Electro Rock Dub (Slight Return)
This is a remix of Sima Edy an Ethiopian Azmuri track, the original is available on Peter Gabriel's Real World Records Label http://realworldrecords.com/artists/d...
The original project is the vision of Dub Colossus - Dubulah - aka Nick Page. Composer, guitarist, bass player and programmer Nick started his music career with Michael Riley (Steel Pulse) and has since worked with a long list of notable artists and eccentrics. In 1990 he formed Trans-Global Underground with Tim Whelan and Hammid Man-Tu, produced-wrote-played six albums before leaving in 1997 to form Temple of Sound with Neil Sparkes.
Dub Colossus in a Town Called Addis was inspired by meeting, writing and working with Ethiopian singers and musicians in Addis Ababa in August 2006. The collaboration between Dub Colossus and these amazing musicians covers Azmari and traditional styles as well as the popular singing styles of the 60s and 70s.
Feleke Hailu plays the sax and the female vox is provided by Sintayehu 'Mimi' Zenebe & Tsedenia Gebremarkos.
Fonte: Global Warning
Dub Colossus in a Town Called Addis was inspired by meeting, writing and working with Ethiopian singers and musicians in Addis Ababa in August 2006. The collaboration between Dub Colossus and these amazing musicians covers Azmari and traditional styles as well as the popular singing styles of the 60s and 70s.
Feleke Hailu plays the sax and the female vox is provided by Sintayehu 'Mimi' Zenebe & Tsedenia Gebremarkos.
Fonte: Global Warning
mercoledì, maggio 20, 2009
Out of nowhere
Out of nowhere è l'ultima videosong, pubblicata da Jack Conte, che ha attivato anche un canale Twitter.
Jack Conte, non è solo interessante per il suo lavoro di sperimentazione multimediale, ma anche per la sua capacità di gestire le relazioni con i suoi pubblici e fan.
Jack Conte, non è solo interessante per il suo lavoro di sperimentazione multimediale, ma anche per la sua capacità di gestire le relazioni con i suoi pubblici e fan.
This is My Brand
Ci sono aziende che custodiscono gelosamente il loro brand come fosse una reliquia preziosa che non si può toccare.
Altre aziende sono consapevoli che la marca appartiene ai suoi fruitori, per questo cercano di renderla sempre più "interattiva".
Mc Donalds ha recentemente lanciato un cartellone interattivo nella famosissima e fotografatissima Picadilly Circus a Londra, permettendo a tutti i passanti di interagire con le immagini, fungendo da "abilitatore", per rendere le fotografie dei turisti ancora più memorabili, grazie alla marca.
Altre aziende sono consapevoli che la marca appartiene ai suoi fruitori, per questo cercano di renderla sempre più "interattiva".
Mc Donalds ha recentemente lanciato un cartellone interattivo nella famosissima e fotografatissima Picadilly Circus a Londra, permettendo a tutti i passanti di interagire con le immagini, fungendo da "abilitatore", per rendere le fotografie dei turisti ancora più memorabili, grazie alla marca.
lunedì, maggio 18, 2009
L'evoluzione del brand coinvolgente.
I creativi pubblicitari sono abituati a cimentarsi con la sfida dell'attenzione. Ottenere attenzione è un imperativo categorico per chi si occupa di comunicazione, perchè è oggi più che mai, la vera risorsa scarsa.
Per molto tempo ci si è concentrati sull'arte di ottenere attenzione, lavorando sulla progettazione creativa del contenuto e della forma del "messaggio" in modo da renderlo attrattivo, interessante, informativo, utile, divertente per i destinatari a cui è rivolto.
Come mai se uno stesso identico messaggio viene rivolto allo stesso identico pubblico da parte di due differenti aziende/marche l'effetto può essere completamente diverso?
Il messaggio non vive una sua vita indipendente, isolata dalle caratteristiche delle parti coinvolte nel processo di comunicazione. Ci sono alcune persone, alcune marche, alcune aziende che hanno una maggiore capacità rispetto ad altre di generare attenzione e coinvolgimento.
Brian Phipps così descrive l'engagement:
Brand engagement is the interactive process of moving the customer forward, to a stronger sense of self, and to a higher plane of being and doing
La capacità di creare attenzione e coinvolgimento è quindi il prodotto delle caratteristiche della marca, del messaggio e del processo di comunicazione, in cui non ci sono più attori passivi e in cui ha luogo uno scambio di conoscenza e di valore che produce "energia vitale".
