sabato, gennaio 30, 2010
Fare turismo oggi
Travel Time Lapse Winter '09 from Brad Kremer on Vimeo.
Fare turismo oggi è la cosa più meravigliosa che ti può capitare, lavori con le persone e i loro sogni, fai vivere loro delle esperienze, che se adeguatamente profonde, lasceranno un segno indelebile nella memoria, perchè l'esperienza comincia dal suo racconto autentico con gli occhi e con il cuore di chi ti guarda.
From Cool to Good in Bicocca: il dibattito sul Crowdsourcing continua
From Cool to Good è un video contest che punta a sensibilizzare viaggiatori, operatori turistici e comunità locali sulla necessità di ripensare il turismo in chiave più sostenibile e responsabile.
Durante il convegno si racconterà l'esperienza di Ermes.net nell'utilizzo di Internet e dei Social Media per la promozione partecipativa del Turismo Responsabile e verrà trattato il ruolo dei Social Network per promuoverne e diffonderne i valori, creando una grande comunità virtuale.
Si parlerà inoltre dell'indice di impatto, strumento progettato da Ermes per l'autovalutazione del grado di responsabilità degli operatori turistici.
Saranno infine analizzati contenuti e linguaggi specifici per il web e per i diversi canali digitali utilizzabili per la promozione turistica territoriale.
Programma:
- 13.45 - Registrazione dei partecipanti
- 14.00 - Inizio lavori
Enzo Mingione (Preside della Facoltà di Sociologia)
Ezio Marra (Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze del Turismo e Comunità Locale) - 14.10 - Intervento introduttivo del moderatore - Antonello Galimberti (Liblab)
- 14.20 - Evoluzione del Turismo Responsabile e Sostenibile in Italia: opportunità e problemi - Raffaella Caso (GreenStep)
- 14.40 - We are smarter than you: scambio e partecipazione per un Turismo Sostenibile - Mariella Berra (Università di Torino)
- 15.00 - Le imprese in rete e le reti di imprese per il Turismo Responsabile - Andrea Rossi (innovActing)
- 15.20 - Mettere in Rete il Turismo Responsabile per la creazione di una cultura condivisa: Il Caso Ermes – Cristina Ghiani (Ermes.net)
- 15.40 - From Cool to Good: la progettazione di un video contest per la creazione di una campagna sociale collaborativa, la partecipazione come forma di apprendimento – Andrea Sgaravatti (Associazione Naturando)
- 16.00 - Video Contest 2.0: il dialogo emozionale - Rosa Verrone (Motion Graphics)
- 16.20 - Coffee Break
- 16.40 - Turismo e canali televisivi digitali
Francesco Salcito (Marcopolo)
Barbara Pino (Televisionet.net) - 17.20 - Il futuro della promozione turistica territoriale attraverso i mezzi digitali - Cesare Massarenti (Università di Milano-Bicocca)
- 17.40 - Intervento conclusivo e domande a cura di Guido Martinotti (SUM Istituto di Scienze Umane - Firenze)
- 18.00 - Chiusura lavori
domenica, gennaio 24, 2010
Un nuovo ruolo per il centro media
Dopo aver esposto in diversi miei post alcune riflessioni del tutto personali sul futuro delle agenzie di pubblicità, torno a ragionare sull'impatto che i cambiamenti in atto stanno avendo sui modelli di offerta del centro media.
Ho lavorato tra la fine degli anni 90 e l'inizio del nuovo secolo in un centro media specializzato nei media digitali e osservo con non troppo stupore che il panorama mediale di allora era profondamente diverso da quello odierno.
Alcune tendenze che avevamo intituito si sono avverate con una velocità incredibile
- destrutturazione dei media
- aumento progressivo dei nativi digitali (allora non li chiamavamo in questo modo)
- frammentazione ancora più marcata dei pubblici
- sviluppo e diffusione dei personal e dei social media (ricordo di una riunione in cui abbiamo parlato dell'impatto che i blog avrebbero avuto sulla comunicazione, chi c'era se lo ricorda)
- crisi delle logiche della comunicazione di massa e sviluppo di una pluralità di nicchie
- crisi dei criteri tradizionali di segmentazione
- aumento dell'influenza del web sui processi di formazione delle preferenze di acquisto
- cominciare a comunicare con regolarità, passando dalla logica della campagna a quella del movimento di comunicazione
- dotarsi di un maggior numero di strumenti per organizzare l'ascolto dei diversi pubblici, perchè le ricerche da sole non bastavano più
- di smettere di considerare il digitale in termini residuali, perchè le logiche del web avrebbero prima o poi influenzato sempre di più anche i comportamenti "offline"
1) i modelli di business
- progressiva riduzione delle commissioni di agenzia per gli acquisti di spazi pubblicitari
- emersione dei problemi dei diritti di negoziazione e conseguenze sulla neutralità delle scelte di pianificazione
- minore riduzione della remuneratività dei progetti di pianificazione dovuti alla dispersione dei budget e necessità di definire nuovi modelli di offerta
- con la crescente importanza dei progetti speciali, che possono essere considerati progetti di comunicazione a tutto tondo, che esulano dalla mera logica di pianificazione, è aumentata la concorrenza con il lavoro svolto dalle agenzie di comunicazione, anche appartenenti allo stesso gruppo.
