venerdì, agosto 28, 2009

So what! 



Di Social Media se ne parla anche al Tg1, la "big picture" è chiara, è poco utile insistere sul quadro di insieme. Oramai è chiaro che non ci troviamo di fronte ad una moda, ma ad un fenomeno che sta modificando profondamente il panorama dei media.

E' il momento di passare dal cosa al come, mettendo da parte le tecnicalità e tornando alle origini della questione.

La domanda non è tanto come gestire efficientemente i gruppi su Facebook, magari con l'ausilio di un'applicazione per l'iPhone, quanto come risultare interessanti. (Non è forse sempre stato così?)

Mi sono nel tempo iscritto a qualche decina di gruppi su Facebook, su Linkedin, su Friendfeed, su Ning, tutti relativi ad argomenti di mio interesse, ma il mio tempo è limitato, come quello di tutti e ora ho iniziato a "cancellarmi" da diversi gruppi, come stanno facendo tante altre persone.

Man mano che aumenta la penetrazione dei diversi Social Media, diventa più difficile mantenere la visibilità di lungo periodo, è giunto il momento per le imprese di fare delle scelte e di decidere di "coprire meno media sociali", ma di creare una presenza più significativa e rilevante su quelli in cui si ritiene di voler essere presenti.

Ho mutuato dal mondo della pubblicità, un termine OTS (Opportunity to see) che ho trasformato per la rete in OTGN (Opportunity to get noticed), che è qualcosa di leggermente diverso dalla visibilità. Riguarda l'opportunità di essere scelti in rete in un intervallo di tempo ragionevolmente lungo, fra diverse opzioni alternative. Significa essere inseriti fra i preferiti e non ci sono trucchi che tengano, è il risultato di tanto lavoro ed impegno.

Non esiste una ricetta di successo, ma ci sono alcuni ingredienti su cui mi soffermerò in prossimi post.
  • Identità distintiva e modalità di presentazione
  • Profonda conoscenza dei propri pubblici
  • Reason Why (la ragione per cui si è seguiti, anche questo termine è mutuato dalla pubblicità)
  • Stile
  • La capacità di differenziare il linguaggio per i diversi interlocutori mantenendo la propria identità
  • Profonda conoscenza dei diversi mezzi utilizzati nei diversi contesti
  • La qualità percepita del contenuto/messaggio
Sono tutti elementi di fondamentale importanza su cui è indispensabile approfondire il ragionamento, ma essendo perfettamente consapevoli che ogni generalizzazione potrebbe essere fuorviante.

Dobbiamo cominciare a ragionare per contesti omogenei se non vogliamo rischiare la banalizzazione.

Tra il concetto di Attenzione e quello di Engagement, si colloca quello di Preferenza, su cui ancora si è scritto poco.

In prossimi post cercherò di approfondire l'argomento con qualche riflessione. I vostri commenti sono sempre benvenuti.

1 Comments:

Blogger Unknown said...

Grazie! Mi hai dato uno spunto

3/9/09 01:14  

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