sabato, gennaio 24, 2009
Informazioni personali
- Nome: Maurizio Goetz
- Località: Milano, Lombardia, Italy
Sono un brand advisor e consulente di marketing innovativo con specializzazione in comunicazione digitale avanzata su tutte le piattaforme. Mi occupo quindi solo di progetti di frontiera e lavoro con aziende che pongono il cliente al centro della loro attenzione e che considerano l'innovazione nella comunicazione un elemento di successo per il loro brand.
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7 Comments:
A parte il fatto che a me non era piaciuto neanche il gorilla, però capisco che il suo essere "antispot surreale" poteva avere il suo fascino.
Ecco, questo non solo non mi piace, ma mi inquieta.
Non amo generalmente i video virali, ma ritengo che in questo caso i due video di Cadbury siano molto coerenti con un claim semplice ed efficace il video è un momento di relax e buon umore, così come il cioccolato.
D'accordo sul "claim". Però a me quest'ultimo spot angoscia non poco.
perchè ti angoscia? Se è leggero leggero, al limite non lo gradisci.
Non so, mi inquietano e mi angosciano quei volti di bambini. Mi ritornano in mente tutti quei bambini pallidi visti in tanti di film di pseudo horror da Damien a Shining.
Ma mi rendo conto che sono mie personali ossessioni.
qua si apre un altro tema: questo sarà per tutti "il video dopo il gorilla". Quindi: è possibile che i virali siano un punto fisso dela branding di un'azienda? Non come Nike (che ne fece molti in un tempo limitato): qualcosa come un evento, che ne so, che si fa aspettare. Certo questo è coerente col gorilla, e dovrà la sua viralità non solo a sè stesso, ma anche al famoso predecessore. C'è da pensarci su
Si Baldo, ma tu apri un ulteriore interrogativo, ciò che sta funzionanando per Cadbury può essere deleterio per un altro brand. Temo ci sarà chi copierà in modo acritico un modello di comunicazione che deve essere personale e differenziante. Rimangono i dubbi che tu poni.
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