I corporate blog in crisi?
Apprendo dal blog di Digital Pr la notizia della decisione di Mandarina Duck di sospendere il suo corporate blog, uno dei primi in Italia e sicuramente un caso di successo dal punto di vista relazionale, ma evidentemente non per l'azienda che avrà messo a confronto l'impegno per il progetto con i suoi ritorni.
Non mi sento di esprimere una mia valutazione, perchè non conosco gli obiettivi strategici di Mandarina Duck; sono convinto che questa decisione non rimarrà isolata e altre aziende la imiteranno per una serie di ragioni:
Non mi sento di esprimere una mia valutazione, perchè non conosco gli obiettivi strategici di Mandarina Duck; sono convinto che questa decisione non rimarrà isolata e altre aziende la imiteranno per una serie di ragioni:
- il corporate blog, per quanto utilizzi un "mezzo relativamente nuovo", spesso non riesce a liberarsi dall'autoreferenzialità
- molto spesso il corporate blog che viene suggerito dal consulente, viene aperto senza particolare convinzione dal management e questo si nota subito
- il blog funziona meglio se inserito in una strategia più ampia, soprattutto quando la comunicazione collaborativa è fortemente legata ai processi di business
- il blog non è lo strumento adatto per tutte le imprese, ma è uno dei primi ad essere utilizzati, è quindi normale che abbiano luogo migrazioni verso altre piattaforme considerate più idonee e più rispondenti agli obiettivi di un'impresa
- per quanto la conversazione sia un elemento centrale nelle strategie attuali di marketing, non può essere fine a se stessa, è infatti impensabile che le persone conversino con tutte le aziende di cui acquistano i prodotti. La conversazione deve essere uno strumento per creare valore e per avviare processi di cambiamento.
Sempre di più ci accorgeremo che il blog non è più centrale, ma costituirà solo uno dei possibili elementi della comunicazione collaborativa e che il mix degli strumenti utilizzati, potrà cambiare molto velocemente, ma con alcune avvertenze:
- il processo conversazionale è un movimento, non una campagna. Si può decidere di migrare da una piattaforma ad un'altra, ma il processo deve essere collaborativo e non imposto dall'alto.
- decidere di chiudere un blog o una presenza su qualsasi piattaforma collaborativa richiede una "exit strategy" che deve essere preparata, in modo da non deludere le aspettative di tutti quegli utenti che hanno dato fiducia ad un progetto.
- è giusto, o meglio legittimo valutare i ritorni di una presenza evoluta on line per un brand, ma occorre evitare il rischio di rimanere intrappolati in logiche mutuate dai mezzi tradizionali, per questo occorre sempre avere ben chiaro non solo gli obiettivi, ma anche le metriche con cui si andrà a misurare il successo di ogni progetto
17 Comments:
L'autoreferenzialità è un elemento connaturato ai corporate blog, la sfida è trattare i propri prodotti e la propria azienda con la sufficiente leggerezza e spontaneità, senza elementi di autopromozione. Nel caso specifico, DuckSide trattava anche di argomenti affini al business, quindi non solo di se stessa, e questo è un elemento positivo. Forse difettava in costanza nel posting e non era collocato in un progetto di comunicazione più ampio, ma aveva una sua certa freschezza.
Probabilmente è venuta meno la convinzione in un progetto difficilmente misurabile nelle metriche tradizionali.
qui il mio post al riguardo
http://www.drwho.it/2009/01/16/la-falsa-crisi-del-corporate-blog/
IL blog è un eccellente strumento per rafforzare la credibilità del proprio brand, ma nel 2009 non basata e quindi bisogna coadiuvarlo con altri strumenti (video sharing, social network, eBay, ecc.).
Non credo che la chiusura di un blog possa ritenersi una saggia scelta. Ricordiamoci che i clienti hanno sempre accesso ai forum e criticare un servizio è cosa fattibilissima ancora!
Da non dimenticare anche i blog personali.
Alessandro
http://rd.minimarketing.it/post/70568931/mandarina-duck-sospende-il-suo-corporate-blog-the
anche io ne avevo parlato, ma molto velocemente. credo che tu abbia centrato in pieno i problemi dello strumento.
