Web Tv: modelli a confronto
Gli operatori internazionali non stanno osservando con attenzione soltanto Joost e Babelgum, ma anche modelli alternativi di Web Tv come Jalipo.
La società gestita da Chris Deering ex presidente di Sony Europe, ha un business model diverso rispetto ai suoi competitor tra cui si può citare Vuze (di cui parlo, fra poche righe) e BitTorrent, ma si differenzia anche per la scelta di non utilizzare una piattaforma peer to peer. Jalipo, infatti utilizza le tecnologie di due provider come Limelight Networks e Akami e non offre un servizio gratuito al pubblico.
Il business model assomiglia a quello di una società telefonica tradizionale, nella misura in cui i contenuti vengono fatturati a tempo, attraverso una piattaforma di billing proprietaria.
Jalipo ha scelto di proporre un'offerta che ritiene che possa essere di interesse per un pubblico potenzialmente disponibile a pagare contenuti video, come eventi live, news, sport, ma anche film.
Vuze è invece una società che si propone come la più grande library di video in alta definizione, utilizzando una piattaforma peer to peer. Si distingue dai suoi competitori diretti Joost e Babelgum perchè non offre contenuti in streaming peer to peer, ma in downloading, ciò significa che i vari contenuti scaricati potranno essere visti anche in assenza di una connessione in banda larga. Il modello di business è un misto tra contenuti premium e pubblicità, con un focus specifico sui contenuti in alta definizione.
Ci troviamo quindi di fronte a tecnologie e business model differenti e diversi approcci alla creazione di palinsesti. Il mercato avrà quindi modo di valutare le diverse proposte.
Sono questi gli apripista di un nuovo mercato che i grandi operatori osservano con grande interesse e il mercato felice di tanta nuova offerta ringrazia. Esultano un po' meno i grandi broadcaster che stanno perdendo terreno a 360 gradi.
La società gestita da Chris Deering ex presidente di Sony Europe, ha un business model diverso rispetto ai suoi competitor tra cui si può citare Vuze (di cui parlo, fra poche righe) e BitTorrent, ma si differenzia anche per la scelta di non utilizzare una piattaforma peer to peer. Jalipo, infatti utilizza le tecnologie di due provider come Limelight Networks e Akami e non offre un servizio gratuito al pubblico.
Il business model assomiglia a quello di una società telefonica tradizionale, nella misura in cui i contenuti vengono fatturati a tempo, attraverso una piattaforma di billing proprietaria.
Jalipo ha scelto di proporre un'offerta che ritiene che possa essere di interesse per un pubblico potenzialmente disponibile a pagare contenuti video, come eventi live, news, sport, ma anche film.
Vuze è invece una società che si propone come la più grande library di video in alta definizione, utilizzando una piattaforma peer to peer. Si distingue dai suoi competitori diretti Joost e Babelgum perchè non offre contenuti in streaming peer to peer, ma in downloading, ciò significa che i vari contenuti scaricati potranno essere visti anche in assenza di una connessione in banda larga. Il modello di business è un misto tra contenuti premium e pubblicità, con un focus specifico sui contenuti in alta definizione.
Ci troviamo quindi di fronte a tecnologie e business model differenti e diversi approcci alla creazione di palinsesti. Il mercato avrà quindi modo di valutare le diverse proposte.
Sono questi gli apripista di un nuovo mercato che i grandi operatori osservano con grande interesse e il mercato felice di tanta nuova offerta ringrazia. Esultano un po' meno i grandi broadcaster che stanno perdendo terreno a 360 gradi.
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