L'altro lato della comunicazione
Si dibatte sempre di più in rete di marketing e comunicazione. Il numero dei blog che trattano questi argomenti è cresciuto esponenzialmente da quando ho deciso di aprire Marketing Usabile.
Sono aumentate anche le conferenze, i seminari ed i workshop, sui nuovi temi come il corporate blog, il podcasting e le nuove forme di marketing. La cosa non può che farmi piacere.
Devo tuttavia notare che in Italia troppo spesso il dibattito rimane in superficie e non entra in profondità. I nuovi formati pubblicitari, le nuove forme di comunicazione, sono gli elementi più esterni e visibili di un mondo, quello mediale, in profonda evoluzione.
I manager di aziende con cui sono entrato recentemente in contatto, mi hanno confessato in più casi di essere rimasti disorientati, dall'abbondanza di informazioni ad esempio disponibili in rete e dalla mancanza di strumenti di analisi e di approfondimento sugli impatti meno evidenti dei cambiamenti in atto.
Per molti imprenditori non si tratta tanto di sapere che esistono forme di comunicazione non convenzionale a loro disposizione, quanto di comprendere, ad esempio, i nuovi processi produttivi per la comunicazione di marketing, le modalità di razionalizzare il time to marketing, la riorganizzazione dell'architettura dei contenuti di marketing, la progettazione della comunicazione multicanale e multimodale, i nuovi paradigmi del branding, l'evoluzione dei criteri di segmentazione e di misurazione delle audience.
Mi diceva recentemente un responsabile della comunicazione di una grande azienda: "il mio problema non è quello di aprire un blog, ma di comprendere come riprogettare il mio communication mix, per rendere meglio visibili i tanti contenuti relativi ai miei prodotti e servizi. Vorrei anche capire come usare tutti questi nuovi strumenti in modo da differenziarmi dai miei concorrenti e offrire valore ai miei clienti, altrimenti la mia azienda sarà una delle tante ad aprire un blog. Oggi ad esempio un sito web, lo hanno quasi tutte le imprese, un domani potrebbe succedere con i blog o con i podcast.
Come gli architetti non si limitano a progettare la parte esterna (e quindi più visibile) di un edificio, oggi un consulente di marketing, non può limitare la sua sfera di intervento alle strategie, ma deve entare nell'operativo e deve essere in grado di migliorare anche i processi di marketing, perché sia chiaro gli strumenti sono già delle commodities, la differenza sta nella capacità progettuale.
Sono aumentate anche le conferenze, i seminari ed i workshop, sui nuovi temi come il corporate blog, il podcasting e le nuove forme di marketing. La cosa non può che farmi piacere.
Devo tuttavia notare che in Italia troppo spesso il dibattito rimane in superficie e non entra in profondità. I nuovi formati pubblicitari, le nuove forme di comunicazione, sono gli elementi più esterni e visibili di un mondo, quello mediale, in profonda evoluzione.
I manager di aziende con cui sono entrato recentemente in contatto, mi hanno confessato in più casi di essere rimasti disorientati, dall'abbondanza di informazioni ad esempio disponibili in rete e dalla mancanza di strumenti di analisi e di approfondimento sugli impatti meno evidenti dei cambiamenti in atto.
Per molti imprenditori non si tratta tanto di sapere che esistono forme di comunicazione non convenzionale a loro disposizione, quanto di comprendere, ad esempio, i nuovi processi produttivi per la comunicazione di marketing, le modalità di razionalizzare il time to marketing, la riorganizzazione dell'architettura dei contenuti di marketing, la progettazione della comunicazione multicanale e multimodale, i nuovi paradigmi del branding, l'evoluzione dei criteri di segmentazione e di misurazione delle audience.
Mi diceva recentemente un responsabile della comunicazione di una grande azienda: "il mio problema non è quello di aprire un blog, ma di comprendere come riprogettare il mio communication mix, per rendere meglio visibili i tanti contenuti relativi ai miei prodotti e servizi. Vorrei anche capire come usare tutti questi nuovi strumenti in modo da differenziarmi dai miei concorrenti e offrire valore ai miei clienti, altrimenti la mia azienda sarà una delle tante ad aprire un blog. Oggi ad esempio un sito web, lo hanno quasi tutte le imprese, un domani potrebbe succedere con i blog o con i podcast.
Come gli architetti non si limitano a progettare la parte esterna (e quindi più visibile) di un edificio, oggi un consulente di marketing, non può limitare la sua sfera di intervento alle strategie, ma deve entare nell'operativo e deve essere in grado di migliorare anche i processi di marketing, perché sia chiaro gli strumenti sono già delle commodities, la differenza sta nella capacità progettuale.
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