Due marche sono fungibili se ad esempio i loro messaggi sono intercambiabili senza che questo provochi alcun effetto.
La pubblicità oggi non è più l'elemento centrale, ma diviene uno dei diversi elementi per la costruzione dell'ecosistema della comunicazione di impresa.
L'acquisto di spazi di visibilità attraverso la pubblicità non genera più attenzione in un processo scalabile. Esiste un livello di disponibilità a prestare attenzione che non è negoziabile, ma dipende dalla capacità di una marca o di un'azienda di sapersela meritare.
Possiamo lavorare sulla rilevanza del messaggio, sulla sua creatività, sulla capacità di formulare una proposta di valore distintiva e differenziale, ma non possiamo prescindere dal vissuto esperienziale dei pubblici di una marca e da quelli dei loro influenzatori.
Dalle variabili del marketing mix, siamo passati al concetto di touchpoint, che si è presto trasformato in extended touchpoint che possiamo così definire:
Ogni spazio, o momento di contatto (interfaccia) con un brand o con un'azienda oppure con un "nodo" in grado di influenzare i diversi pubblici di una marca o azienda.
Ma anche il concetto di extended touchpoint, ben presto risulterà limitativo.
L'organizzazione delle aziende e delle agenzie di comunicazione in compartimenti (stagni) non favorisce la costruzione di un'ecosistema della comunicazione inteso come "l'insieme dei sistemi di interazione tra un organismo vivente (la marca) ed i propri ambienti.
Stiamo vivendo un periodo di grandissimi cambiamenti che ci costringeranno a rivedere il nostro modo di intendere la marca, il suo ruolo e l'impatto che avrà sul modo in cui le persone, pensano, si comportano e acquistano.
Fonte dell'immagine: AHT Group
Per molto tempo ci si è concentrati sull'arte di ottenere attenzione, lavorando sulla progettazione creativa del contenuto e della forma del "messaggio" in modo da renderlo attrattivo, interessante, informativo, utile, divertente per i destinatari a cui è rivolto.
Come mai se uno stesso identico messaggio viene rivolto allo stesso identico pubblico da parte di due differenti aziende/marche l'effetto può essere completamente diverso?
Il messaggio non vive una sua vita indipendente, isolata dalle caratteristiche delle parti coinvolte nel processo di comunicazione. Ci sono alcune persone, alcune marche, alcune aziende che hanno una maggiore capacità rispetto ad altre di generare attenzione e coinvolgimento.
Brian Phipps così descrive l'engagement:
Brand engagement is the interactive process of moving the customer forward, to a stronger sense of self, and to a higher plane of being and doing
La capacità di creare attenzione e coinvolgimento è quindi il prodotto delle caratteristiche della marca, del messaggio e del processo di comunicazione, in cui non ci sono più attori passivi e in cui ha luogo uno scambio di conoscenza e di valore che produce "energia vitale".
Due marche sono fungibili se ad esempio i loro messaggi sono intercambiabili senza che questo provochi alcun effetto.
La pubblicità oggi non è più l'elemento centrale, ma diviene uno dei diversi elementi per la costruzione dell'ecosistema della comunicazione di impresa.
L'acquisto di spazi di visibilità attraverso la pubblicità non genera più attenzione in un processo scalabile. Esiste un livello di disponibilità a prestare attenzione che non è negoziabile, ma dipende dalla capacità di una marca o di un'azienda di sapersela meritare.
Possiamo lavorare sulla rilevanza del messaggio, sulla sua creatività, sulla capacità di formulare una proposta di valore distintiva e differenziale, ma non possiamo prescindere dal vissuto esperienziale dei pubblici di una marca e da quelli dei loro influenzatori.
Dalle variabili del marketing mix, siamo passati al concetto di touchpoint, che si è presto trasformato in extended touchpoint che possiamo così definire:
Ogni spazio, o momento di contatto (interfaccia) con un brand o con un'azienda oppure con un "nodo" in grado di influenzare i diversi pubblici di una marca o azienda.
Ma anche il concetto di extended touchpoint, ben presto risulterà limitativo.
