Speciale Miptv 2007: riflettori su internet
Appena arrivato al Miptv, gia' si respira aria di concretezza, da parte degli operatori internazionali dei contenuti, dei media e della pubblicità.
I partecipanti a questa edizione del Miptv possono essere classificati in due tipologie: quelli che hanno qualcosa di innovativo da mostrare e che da diversi anni cavalcano l'onda dell'innovazione e quelli (soprattutto grandi broadcaster) che stanno perdendo audience e fatturati e che si trovano di fronte a mercati in forte evoluzione che stanno imponendo loro di dover cambiare radicalmente il loro approccio.
Nel primo keynote dal titolo "capturing digital opportunities", Gerhard Zeiler, chief executive di RTL il primo Broadcasting Group europeo, ha dovuto riconoscere che il processo di frammentazione delle audience in atto e' una realta' e che occorre raccoglierne le sfide perche' non e' il momento di stare immobili, dal cambiamento potranno arrivare interessanti opportunita'.
La ricetta di Zeiler per i grandi gruppi televisivi si riassume in due punti: frammentazione nella progettazione ma secondo un approccio olistico, quello che ha definito "family approach" e multicanalita' (VOD, IPTV e via discorrendo). Insomma un keynote di propositi che non ha rivelato l'esistenza di una strategia ancora chiara di sviluppo.
Antonio Campo Dall'Orto, CEO di Telecom Italia Media, nel suo intervento ha detto in poche parole che il mercato televisivo italiano e' completamente ingessato e che l'unica possibilita' di sviluppo per il suo gruppo e' di lavorare sull'innovazione. Campo Dall'Orto ritiene che RAI e Mediaset stiano cercando di proteggere i loro business cercando di ostacolare l'innovazione e che si dovrebbe fare molto di piu' in termini di legislazione per stimolare gli investimenti. Anche il discorso di Campo Dall'Orto e' stato piu' di principi che di sostanza.
Appare del tutto evidente che l'innovazione non proviene dai broadcaster tradizionali ma dai nuovi operatori che operano su internet.
Oggi c'e' una grandissima attesa per un confronto molto interessante tra due visioni differenti, quella di Joost e quella di Babelgum.
Frederik de Wahl di Joost illustrera' la sua visione di creare un ecosistema sostenibile per i contenuti distribuiti in modalita' peer to peer, mentre Silvio Scaglia, ci raccontera' di come intenda esplorare nuovi modelli di fruizione di contenuti neotelevisivi attivi/passivi.
Qui in sala stampa i miei colleghi dicono: dimenticate la tv, oggi e' internet ad essere nuovamente in auge, ma tutto questo dipendera' da quando sostenibili saranno i modelli di business.
1 Comments:
Ciao Maurizio,
qualora lo ritenessi interessante puoi inserirmi tra i link?
Tks
Dr_Who
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