- neccessità di superare le logiche a compartimenti stagni e le divisioni tra online e offline, che se spesso non ci sono nei gruppi di lavoro, che sempre di più vengono organizzati, permangono nell'organizzazione degli investimenti sia nei centri media, sia nelle società clienti
- di leadership - ricambio generazionale/di logiche strategico
- struttura organizzativa
- catena o circolo del valore
- superamento della logica ancora troppo tv centrica (anche da parte delle società clienti)
- riqualificazione del personale e necessità di un piano di formazione permanente
- grandi resistenze sui progetti di comunicazione non tradizionali e all'innovazione di processo
- minore remuneratività dei progetti a fronte di una maggiore dispersione dei budget (un tempo con una telefonata si acquistava uno spazio in tv)
- scarso utilizzo di strumenti di knowledge management e di trasferimento della conoscenza
Sono domande che prima o poi dovranno trovare delle risposte.
Fonte dell'immagine
Incontri di idee
Jam Session 2.0 from Cain Mosni on Vimeo.
Interessante il progetto di Cain Mosni
We put together a virtual "jam session" with musicians from all over the world! Music was inspired by Galt MacDermot's amazing "Coffee Cold". Handsome Boy Modeling School (Prince Paul and Dan the Automator ) flipped that song with J-Live and Roisin Murphy from Moloko and called it "The Truth".
In innovActing, Stiamo sviluppando nuove tecniche di sviluppo generativo di idee creative, proprio ispirandosi a queste due pratiche ibridando il knowledge management, con tecniche di brainstorming e con il crowdsourcing.
sabato, gennaio 23, 2010
Branded Cheesy Art
Artwork made entirely with Cheetos (and a little glue). Over 50 bags of different flavors used to sort different colors, sizes, and shapes. Nearly 2,000 individual Cheetos are used to create the portrait, all held into place with a little glue and varnish.
Nell'era del post advertising, ci sono enormi possibilità per la costruzione di piccoli progetti di instant branded entertainment e tante fonti di ispirazione in rete per reperire nuove idee.
giovedì, gennaio 21, 2010
Un secolo da dimenticare?
Crowdsourcing Experience - Evento allo IULM: the day after
Nel frattempo ho creato un'instant video che riassume alcuni dei concetti che sono emersi.
Riporto qui un resoconto più preciso che ha elaborato Daniela Ferrando, con la speranza che possa alimentare l'interessante dibattito che sta appassionando tante persone su Friendfeed.
Tema caldo, dibattito vibrante: questa l’impressione del workshop CROWDSOURCING EXPERIENCE: Logiche collaborative nell’Enterprise 2.0, organizzato stamattina presso l’università IULM per iniziativa di MTM, Master in Tourism Management e dell’Executive Master in Social Media Marketing & Web Communication che hanno invitato al confronto protagonisti della comunicazione e manager d’azienda moderati da Andrea Genovese.
Si è parlato di crowdsourcing – etimologicamente crowd (gente) + outsourcing (delegare all’esterno) - metodologia di collaborazione con cui le imprese di “chiedono contributo attivo alla rete”.
E sono emersi abbinamenti forti: crowdsourcing come vocazione e “stay open” nel saluto di Alberto Abruzzese, e via via, nelle parole degli intervenuti: innovative content generation, esperienza arricchente, nuovo paradigma, opportunità-minaccia per le agenzie, speculazione, realtà imprescindibile, modus operandi, strumento di relazione, serbatoio di valori.
Stefano Maggi, ha messo in risalto il potere che l’impresa ha di promuovere i contenuti generati dagli utenti attraverso il crowdsourcing, e di farlo con l’agenzia, capace di supporto nel governare il processo, evitando la dicotomia brand-user e cogliendo i segnali degli utenti più influenti.
Manuela De Carlo, direttore MTM ha sottolineato il valore dell’esperienza di brand builder in crowdsourcing per un prodotto internazionale come il Master in Tourism Management che ha chiesto creatività a tutto il mondo (192 creativi di 18 nazioni hanno inviato proposte per il nuovo logo del master) per attrarre partecipanti da tutto il mondo. Risultati immediati: un logo che è un landmark, ideato da un creativo atipico, e un prezioso capitale di insight.
