lunedì, maggio 22, 2006

La promozione turistica oggi 

Sarà perché ultimamente ho viaggiato molto tra Vienna, Bratislava, Francoforte e Cape Town, forse, perchè sto preparando il materiale per la docenza per il corso di marketing turistico all'Università Bicocca, ma mi fermo spesso a pensare alla promozione turistica e a quanto noi in Italia abbiamo da imparare dagli altri Paesi in questo ambito.

Provate a rispondere a questa domanda, "quale è una buona ragione per visitare l'Italia". Qualcuno di voi potrebbe rispondere "le bellezze naturali, i monumenti, il buon cibo ed i vini, o la moda". Mi sono convinto che questo non basta più.

Il mare della Sardegna, compete con i Caraibi e spesso i prezzi sono a sfavore della nostra bellissima isola. Di città artistiche, ve ne sono diverse in Europa, ed in Asia, così come la buona cucina, lo shopping sono l'oggetto della promozione turistica di un numero maggiore di Paesi.

Il consumatore è cambiato, ma anche la concorrenza è diventata più agguerrita, non si può più competere per il turista indifferenziato che non esiste più.

Dobbiamo rivedere il nostro sistema di offerta, ma anche la nostra comunicazione turistica per l'incoming e per i turisti che si trovano già nelle mete turistiche. Dobbiamo imparare ad individuare meglio i target per proporre offerte turistiche più rilevanti e mirate.

Penso che si possa imparare dalla Regione Umbria e dal modo in cui pubblico e privato ad esempio hanno saputo collaborare (tra mille difficoltà), nel progettare un evento internazionalmente riconosciuto come Umbria Jazz.

Credo che sia definitivamente tramontata la promozione turistica generica, il viaggiatore è diventato estremamente sofisticato e chiede sempre di più. Non possiamo non tenerne conto.

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