Speciale Miptv 2006 - il futuro del peer to peer
Non sono poche le persone che si sono meravigliate quando l'anno scorso nell'organizzare l'evento Le Televisioni Digitali, nel corso del Broadband Week, ho deciso di presentare un dibattito in cui avrei accostato il modello della televisione tradizionale e la sua evoluzione digitale, a nuovi modelli di televisioni emergenti, come la blog tv, la tv basata su contenuti generati dagli utenti e la tv peer to peer.
Parlando di peer to peer tv, Guido Cibursky, amministratore delegato di Cybersky, primo progetto europeo di televisione peer to peer, ha cercato di spiegare che il peer to peer deve essere considerato soprattutto come un modello efficace di distribuzione e non solo essere accostato al fenomeno della pirateria.
A distanza di meno un anno, sembra che l'atteggiamento da parte degli operatori dell'industria della televisione e dell'informatica sia cambiato radicalmente.
Qui al Miptv, Erik Hugger, general manager di Microsoft Window Media U.S.A, ha spiegato la filosofia di Microsoft sulla distribuzione dei contenuti digitiali: un radicale cambiamento di approccio.
"Solo un anno fa il peer to peer era visto come una minaccia per il problema della pirateria, mentre ora può essere un ambiente efficace per la distribuzione di contenuti digitali".
Erik Hugger ha annunciato l'accordo con Terra Networks in Spagna per la distribuzione legale di contenuti video sulle diverse piattaforme in modalità peer to peer. Quindi ha parlato di interoperabilità tra piattaforme, (cosa di cui si discute da molto tempo), per portare un contenuto scaricato legalmente dalla rete oppure estratto da un DVD su tutti i device digitali (PDA, TV, pc, portable player ecc).
Quando scrivevo che cambiamenti hanno luogo più velocemente di quanto pensiamo, mi riferivo anche a questo.
Il mondo mediale subirà un cambiamento radicale entro i prossimi 36 mesi, oramai non si tratta più di interpretare i segnali deboli.
Chi si rifiuta ostinatamente di cambiare i propri "processi mentali" lo fa a suo rischio e pericolo
Parlando di peer to peer tv, Guido Cibursky, amministratore delegato di Cybersky, primo progetto europeo di televisione peer to peer, ha cercato di spiegare che il peer to peer deve essere considerato soprattutto come un modello efficace di distribuzione e non solo essere accostato al fenomeno della pirateria.
A distanza di meno un anno, sembra che l'atteggiamento da parte degli operatori dell'industria della televisione e dell'informatica sia cambiato radicalmente.
Qui al Miptv, Erik Hugger, general manager di Microsoft Window Media U.S.A, ha spiegato la filosofia di Microsoft sulla distribuzione dei contenuti digitiali: un radicale cambiamento di approccio.
"Solo un anno fa il peer to peer era visto come una minaccia per il problema della pirateria, mentre ora può essere un ambiente efficace per la distribuzione di contenuti digitali".
Erik Hugger ha annunciato l'accordo con Terra Networks in Spagna per la distribuzione legale di contenuti video sulle diverse piattaforme in modalità peer to peer. Quindi ha parlato di interoperabilità tra piattaforme, (cosa di cui si discute da molto tempo), per portare un contenuto scaricato legalmente dalla rete oppure estratto da un DVD su tutti i device digitali (PDA, TV, pc, portable player ecc).
Quando scrivevo che cambiamenti hanno luogo più velocemente di quanto pensiamo, mi riferivo anche a questo.
Il mondo mediale subirà un cambiamento radicale entro i prossimi 36 mesi, oramai non si tratta più di interpretare i segnali deboli.
Chi si rifiuta ostinatamente di cambiare i propri "processi mentali" lo fa a suo rischio e pericolo
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