martedì, marzo 28, 2006

L'interattività è un valore? (seconda parte) 

L'interattività non è un valore tout court per uno spettatore solitamente abituato ad una fruizione passiva del mezzo televisivo, ma solo se è in grado di arricchire l'esperienza di fruizione di programmi televisivi e contenuti audiovisivi.

Ritengo che sia importante nella progettazione di contenuti interattivi per le televisioni digitali, porsi almeno tre domande.
  • come progettare l'interattività affinché l'esperienza di fruizione dei contenuti televisivi venga arricchita, come creare un'esperienza armonica tra contenuti di flusso e contenuti e servizi interattivi?
  • dove offrire l'interattività, sui diversi contenuti content related, non content related e sugli altri servizi fruiti attraverso differenti device e piattaforme distributive?
  • quando offrire l'interattività, con quali modalità di attivazione, in quali contesti di fruizione?
Occorre progettare l'interattività come un sistema coerente avendo ben chiari il cosa, il perché ed il per chi, ovvero:

  • l'interattività possibile - offerta delle opportunità e dai limiti delle tecnologie al momento disponibili su ogni piattaforma
  • l'interattività disponibile - in funzione degli obiettivi strategici di chi la offre (fidelizzazione delle audience o fonte di nuovi revenue streams)
  • l'interattività desiderata - in funzione dei potenziali desideri dei diversi segmenti di utenza
Se si vogliono evitare incogruenze è fondamentale che le tre dimensioni dell'interattività sopra viste siano equilibrate in modo da non creare aspettative che potrebbero venire disattese.
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