Grazie per i vostri commenti, le dinamiche sono fluide e ci sono tante altre cose che hanno funzionato solo pochi mesi fa che danno segni di cedimento. Io stesso sono stato un sostenitore dei corporate blog, ma ora devo rivedere le mie posizioni.
Per me il corporate blog è sempre comunque uno degli elementi del mix di comunicazione. Certo che se viene usato deve esserlo bene e a fondo, altrimenti è del tutto inutile. Ma Mandarina Duck? Sinceramente non lo so.
Alex
Cio' che questa esperienza insegna è forse un po' di umilità. Vi vedo sempre parlare di marketing con una certa arroganza, ponendovi come dei guru che dicono alle aziende cosa devono fare, come sono vecchie, come falliranno se non seguono subito i vostri consigli. E' vero che la comunicazione è fluida e le situazioni mutano rapidamente, proprio per questo motivo sarebbe ora di iniziare a fare post del tipo "guardate, sta succedendo questa cosa, provate a sperimentarla, magari si adatta anche al vostro caso".
Giulio
il blog aziendale è uno strumento buono di per se, il problema è che come tutte le cose tecnologicamente nuove lo si considera solo molto potente. tipo un amplificatore. un imbuto che convoglia voci. chi lo maneggia lo dovrebbe appoggiare all'orecchio, invece si cede alla tentazione di metterselo sempre davanti alla bocca.
Dibattito ovviamente molto stimolante. Credo che ci sia un falso problema attorno al corporate blog. Qui ho provato a esprimere un punto di vista un po' diverso :
http://tinyurl.com/7bpacn
Ciao
Enrico
Gentile Giulio,
capisco il tuo punto di vista e le tue ragioni. Nei blog discutiamo di diversi argomenti a livello generale, non possiamo poi scendere nel dettaglio, perché ogni impresa ha le sue necessità e i suoi obiettivi. Se hai degli argomenti specifici che ti interesserebbe che venissero trattati, puoi sempre innescare un dibattito, che come avrai avuto modo di vedere, parte da un blog, ma poi si estende. Ti ringrazio per le tue osservazioni.
Enrico, ti ho risposto sul tuo blog, per rendere la conversazione più movimentata.
Mandarina ha provato una exit strategy anche se qualcuno penso abbia frainteso le motivazioni.
Però, mentre MD qualcosa ha fatto, cosa mi dite di questo "scempio comunicativo"?
http://www.totale.it/desmoblog-sprangato-per-ferie-907.html
Ciao Maurizio,
anche secondo me hai centrato bene i problemi dello strumento Corporate Blog. C'è da dire che - rispetto ad altri prodotti, come ad esempio quelli tecnologici - la moda sconta il fatto che o c'è una community "spontanea" di fanatici di quel brand o è difficile generarla. Probabilmente MD non ha dei seguaci fanatici come quelli di altri brand.
Sì, il loro blog come contenuti mi pare che avesse vinto la sfida (come dice Web Copywriter) ma evidentemente l'azienda non credeva più nel progetto. Staremo a vedere cosa accadrà.
Sono un grande sostenitore di interattività e comunicazione alternativa. Il Blog di Mandarina Duck è stato il primo importante input per aprire un blog per il Gruppo Industriale per cui lavoro. è fuori di dubbio che quando sei in un corporate blog una grande sfida è quella dell'autoreferenzialità, ma credo anche che il Blog alla fine debba far emergere ciò che di più bello e di più segreto ci sia all'interno dell'azienda. Il giusto equilibrio credo sia la soluzione migliore: far conoscere a terzi l'azienda senza tesserne una lode gratuita.
Giancarlo Nicoletti
Key Account Manager G.Nicoletti Trade srl
blog.inegozinicoletti.it
Ti ringrazio Giancarlo per il tuo contributo, forse sei in grado di spiegarci le ragioni per questa chiusura. Molti considerano il blog di Mandarina Duck come un caso di successo, per questo non si riescono a comprendere le ragioni per questa sospensione. Puoi dirci qualcosa di più?
Una soluzione a questa crisi c'è:
http://brunomarco.qblog.it/
Una soluzione a questa crisi c'è:
http://brunomarco.qblog.it/
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