L'organizzazione delle aziende e delle agenzie di comunicazione in compartimenti (stagni) non favorisce la costruzione di un'ecosistema della comunicazione inteso come "l'insieme dei sistemi di interazione tra un organismo vivente (la marca) ed i propri ambienti.
Stiamo vivendo un periodo di grandissimi cambiamenti che ci costringeranno a rivedere il nostro modo di intendere la marca, il suo ruolo e l'impatto che avrà sul modo in cui le persone, pensano, si comportano e acquistano.
Fonte dell'immagine: AHT Group
sabato, maggio 16, 2009
venerdì, maggio 15, 2009
giovedì, maggio 14, 2009
La trappola dell'advertising
Nell'era del post advertising, le marche stanno cominciando a comprendere che identificare la pubblicità con la comunicazione è estremamente riduttivo e che è necessario cominciare a costruire nuovi spazi di significato e non limitarsi ad occupare quelli esistenti. Per fare questo ci vogliono competenze nuove.
Ha ragione Francesca Piredda, quando afferma che:
"le agenzie di pubblicità rischiano la disintermediazione, perché mancano le competenze per la scrittura (di una sceneggiatura, per esempio) e per la produzione di contenuti. Oltre e spesso in alternativa alle case di produzione, si fanno strada piccoli produttori indipendenti e giovani generazioni di utenti che hanno avuto accesso agli strumenti digitali di produzione audiovisiva ancora prima di affacciarsi sul mercato professionale."
Occorre superare il modello dell'advertising, non perché la pubblicità sia superata, ma perché lo è un modello produttivo in cui la pubblicità è centrale e in cui agenzie e centri media cercano ancora di organizzarsi attraverso processi di integrazione verticale, a valle e a monte, quando invece il modello vincente sarà quello a rete di Hollywood.
Invece di cercare di internalizzare tutte le competenze, perché l'industria dell'advertising non comincia a coinvolgere a rete, l'insieme dei professionisti che oggi stanno rivoluzionando il modo di fare comunicazione, partendo dal web?
Frequentazioni digitali
Frequentare le persone, è l'unico modo per conoscerle e per cercare di parlare con lo stesso linguaggio che utilizzano quotidianamente, ma questo richiede tempo.
Se non avete tempo lasciate perdere.
Se non avete tempo lasciate perdere.
mercoledì, maggio 13, 2009
Brandtelling (seconda parte)
RE:PLAY FILM FESTIVAL: Shilo "Still Run" from F5 on Vimeo.
Questo non è un video sponsorizzato dalla Nike, ma potrebbe esserlo. (Si tratta invece di un video presentato al F5 RE: PLAY FILM FESTIVAL)
Oggi molte imprese trovano conveniente produrre, aggregare e distribuire contenuti sui Social Media, ma è indispensabile un lavoro di allineamento ai valori del brand.
Come innovActing, abbiamo creato una metodologia insieme ai nostri partner della società, E alla enne, che abbiamo nominato Brand Surfacing, per facilitare il processo di creazione di contenuti per i Social Media.
Oggi molte imprese trovano conveniente produrre, aggregare e distribuire contenuti sui Social Media, ma è indispensabile un lavoro di allineamento ai valori del brand.
Come innovActing, abbiamo creato una metodologia insieme ai nostri partner della società, E alla enne, che abbiamo nominato Brand Surfacing, per facilitare il processo di creazione di contenuti per i Social Media.
martedì, maggio 12, 2009
Progettare contenuti per i Social Media (prima parte)
Le imprese che decidono di produrre, aggregare e distribuire contenuti per i Social Media definiscono un piano di contenuti (Content Plan) in funzione dei loro obiettivi strategici, considerando:
- le caratteristiche dei pubblici a cui sono rivolti i contenuti ( gli Enterprise Generated Content)
- le piattaforme da utilizzare
- i processi esperienziali di fruizione attiva dei contenuti
- le dinamiche relazionali
I contenuti possono essere l'elemento centrale nel processo di creazione di valore oppure l'elemento abilitante, per alimentare conversazioni al fine di costruire un clima di fiducia, tra un'azienda o una marca e i propri pubblici.
Se l'attenzione ottenibile a livello potenziale è funzione della rilevanza che i contenuti proposti hanno per i diversi interlocutori, affinchè ci sia la possibilità di trasformare l'attenzione in ingaggio occorre che l'azienda o il brand siano considerati autorevoli.
