Nuovi paradigmi per la comunicazione di impresa
La Stanford University sta facendo delle ricerche davvero interessanti sulla credibilità sul web. Mi perplime invece la scelta di mantenere il nome del laboratorio che si chiama Persuasive Technology Lab, che a mio parere ha delle connotazioni negative.
Così come non mi piace (anche se continuo a farne uso) l'uso dei termini di origine militare nel marketing (colpire il target, aggredire il mercato, conquistare quote di mercato...) non amo i termini usati dalla pubblicità che afferiscono ad un modello seduttivo e persuasivo.
C'è ancora bisogno di persuadere i consumatori? Forse si, ma quanto questa situazione durerà ancora?
Tra i trends del 2007, l'Istituto Pfsk, prevede una crescita di ciò che viene definita Brand Abstinence
In their videos Simon, W and Adrian suggest that 2007 will see a shift in power from brands to consumers - to a place where brands will be tailored and responsible to consumer needs. We sense that this may very well happen but not just yet. We just don't think brands have it in them to change as fast as some consumers want. Some consumers will demand chemical free, sustainable, local, artisan, eco-consious, organic, considered products that are tailored for their life but big brands aren't going to provide them. Larger brands make money by selling their products in the millions and billions; in their eyes, ethical products remain niche and low volume.
It's only the continued demand for products like Prius and American Apparel tees and that will give large corporations the confidence to invest in eco-conscious areas. In response to this inertia by larger brands, some consumers will react by engaging in brand abstinence. When no healthy products are available, these consumers will ask questions like, "Why should I replace my phone so often? What will happen to my old one? Why upgrade my PC? Do I really need a faster machine made of plastic and metal just to surf the web?" They will wonder what their product purchase decisions will mean to the world around them.
Sembrano aumentare le persone che considerano il consumo anche come un "atto politico" e che scelgono le marche in grado di offrire non solo "prodotti sostenibili" ma anche "valori sostenibili".
E' evidente che questa tendenza oramai non più emergente, sta imponendo un ripensamento anche dei modelli di comunicazione di impresa.
Le aziende più sensibili sapranno cogliere i segnali che stanno provenendo dal mercato, mentre le altre cambieranno il loro atteggiamento nei confronti del mercato solo quando si accorgeranno che il loro approccio non funzionerà più, che la loro comunicazione non sarà più cosi efficace e se/quando le vendite dovessero cominciare a diminuire.
Così come non mi piace (anche se continuo a farne uso) l'uso dei termini di origine militare nel marketing (colpire il target, aggredire il mercato, conquistare quote di mercato...) non amo i termini usati dalla pubblicità che afferiscono ad un modello seduttivo e persuasivo.
C'è ancora bisogno di persuadere i consumatori? Forse si, ma quanto questa situazione durerà ancora?
Tra i trends del 2007, l'Istituto Pfsk, prevede una crescita di ciò che viene definita Brand Abstinence
In their videos Simon, W and Adrian suggest that 2007 will see a shift in power from brands to consumers - to a place where brands will be tailored and responsible to consumer needs. We sense that this may very well happen but not just yet. We just don't think brands have it in them to change as fast as some consumers want. Some consumers will demand chemical free, sustainable, local, artisan, eco-consious, organic, considered products that are tailored for their life but big brands aren't going to provide them. Larger brands make money by selling their products in the millions and billions; in their eyes, ethical products remain niche and low volume.
It's only the continued demand for products like Prius and American Apparel tees and that will give large corporations the confidence to invest in eco-conscious areas. In response to this inertia by larger brands, some consumers will react by engaging in brand abstinence. When no healthy products are available, these consumers will ask questions like, "Why should I replace my phone so often? What will happen to my old one? Why upgrade my PC? Do I really need a faster machine made of plastic and metal just to surf the web?" They will wonder what their product purchase decisions will mean to the world around them.
Sembrano aumentare le persone che considerano il consumo anche come un "atto politico" e che scelgono le marche in grado di offrire non solo "prodotti sostenibili" ma anche "valori sostenibili".
E' evidente che questa tendenza oramai non più emergente, sta imponendo un ripensamento anche dei modelli di comunicazione di impresa.
Le aziende più sensibili sapranno cogliere i segnali che stanno provenendo dal mercato, mentre le altre cambieranno il loro atteggiamento nei confronti del mercato solo quando si accorgeranno che il loro approccio non funzionerà più, che la loro comunicazione non sarà più cosi efficace e se/quando le vendite dovessero cominciare a diminuire.
5 Comments:
Sulla credibilità ho espresso (nel 2005) qualche perplessità che trovi qui: http://www.nicolamattina.it/progetti/credibility_09.html
A me sembra il termine credibilità sia stato scelto a bella posta... d'altro canto questi temi sono assai noti ai comunicatori che però parlano di reputazione...
Ciao
Nicola
Riguardo a:
Sembrano aumentare le persone che considerano il consumo anche come un "atto politico" e che scelgono le marche in grado di offrire non solo "prodotti sostenibili" ma anche "valori sostenibili"
Ti riferisci alla C.S.R.?
Approfondisci.
Saluti.
Alberto Claudio Tremolada
alberto@bloggeraus.com
A me interessa maggiormente l'aspetto del trust in rete, argomento che vedo appassiona entrambi.
Alberto, la CSR è un tema complesso, che non posso esaurire in poche battute, ma prometto che ci torno, non avrei altrimenti scelto come titolo per questo blog Marketing Usabile. In passato ho comunque scritto qualcosa in merito che puoi trovare qui
http://marketingusabile.blogspot.com/2005/09/comunicare-con-il-cuore.html
La C.S.R. è un universo complesso che non pone al centro l'Azienda ma gli stakeholders mutuando anche quanto prevedono le norme Iso.
Tornaci sull'argomento perchè una comunità "ecologicamente responsabile", per dirla alla Vandana Shiva, non è solo il brand che è parte dell'universo C.S.R.
La chiave di lettura non deve essere troppo marketing oriented; per esempio il design for recycling è uno degli obiettivi da considerare.
Saluti.
Alberto Claudio Tremolada
alberto@bloggeraus.com
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