lunedì, gennaio 23, 2006

Il problema dell'innovazione nella formazione universitaria 

Il dibattito lanciato da Alfonso Fuggetta sull'incongruenza del comportamento di diversi studenti universitari , continua sui commenti al suo post.

Tra i tanti interventi segnalo quello di Carlo che pone un quesito a mio avviso importante:

Come mai nel 1996 la rata annuale si aggirava attorno al milione e duecentomila lire e oggi si aggira sui mille e trecento euro (Universita’ di Trieste)?

In questo lasso di tempo (dieci anni per raddoppiare le tasse: un inflazione media dell’8%) i servizi a disposizione degli studenti non hanno avuto nessun tipo di miglioramento. In cosa sono andati a finire quei settecento euro di aumenti annuali?

Scusami se qui sono in totale disaccordo e sono pure provocatorio, ma potrei essere d’accordo su un aumento delle tasse SOLO a fronte di VERE innovazioni: sale computer non invase da 486 obsoleti, migliorie alle strutture e rafforzamento del rapporto docente/studente.

Ti domandi perche’ CEPU ha fatto fortuna?
Io credo che uno dei motivi sia perche’ paghi per non essere un semplice numero.

Sono ovviamente punti di vista, io sono da quello dello studente che guarda allibito la mancanza di cooperazione a fronte di un innalzamento delle tasse…

La discussione è senza via di fuga perchè hanno ragione tutti.

L'Università non migliora perché i fondi sono insufficienti, ma è altrettanto vero che su quelli gestiti, gli sprechi e le inefficienze sono moltissime.

Gli studenti non sono disposti a sopportare un aumento delle tasse universitarie per principio e a maggior ragione quando non vedono un aumento dell'efficienza e produttività delle università.

E' evidente che occorre una nuova "politica della formazione" perché quella attuale non sta funzionando visto che sono tutti scontenti (i professori, le università, gli studenti e le imprese che vogliono personale qualificato).

Siamo tutti d'accordo quando si sostiene che la formazione debba essere considerata come il propulsore dell'innovazione, il vero problema è come rompere questo circolo vizioso.
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