Come abbiamo già avuto modo di vedere, cercare di definire il concetto di autorevolezza, è importante, ma questo non ci fornisce gli strumenti concettuali utili per orientare concretamente la progettazione dei contenuti, per questo risulta molto più utile domandarci quali linee guida adottare per una linea editoriale per gli EGC.
I contenuti non devono essere autoreferenziali, devono essere interessanti, utili, divertenti, sono affermazioni certamente condivisibili, ma occorre entrare nel dettaglio, analizzando la progettazione dei "palinsesti" sia da un punto di vista dell'attenzione, sia da un punto di vista del potenziale ingaggio.
I due macrofattori dell'ingaggio sono:
- il trust
- le motivazioni all'ingaggio (incentivi all'interazione)
Per quanto concerne il trust, risulta molto utile la schematizzazione di Stephen M.R Covey, che indica due macrocomponenti:
- Il carattere che viene mostrato comunicando chiaramente i valori che vengono perseguiti dall'azienda o dal brand
- La competenza che viene mostrata trasformando i valori in valori agiti
Gli elementi del carattere sono l'integrità e le motivazioni che spingono un'azienda o un brand ad agire.
L'integrità è il risultato di un'esperienza positiva, che deriva dal confronto tra quanto promesso da un'azienda o da un brand e quanto effettivamente mantenuto.
L'integrità è il risultato di un'esperienza positiva, che deriva dal confronto tra quanto promesso da un'azienda o da un brand e quanto effettivamente mantenuto.
- fissare dei commitment e rispettarli
- essere aperti e disponibili all'ascolto e al dialogo
- prendersi le proprie responsabilità
- riparare gli errori
- essere coerenti con i propri valori
La dichiarazione delle motivazioni è il processo volto a creare trasparenza.
- dichiarare i propri obiettivi
- rivelare l'esistenza di conflitti di interesse
- non avere obiettivi nascosti
- avere un riscontro tra dichiarazioni e comportamenti
- genuinità dell'orientamento al servizio e al cliente
Un'azienda o un brand crea valore quando produce risultati concreti nel processo di soddisfazione di un bisogno o di un desiderio, pertanto uno degli scopi della distribuzione dei contenuti sui Social Media è la comunicazione della sua competenza alla risoluzione di tali bisogni.
Secondo Stephen M.R Covey, ci sono diversi modi di dimostrare competenza:
Secondo Stephen M.R Covey, ci sono diversi modi di dimostrare competenza:
- mostrando i talenti che ci sono in azienda
- mostrando gli strumenti e le metodologie per la risoluzione di problemi
- evidenziando gli skill
- facendo risaltare lo stile relazionale nell'approccio ai problemi
Non è sufficiente mostrare competenza, è indispensabile anche saper comunicare i risultati, valorizzando:
- le referenze
- i giudizi dei clienti soddisfatti
- lo sviluppo di metriche in grado di esprimere il "successo"
Sulle motivazioni all'ingaggio e storytelling, mi soffermerò in un prossimo post, perchè è giustamente considerato l'elemento centrale nella progettazione di contenuti per i Social Media.
E' importante infine analizzare la relazione, tra il processo narrativo e quello di ascolto attraverso le conversazioni e la relazione tra i processi di comunicazione e quelli di business, ma anche a queste tematiche dedicherò delle riflessioni specifiche.
E' importante infine analizzare la relazione, tra il processo narrativo e quello di ascolto attraverso le conversazioni e la relazione tra i processi di comunicazione e quelli di business, ma anche a queste tematiche dedicherò delle riflessioni specifiche.
domenica, maggio 10, 2009
Beauty
Fragments from Atlantida (2009) from Olga Mink on Vimeo.
La bellezza appartiene a chi la sa cogliere.
sabato, maggio 09, 2009
venerdì, maggio 08, 2009
lunedì, maggio 04, 2009
Discenti Digitali
Forse dovremo ben presto rivedere il modo con cui ci relazioniamo, comunichiamo ed educhiamo le giovani generazioni digitali. (via Stefano Vitta)
Gli occhi degli altri
Questo video segnalato da GiuliaB mi ha molto stimolato e mi ha ricordato che qualunque informazione, suggestione, contenuto non arriva necessariamente ai diversi pubblici come noi l'abbiamo concepito, ma viene sempre adattato da chi ne fruisce. La reintpretazione fa parte delle regole del gioco del consumo attivo e noi non solo non dobbiamo impedirla, ma dovremmo anche favorirla.
