Lezioni apprese dal RitaliaCamp
Ho passato ore a leggere i commenti costruttivi su cosa abbia funzionato e cosa no al RitaliaCamp. Su alcune analisi sto ancora riflettendo perchè dense e colme di stimoli.
Sembra che il dibattito su come stimolare la collaborazione sia più attuale che mai.
Sull'argomento le opinioni sono estremamente differenziate come si può vedere da questa interessante presentazione.
Abbiamo ancora tutti molto da imparare perchè la collaborazione è un concetto molto più complesso dell'interattività.
Sembra che il dibattito su come stimolare la collaborazione sia più attuale che mai.
Sull'argomento le opinioni sono estremamente differenziate come si può vedere da questa interessante presentazione.
Abbiamo ancora tutti molto da imparare perchè la collaborazione è un concetto molto più complesso dell'interattività.
Da RitaliaCamp ho tratto un grande insegnamento, il brainstorming è una fase a se e non è possibile cercare di bruciare i tempi se non si vuole rischiare di far morire la creatività.
E' veramente difficile gestire dinamiche di collaborazione quando i partecipanti sono numerosi, provengono da ambienti differenti e hanno anche aspettative diverse.
Oramai sembra assodato che il BarCamp non sia la formula giusta quando si vuole passare dal confronto alla progettazione.
La scelta di una location è un elemento fondamentale e può contribuire in larghissima parte al successo o all'insuccesso di un evento collaborativo.
La partecipazione ad un evento o ad un progetto collaborativo richiede strumenti differenti.
Una mancata condivisione degli obiettivi porta inevitabilmente ad una creazione di aspettative che non potranno trovare soddisfazione, per evitare ogni malinteso è fondamentale semplificare i processi di comunicazione e identificare con estrema precisione gli obiettivi e le modalità in cui vengono comunicati.
Etichette: collaborazione, riflessioni, ritalia, ritaliacamp
1 Comments:
Io credo che la condivisione ed anche la consulenza debba essere interpetata più umanamente perché non sono solo le conoscenze ad essere affittate ad ore, ma tutta l'umanità, la camapcità di risolvere i problemi o creare innovazione.
Io, se mai avrò un guadagno da FbP, sarà perché io e non la mia preparazione o le mie idee sono necessarie al cliente. Fino ad allora prenderò solo i clienti che mi fanno simpatia e, forse, mi indirzzerò solo verso enti no profit che davvero hanno bisogno di essere comunicate s aiutate.
Per il resto..per sentirsi vivi..si deve sempre creare, sennò che si vive a fare?
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