Violenza e cultura digitale
Non vorrei essere irrispettoso, il problema della violenza e degli stupri è molto grave. Ne parla qui Mafe .
Il mio paragone con la cultura digitale serve solo a dimostrare che non si tratta solo di un problema che può essere risolto penalmente ma occorre lavorare soprattutto anche sul piano culturale.
Quello che è violenza è stabilito dal codice penale. Il processo penale ha delle precise regole, (su cui non voglio e non posso approfondire, sarebbe troppo lungo).
Ma cosa è lecito e non lecito nella percezione delle persone? E qui il paragone con il digitale ci aiuta.
Opt out - tutto è permesso salvo specifico rifiuto.
Opt in - qualsiasi comportamente deve avere un permesso esplicito da parte dell'"interlocutore".
Doppio opt in - il permesso esplicito deve venire accordato e rafforzato da un controllo per essere sicuri di aver ben compreso.
Mi rendo conto che la metafora può apparire poco calzante e per qualcuno anche offensiva, ma il punto che vorrei dimostrare è che sia nel mondo digitale che nel mondo fisico, manca la cultura del permesso.
Al supermercato si spinge e non si chiede permesso, in autostrada si supera in modo pericoloso. Le nostre azioni sono anche il frutto della cultura in cui siamo immersi.
Il problema non è quindi il fatto che la violenza alle donne sia un reato, ma nel fatto che la consapevolezza che qualcuno potrebbe avere il diritto di cambiare idea è assolutamente al di fuori della nostra cultura e questo accade nelle relazioni personali ed in quelle professionali.
Se la comunicazione digitale è rigorosamente permission based, anche le nostre relazioni con le persone nel mondo digitale o fisico dovrebbero basarsi sul consenso. Non tollereremo una pubblicità intrusiva ma nemmeno un'avance non desiderata.
1 Comments:
maurizio, hai completamente ragione sulle premesse: il problema è culturale. profondamente. lo è talmente tanto che la cosa più facile diventa chiamarsene fuori.
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