Pierludovico Bancale, CEO di BootB, ha presentato la realtà del suo creative marketplace definendolo motore creativo e nuovo paradigma. BootB si rivolge contemporaneamente, fin dalla homepage, ai brand-aziende e ai creativi, che sono un universo composito: 16% di agenzie medio-piccole, 41% di professionisti che lavorano in agenzia, 29% di freelancers, 14% di talenti creativi.
Marco Lombardi, Young & Rubicam e Paolo Iabichino, Ogilvy, l’uno pacatamente l’altro con veemenza, hanno sottolineato gli aspetti minacciosi (e mordaci per le grandi agenzie di advertising) del crowdsourcing: manipolazione della creatività, eccessivo desiderio di legittimarsi, speculazione e presunzione… per poi individuare un’opportunità nella concorrenza crowdsourcing/advertising, cioè “stay hungry, stay foolish” (Lombardi) e comunque considerare il crowdsourcing una leva da usare (Iabichino).
Giovanna Manzi, CEO Bestwestern Hotels e Mirko Lalli, Fondazione Sistema Toscana, hanno parlato del crowdsourcing nelle strategie dei loro business, l’ospitalità e il marketing territoriale, dove i prodotti stessi sono esperienze. Due impegni sono soprattutto emersi: da Lalli, la trasparenza per l’impresa, da Manzi l’importanza del coinvolgimento diretto del management, il rimanere aperti.
Questo ha consentito ad Alessandro Cappellotto, di Zooppa, di affermare come il crowdsourcing sia parte di una strategia di brand identity più ampia che va governata e, al tempo stesso, una fonte di relazioni preziose da coltivare. Si prospetta un compito importante per tutti: imprese, agenzie, marketplaces, professionisti.
In questo quadro, con tempismo Guido di Fraia ha presentato la prossima edizione e ha messo subito in pista le nuove figure professionali del suo Executive Master in Social Media Marketing & Web Communication, mentre Microsoft e Zanox hanno premiato i progetti di 2 gruppi di partecipanti diplomati.
Dunque - ha concluso stringente Maurizio Goetz riassumendo lo spirito della giornata - non c’è un crowdsourcing, ma molti e questa non voleva essere un‘autocelebrazione.
Il crowdsourcing non è una via per tagliare costi ma è engagement, produzione di conoscenza e di insight dove le marche e le agenzie più accorte diventano abilitatori.
Stay Tuned.
martedì, gennaio 19, 2010
Crowdsourcing Experience - Evento allo IULM
Il Crowdsourcing, uno dei grandi temi del 2010, ha diverse implicazioni strategiche per le organizzazioni e per le imprese: dalla comunicazione partecipativa, al co-design, per arrivare all'innovazione collaborativa per lo sviluppo di nuovi prodotti o nuovi processi.
innovActing, la società di cui sono partner, da tempo si sta occupando attivamente di questo tema, per questo ha deciso di sponsorizzare l'evento che avrà luogo, il 20 gennaio alle ore 10.00 all'Università IULM - aula 144 - edificio 1 - via Dal Bo, 1 - Milano.
Per tutte le persone interessate, seguendo questo link, si potrà trovare il programma ed il form per la registrazione all'evento che è gratuito è libero a tutti.
lunedì, gennaio 18, 2010
Here
Ospite della nuova videosong di Jack Conte, è Wade Johnston.
Cresce la base dei fedelissimi di Jack che sperimenta ogni volta nuove tecniche promozionali.
sabato, gennaio 09, 2010
Blame it on the pop
Un megamashup di Dj Earworm dei principali 25 hits del 2009 negli Stati Uniti
Featuring:
The Black Eyed Peas - BOOM BOOM POW
Lady Gaga - POKER FACE
Lady Gaga Featuring Colby O'Donis - JUST DANCE
The Black Eyed Peas - I GOTTA FEELING
Taylor Swift - LOVE STORY
Flo Rida - RIGHT ROUND
Jason Mraz - I'M YOURS
Beyonce - SINGLE LADIES (PUT A RING ON IT)
Kanye West - HEARTLESS
The All-American Rejects - GIVES YOU HELL
Taylor Swift - YOU BELONG WITH ME
T.I. Featuring Justin Timberlake - DEAD AND GONE
The Fray - YOU FOUND ME
Kings Of Leon - USE SOMEBODY
Keri Hilson Featuring Kanye West & Ne-Yo - KNOCK YOU DOWN
Jamie Foxx Featuring T-Pain - BLAME IT
Pitbull - I KNOW YOU WANT ME (CALLE OCHO)
T.I. Featuring Rihanna - LIVE YOUR LIFE
Soulja Boy Tell 'em Featuring Sammie - KISS ME THRU THE PHONE
Jay Sean Featuring Lil Wayne - DOWN
Miley Cyrus - THE CLIMB
Drake - BEST I EVER HAD
Kelly Clarkson - MY LIFE WOULD SUCK WITHOUT YOU
Beyonce - HALO
Katy Perry - HOT N COLD
Definire l'innovazione
Nessuno meglio di Herbie Hanckock è in grado di darne dimostrazione, per questo è stato invitato ai Ted Talk.
