giovedì, aprile 05, 2007

Open marketing 

Vorrei fare qualche riflessione sull'open marketing, scrivendo del dilemma del consulente.

Il consulente vive delle proprie idee, ma le utilizza spesso per aumentare la propria reputazione, dimostrando che l'economia del dono funziona realmente.

In cosa consiste il dilemma del consulente? La reputazione di un professionista cresce in modo direttamente proporzionale alla qualità delle idee che fa circolare. Ma affinchè l'economia del dono possa funzionare è strettamente necessario che ci siano anche dei ritorni economici.

Quale è il giusto equilibrio tra un modello free ed un modello pay? Questa è la classica domanda da un milione di dollari che molti colleghi insieme a me si sono posti.

Organizzare conferenze chiuse e corsi di formazione è remunerativo ma non permette la circolazione delle idee, mentre la divulgazione totale per chi non lo fa di mestiere come Robin Good non è economicamente sostenibile.

Una risposta interessante viene da Seth Godin, che ha annunciato un tour promozionale per lanciare il suo nuovo libro. Diversamente da altri consulenti di grido non ha scelto il modello chiuso della conferenza ristretta chiedendo cachet che partono dai 2o.000 dollari, ma nemmeno il modello totalmente aperto gratuito.

Godin ha annunciato che chi lo vorrà ascoltare dovrà pagare 50 dollari, ma non come biglietto di entrata, ma come acquisto obbligatorio di 5 copie del suo libro. In questo modo lui avrà la possibilità di sostenere l'iniziativa di divulgazione, facendo promozione al contempo.

E' evidente che far acquistare 5 copie ai partecipanti significa al contempo contribuire alla divulgazione delle idee, perchè si è certi che delle 5 copie acquistate, 4 verranno regalate e garantire una forma sostenibile di promozione.

Seth Godin ha dimostrato che l'economia del dono, non significa regalare le cose, ma trovare un compromesso tra due termini che fino ad ora erano tra loro in contraddizione.

4 Comments:

Blogger Unknown said...

Maurizio sarebbe bello che tu spiegassi come quata cosa si aleghi alla economia del dono.
L'autore non ti regala nulla, ti vende in bundle libri e conferenza, tu regali qualche cosa solo perchè non sai bene cosa fartene.
L'economia del dono è ben altro, è un circolo sociale virtuoso, qui dove diavolo è questo circolo?

bob

8/4/07 08:11  
Blogger Maurizio Goetz said...

Roberto, non riuscirò a darti una risposta definitiva in questo commento, ma sviupperò il discorso in più post. Mentre ci sono persone che come te, continuano ad interrogarsi su cosa è web 2.0 e cosa no, cosa si economia del dono e cosa no, ci sono diverse persone che stanno sperimentanto modelli ibridi. Gli esempi che di volta in volta faccio non devono mai essere presi letteralmente, ma come un'indicazione di modelli evolutivi sempre meno rigidi che mettono insieme cose diverse. Tu ritieni l'operazione di Seth Godin una normale operazione promozionale, io no. Ne intuisco anche se in fase embrionale alcuni elementi dell'economia del dono. So che non lo vedi perchè è in fase germinale ed è un discorso che troverà larga applicazione più avanti. Come osservatore di segnali deboli, sto notando una serie di segnali che potrebbero anche non significare nulla, oppure portare verso nuove tendenze in cui logiche di mercato e logiche dei commons si mescolano.
Sono certo che tu non sarai d'accordo, ma in questa fase, così prematura non riesco a scrivere di più, perchènon ben compreso nemmeno io la portata dei cambiamenti in atto.

8/4/07 09:48  
Blogger Antonio LdF said...

Ho scritto un commento su questo post.
Ma non lo vedo..

8/4/07 22:19  
Blogger Maurizio Goetz said...

Antonio, ho approvato tutti i commenti. Saresti così gentile a reinserirlo, non mi è proprio pervenuto. Grazie.

9/4/07 07:56  

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