giovedì, febbraio 12, 2009

Sei personaggi in cerca di autore 


Sei personaggi in cerca di autore è il dramma capolavoro di Luigi Pirandello che affronta magistralmente il tema della difficoltà di comunicare. A distanza di quasi novant'anni, l'opera è più attuale che mai.

Ci sono oggi sei importanti personaggi che vivono di comunicazione e che devono trovare un loro ruolo nel nuovo "teatro mediale" in cui ancora non si trovano a loro agio.

Man mano che entrano in scena, si presentano al loro pubblico.
  1. L'editore, è un personaggio molto combattuto, da una parte subisce il fascino di Internet, ma dall'altra ne è molto intimorito. Dopo avere osteggiato la rete, oggi fa buon viso a cattivo gioco e cerca di portarla dalla sua parte. Si è reso conto che Internet costituisce un nuovo palcoscenico e che invece ci sono altri attori in cerca di un pubblico, che non aveva mai considerato prima. Sono attori dilettanti, nel senso che non recitano per professione, ma sono molto bravi. Ci sono gli utenti che cominciano a raccontare le loro storie, ma ci sono anche le aziende che hanno scoperto che la narrazione è un modo per generare attenzione dei loro pubblici. La moltiplicazione degli spettacoli ha un forte impatto sulla diminuzione del pubblico dell'editore, soprattutto perché le rappresentazioni dei nuovi competitor per l'attenzione, non richiedono il pagamento di un biglietto. L'editore quindi ha la necessità di rendere il suo spettacolo molto più attrattivo e riconsiderare le sue fonti di ricavo anche perché la pubblicità non funziona più come una volta.
  2. La concessionaria di pubblicità, è un personaggio tormentato, lavora per l'editore, ma si deve confrontare quotidianamente con il suo mercato di riferimento che vuole qualcosa di diverso dagli statici formati pubblicitari che la concessionaria ha sempre proposto. Fa grosse pressioni affinchè l'editore si adatti al mercato in evoluzione, ma non sempre viene ascoltata, soprattutto ora che la crisi non favorisce la sua raccolta e pertanto non ci sono spazi per nuovi investimenti.
  3. Il centro media, è un personaggio solitamente molto solido, preciso e razionale. Non si muove mai per caso ed è sempre stato molto influente. E' molto rispettato dall'editore e vive con gli altri attori un rapporto di amore odio. Organizza spazi, pianifica la comunicazione, mette in ordine, cerca di comprendere quali sono i migliori pubblici. Per la prima volta le sue certezze sono messe in discussione. Le rappresentazioni non hanno più luogo solo nei teatri, che lui conosce molto bene, (anche perché nonostante l'aumento del loro numero, sono comunque tutte state opportunamente schedate e catalogatie). Il grosso problema per il centro media è costituito dal grande numero di happening che si possono vedere in strada, ovvero le nuove rappresentazioni che hanno luogo dappertutto, soprattutto in rete e che sfuggono alla logica con cui il centro media è abituato a lavorare. Il centro media è pagato dall'impresario (impresa), che oggi organizza anche le sue rappresentazioni in proprio, mettendo in crisi l'editore, la concessionaria di pubblicità ed il centro media stesso.
  4. L'agenzia creativa, è un personaggio molto estroso, si veste sempre in modo elegante, ma è conservativo nei modi. Non ama cambiare, perchè il suo mestiere lo ha sempre saputo fare con disinvoltura. Ma oggi che le regole dello spettacolo sono cambiate, si rende conto che l'estro e la genialità sono diffuse anche grazie ad Internet. che tra l'altro ha sempre snobbato, anche perché per anni ha costituito per lei un palcoscenico minore. La cosa che non sopporta è che su Internet gli spettatori sono molto maleducati, non stanno zitti e buoni a godersi lo spettacolo, ma hanno la pretesa di partecipare e questo va contro tutte le regole del "teatro di qualità". Il problema è che gli spettatori spesso non sono interessati al teatro di qualità, ma desiderano spesso solo stare insieme e soprattutto richiedono di potersi esprimere come e quando vogliono. L'agenzia creativa, con poca convinzione, decide di organizzare qualche spettacolo interattivo, ma con le regole di quello tradizionale e questo agli spettautori non piace molto. A creare ancora maggior confusione c'è l'impresario, che decide di mettere in scena alcuni spettacoli, collaborando direttamente con in suoi pubblici. L'agenzia creativa farà bene ad adeguarsi, altrimenti l'impresario troverà altri partner più disponibili.
  5. L'impresario (impresa), è un personaggio molto autoreferenziale, ama molto i monologhi e rifugge dai dialoghi quando proprio non ne può fare a meno. Ha meno soldi a disposizione per organizzare gli spettacoli, che finanzia per vendere i suoi prodotti e cerca oggi di farlo in modo più razionale, chiedendo di più agli editori, ai centri media, alle concessionarie e alle agenzie creative, ma anche organizzando spettacoli in proprio, anche grazie alla collaborazione dei suoi spettatori, che se coinvolti in modo onesto e trasparente, dimostrano la loro volontà di partecipare al gioco. Anche l'impresario è alquanto conservatore, ma essendo pragmatico, farà ciò che è più utile alla sua organizzazione.
  6. Lo spettautore, è un personaggio bizzarro, ha cambiato nome e non vuole più farsi chiamare consumatore o spettatore. Oggi che molti spettacoli sono disponibili gratuitiamente non è disposto a pagare il biglietto se lo show non è di altissima qualità. Ieri pagava in gran parte il biglietto con la sua attenzione, guardando la pubblicità, ma oggi si è stancato. E' molto indisciplinato, vuole partecipare, dire la sua e visto che ha la possibilità di crearsi il suo palinsesto personalizzato, guarda pezzi di spettacolo ed entra ed esce dai diversi teatri senza rendere conto a nessuno. Quando ne ha voglia organizza i suoi spettacoli che rappresenta per un pubblico di pochi, ma buoni amici. Capita talvolta che lo spettacolo di qualche spettautore abbia molto successo e questo rischia di oscurare le attività dell'editore.
I diversi personaggi sono in scena ed il loro ruolo potrà cambiare molto in fretta, per questo dovranno adattarsi ed imparare nuove parti.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Molto divertente in alcuni tratti condivido :)

17/2/09 10:32  

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