L'attenzione selettiva e la comunicazione
I pubblicitari sanno molto bene che il nostro cervello filtra l'informazione e seleziona quella che passa attraverso "filtri" che abbiamo creato e che governano i processi dell'attenzione selettiva.
Ci sono una serie di "sotterfugi" che da sempre vengono utilizzati in pubblicità per attirare la nostra attenzione:
aumento dell'impatto dello stimolo: volume sonoro, contrasto, luminosità, movimento
ricorso alle emozioni forti: indignazione, commozione, satira feroce
- sorpresa: suspence, attività, curiosità, creatività
In un panorama mediale caratterizzato dalla sovvrabbondanza di informazioni e dalla frammentazione delle audience, è necessario riprogettare il messaggio considerando altre dimensioni che afferiscono la sfera dell'attenzione selettiva:
- rilevanza
- contesto
- utilità in funzione dei pattern di fruizione/navigazione dell'utente dei contenuti
- capacità di coinvolgimento
- interazione
Sono dimensioni sempre più importanti. I pubblicitari dovranno tenerne conto e rivedere alcuni paradigmi della comunicazione, se vorranno progettare una comunicazione più efficace, nell'era del digitale.
L'opera nella foto è di Hc Berg
L'opera nella foto è di Hc Berg
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