lunedì, agosto 31, 2009

Emotional Branding: The Max Brenner Experience 



Emotional Branding non è concepire "un'operazione di facciata", significa lavorare a 360 gradi sulla progettazione di esperienze memorabili, coinvolgendo tutti i sensi; vuole dire non fermarsi all'apparenza e lavorare sui dettagli, con cura, passione, entusiasmo.

Max Brenner, non è solo un chocolate bar/restaurant, un negozio di cioccolato, ma è un tempio del gusto per tutti gli amanti del cioccolato.

Wikipedia lo descrive in questi termini:

Max Brenner is an Israeli chocolate chain with stores located in Australia, Israel, the United States, the Philippines and Singapore.[1] The stores have a layout similar to regular cafes, but specialise in chocolate drinks and desserts. The menu differs slightly from store to store, as well as internationally. Commonly found sweets include fondues, waffles and cookies. Max Brenner brand products are also sold in many stores and kiosks in Israel. Max Brenner was founded in 1996 in Ra'anana by Max Fichtman and Oded Brenner[2] - there is no actual Max Brenner in real life, although Oded Brenner does resemble him, and is often mistaken for him. Max Fichtman is no longer associated with the Max Brenner chain. Since 2001, the company has been a part of Strauss Group, one of Israel's largest foods manufacturers

Ho visitato recentemente il Max Brenner Chocolate Bar a Tel Aviv e dopo aver gustato un'intero pranzo a base di cioccolato, ho scattato diverse foto che ho montato in questo breve video per documentarne l'esperienza che ho vissuto.



L'esempio di Max Brenner è indicativo e testimonia come la progettazione di esperienze di marca, sia il risultato di un lungo lavoro che non può fermarsi in superficie ma creare valore nel lungo periodo.

Da Max Brenner, tutto concorre a rafforzare l'esperienza:
  • la location
  • l'arredamento
  • il menu
  • la scelta dei prodotti e delle confezioni
  • il display dei prodotti
  • il packaging
  • il servizio
  • l'esperienza di degustazione
  • il conto
  • il sito
Le 4 P del marketing esperienziale io le definirei così:
  • Passione - senza quella non succede nulla
  • Preparazione - nulla deve essere lasciato al caso
  • Pertinenza - conoscenza approfondita dei propri pubblici
  • Profondità - per evitare che l'esperienza corra il rischio di venire banalizzata nel tempo
E' ovviamente possibile anche creare esperienze digitali, per prolungare in rete, le esperienze progettate per un "punto vendita" ed è questo ciò su cui sto lavorando ultimamente.

Stay tuned.

domenica, agosto 30, 2009

Let there be Love 



Mashup geniale o oltraggio?

sabato, agosto 29, 2009

Acceleration 

Acceleration from Odwick.com on Vimeo.

Una bella metafora sull'immobilismo, che può essere riletta alla luce dei cambiamenti che stanno modificando il mondo sotto i nostri piedi e che non solo non vengono percepiti, ma anche assurdamente ostacolati.

venerdì, agosto 28, 2009

Anywhere Media 

Intanto che gli editori pensano ancora al futuro dei giornali cartacei, lo Yankee Group lavora già sullo scenario degli "Anywhere Media".

So what! 



Di Social Media se ne parla anche al Tg1, la "big picture" è chiara, è poco utile insistere sul quadro di insieme. Oramai è chiaro che non ci troviamo di fronte ad una moda, ma ad un fenomeno che sta modificando profondamente il panorama dei media.

E' il momento di passare dal cosa al come, mettendo da parte le tecnicalità e tornando alle origini della questione.

La domanda non è tanto come gestire efficientemente i gruppi su Facebook, magari con l'ausilio di un'applicazione per l'iPhone, quanto come risultare interessanti. (Non è forse sempre stato così?)

Mi sono nel tempo iscritto a qualche decina di gruppi su Facebook, su Linkedin, su Friendfeed, su Ning, tutti relativi ad argomenti di mio interesse, ma il mio tempo è limitato, come quello di tutti e ora ho iniziato a "cancellarmi" da diversi gruppi, come stanno facendo tante altre persone.

Man mano che aumenta la penetrazione dei diversi Social Media, diventa più difficile mantenere la visibilità di lungo periodo, è giunto il momento per le imprese di fare delle scelte e di decidere di "coprire meno media sociali", ma di creare una presenza più significativa e rilevante su quelli in cui si ritiene di voler essere presenti.

Ho mutuato dal mondo della pubblicità, un termine OTS (Opportunity to see) che ho trasformato per la rete in OTGN (Opportunity to get noticed), che è qualcosa di leggermente diverso dalla visibilità. Riguarda l'opportunità di essere scelti in rete in un intervallo di tempo ragionevolmente lungo, fra diverse opzioni alternative. Significa essere inseriti fra i preferiti e non ci sono trucchi che tengano, è il risultato di tanto lavoro ed impegno.

Non esiste una ricetta di successo, ma ci sono alcuni ingredienti su cui mi soffermerò in prossimi post.
  • Identità distintiva e modalità di presentazione
  • Profonda conoscenza dei propri pubblici
  • Reason Why (la ragione per cui si è seguiti, anche questo termine è mutuato dalla pubblicità)
  • Stile
  • La capacità di differenziare il linguaggio per i diversi interlocutori mantenendo la propria identità
  • Profonda conoscenza dei diversi mezzi utilizzati nei diversi contesti
  • La qualità percepita del contenuto/messaggio
Sono tutti elementi di fondamentale importanza su cui è indispensabile approfondire il ragionamento, ma essendo perfettamente consapevoli che ogni generalizzazione potrebbe essere fuorviante.

Dobbiamo cominciare a ragionare per contesti omogenei se non vogliamo rischiare la banalizzazione.

Tra il concetto di Attenzione e quello di Engagement, si colloca quello di Preferenza, su cui ancora si è scritto poco.

In prossimi post cercherò di approfondire l'argomento con qualche riflessione. I vostri commenti sono sempre benvenuti.

giovedì, agosto 27, 2009

Esperienze Digitali 



Perchè creare un banale e noiosissimo spot, quando si può fare ricorso alle menti geniali di Addictive Tv per creare un mashup per promuovere la finale del Redbull X-Fighters World Tours 2009?

Creating drum 'n' bass from the sounds of motorbikes intertwined with electricity, Redbull asked Addictive TV to create this audio/visual mix for the Redbull X-Fighters World Tour 2009 final at Battersea Power Station (hence the electricity theme!)

Energia, grinta, velocità, arrivano anche a tutti quelli che non hanno partecipato all'evento.
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