venerdì, luglio 25, 2008

Pubblicità di prodotto? No grazie siamo irlandesi 


C'era da aspettarselo, la nuova creatività per il web di Ryan Air, fa infuriare la Lega.

"Ryanair, secondo Castelli, si comporta "più come un partito politico che come un'azienda".

Non è il primo caso di presa di posizione politica da parte di una marca, vi ricordate la Coop e la polemica sul costo eccessivo del latte per i neonati o la battaglia per ridurre il costo dei farmaci da banco?

E' tutto da vedere se quella di Ryan Air sia una presa di posizione politica o come invece ritiene Antonio Tombolini, un eccellente spunto di conversazione, quello che qualcuno definisce brand initiated conversation.

Se Umberto Bossi può dileggiare i simboli dell'identità dell'Italia, non si capisce la ragione per cui una marca come Ryan Air non possa comunicare con ironia, evitando falsi moralismi.

Comunque siano gli esiti (anche dal punto di vista legale) di questa iniziativa, chapeau.

2 Comments:

Blogger Unknown said...

quello che mi piace di Ryan air è che è "sempre sul pezzo", legata all'attualità e paurosamente reattiva. Come nel caso della pubblicità con Valentino Rossi. Bravi in questo, come pochi altri (nessuno?).

26/7/08 00:20  
Anonymous Anonimo said...

Le aziende fanno politica, devono fare politica, hanno la necessità di fare politica.

La politica fa le leggi e le leggi trattano spesso di economia o comunque hanno ricadute economiche.

Negli USA le aziende lo fanno in maniera esplicita tramite le lobby ed il finanziamento dei candidati.

In Italia?

In questo caso la Ryan air non fa altro che difendere i suoi interessi e in seconda istanza quella dei suoi lavoratori.

Mi risulta che la classe politica tutta abbia impedito all'Alitalia di fare lo stesso.

Un'azienda in uno stato democratico può esprimere liberamente la sua lamentela sul fatto che nel mercato un suo concorrente usa sistemi diciamo così "unfair".

Siamo ancora in uno stato democratico? La reazione della Lega fa pensare di no.

26/7/08 07:29  

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