venerdì, gennaio 08, 2010
Il turismo oltre il catalogo
Paris Vol. 1 from The Seventh Movement on Vimeo.
Paris Vol. 2 from The Seventh Movement on Vimeo.
Il Louvre e il Musèe de l'Armée
Paris Vol. 3 from The Seventh Movement on Vimeo.
Il parco des Buttes Chaumont
Paris Vol. 4 from The Seventh Movement on Vimeo.
Place de la Concorde, la torre Eifel e il Centro Georges Pompidou
Serata Toastmasters allo IULM
- sostenere un esame,
- discutere la tesi di laurea,
- affrontare con successo un colloquio di lavoro,
- richiedere un aumento di stipendio,
- convincere un cliente a firmare un contratto,
- cercare un finanziatore per un progetto che ci sta a cuore
- dichiararci alla persona che c’interessa…
insomma, vivere!
Ma come s’impara a comunicare efficacemente? Esistono molti modi:
• si possono studiare manuali,
• ci si può iscrivere a un corso di comunicazione,
• si può frequentare una scuola di teatro,
• studiare i più grandi oratori esistenti e del nostro passato per trovare il proprio stile;
oppure…
Si può provare il metodo Toastmasters. In un club Toastmasters le persone imparano a:
• Organizzare un discorso
• Gestire il contatto visivo
• Gestire il linguaggio del corpo
• Gestire la variazione vocale
• Usare il proprio potere di persuasione
• Usare lo humour
Ricevendo e imparando a dare valutazioni che siano costruttive, sincere, motivanti; rilevino i punti di forza e le aree di miglioramento e che rafforzino l’autostima attraverso un percorso “learn by doing”, il tutto divertendosi!
Per comprendere come funziona il metodo Toastmasters, sei invitato a partecipare alla serata IULM che si terrà martedì 12 gennaio 2010 dalle 17.30 alle 19.40 presso l’Aula Seminari – VI Piano Università IULM – Via Carlo Bo, 1 Milano
Ti aspettiamo!
Join & Enjoy!
E’ gradita conferma di ospiti e club members all’evento via email al seguente indirizzo: master.socialmedia@scuolacomunicazioneiulm.it
martedì, gennaio 05, 2010
New Tv Experience
Per anni ho sempre ritenuto il web un ambiente non adatto per il live broadcasting, ma mi sono dovuto ricredere quando ho iniziato ad utilizzare piattaforme come Livestream e Ustream.
Da diversi anni sto studiando con molta passione il connubio tra Internet e Tv in termini di processi di fruizione.
Archiviata, momentaneamente l'esperienza sulla televisione interattiva, che in Italia non è mai decollata, il mio interesse si è nuovamente focalizzato sulla fruizione di contenuti video in rete.
Non ci dobbiamo più meravigliare se giorno dopo giorno Internet mette in crisi le tradizionali tassonomie che ad esempio vedono una demarcazione abbastanza netta tra contenuti di flusso e quelli on demand, caratteristica di una logica tradizionale di palinsesto.
Nuove piattaforme come Synchtube, rompono ogni schema consolidato, consentendo la condividere la visione di un video su You Tube con gli amici dando la possibilità di creare o condividere stanze in tempo reale nella pura logica del lifestreaming (come già avviene ad esempio su Friendfeed).
Non occorre scaricare alcun software, synchtube è facile da utilizzare e nonostante si tratti di una nuovissima beta, se ne intuiscono già i possibili sviluppi futuri come la condivisione di playlist ed interi palinsesti.
Si aprono nuove frontiere per l'e-learning, per il marketing esperienziale, per il customer care, il cui unico limite è la propria fantasia.
Dopo l'instant chat di Babel with me, synchtube apre all'instant tv e sicuramente al video lifestreaming.
Provatelo e fatemi sapere cosa ne pensate.
lunedì, gennaio 04, 2010
Trends & Technology Timeline
La mappa presentata quest'anno non lo vede coinvolto direttamente, perchè è opera di Richard Whatson di Nowandnext.
Spingersi fino al 2050, mi sembra estremamente coraggioso. Gli stimoli sono comunque tanti e davvero interessanti.