Sono gli occhi degli altri che ci aiutano a migliorare le cose
(Sweet Child O' Mine dei Guns 'n Roses - reinterpretata per un progetto scolastico)
Sono gli occhi degli altri che ci aiutano a migliorare le cose
(Sweet Child O' Mine dei Guns 'n Roses - reinterpretata per un progetto scolastico)
I layer di una strategia online
E' difficile dare una descrizione di Internet da un punto di vista strategico per le aziende. E' un canale informativo, di ascolto, un marketplace, un ambiente relazionale. Per questo è del tutto improprio ridurne la portata considerandolo alla stregua di un medium. E' sicuramente anche un medium, ma non solo, ecco perchè le logiche dell'advertising risultano estremamente strette se applicate alla rete.
Ogni strategia online dipende dalla definizione accurata di obiettivi, ma è possibile astrarre alcuni elementi comuni.
Ogni strategia online dipende dalla definizione accurata di obiettivi, ma è possibile astrarre alcuni elementi comuni.
- Una strategia relazionale online è composta di tre fasi (contatto, conoscenza, interazioni)
- Ognuna delle tre fasi ha degli obiettivi specifici (gestione dell'attivazione e dell'engagement, gestione della relazione, gestione del valore)
- Essendo Internet un ambiente complesso ogni fase relazionale è governata da dinamiche prevalenti (Attention & Engagement Governance, Knowledge & Trust Governance, Value Based Interactions)
La complessità di Internet ci spinge a riflettere sui seguenti elementi
- l'attenzione è l'ossigeno in rete, una condizione necessaria ma non sufficiente, se non trasformata in ingaggio (coinvolgimento)
- non ci può essere ingaggio senza reciproca conoscenza tra un'azienda (una marca) ed i suoi pubblici
- Uno degli obiettivi della reciproca conoscenza è la creazione di relazioni basate sulla reciproca fiducia (non ci può essere fiducia senza conoscenza e non ci può essere conoscenza senza fiducia)
- Scopo della relazione è quella di creare costantemente valore in tutti i momenti e luoghi di contatto in rete
Le dinamiche dell'attenzione, della conoscenza, del trust e delle interazioni sottendono a loro volta mondi estremamente complessi le cui logiche si mescolano, si intrecciano e creano nuove logiche.
Le marche che stanno creando con successo una loro presenza evoluta online stanno evitando di considerare Internet solo alla stregua di un medium, applicando logiche pubblicitarie e hanno compreso che un ambiente complesso richiede un approccio complesso.
Fonte dell'immagine: Maurizio Goetz
domenica, maggio 03, 2009
Collapse Times
collapse times from demari.tv on Vimeo.
Nulla si crea e nulla si distrugge, innovare significa anche rileggere le cose con gli occhi degli altri, che possono vedere cose che tu non riesci a vedere o darne un'interpretazione inedita.
sabato, maggio 02, 2009
Esercizi di impatto
Guardate questo trailer e rispondete alla seguente domanda. E' alto il suo impatto emozionale?
Dopo aver risposto, riguardatelo, se vi accorgete che l'audio non corrisponde alla parte visiva, perchè il primo è quello del trailer X Men Origins mentre la parte video è tratta dal trailer del film 300, allora significa che l'autore di questo mashup trailer ha fatto un ottimo lavoro.
Che dite?
Dopo aver risposto, riguardatelo, se vi accorgete che l'audio non corrisponde alla parte visiva, perchè il primo è quello del trailer X Men Origins mentre la parte video è tratta dal trailer del film 300, allora significa che l'autore di questo mashup trailer ha fatto un ottimo lavoro.
Che dite?
Etichette: s
venerdì, maggio 01, 2009
Ten thousand feet per second
Una nuova videosong di Jack Conte, anzi no, è uno spazio promozionale per canzone vendute direttamente. (CDbaby.com, iTunes)
Si preannuncia un futuro senza case discografiche?
Si preannuncia un futuro senza case discografiche?