Le rilevazioni sulla comunicazione
Cronaca di una annunciata disfatta. Le prossime analisi sugli investimenti pubblicitari ci diranno che c'è la crisi e ci mostreranno dove veranno fatti i tagli sul budget e dove invece la crescità sarà stata inferiore al previsto.
La domanda da porsi è se oggi "lo spending" debba essere ancora l'unico parametro per misurare le attività di comunicazione.
Sono consapevole che il mio osservatorio non è certamente rappresentativo, ma io incontro quotidianamente imprese che comunicano di più e non di meno di prima, ma che hanno deciso di tornare ad internalizzare molte attività che prima venivano date in outsourcing.
Molti manager in azienda si stanno lamentando di una scarsa propositività di agenzie e centri media e quelli con cui parlo anche dei costi della comunicazione.
Sono attualmente impegnato in diverse attività di coaching volte a formare giovani da avviare nelle aziende alla professione di content manager, social media marketing manager, community manager e la mia impressione è che la voglia di comunicare sia notevolmente cresciuta, ma anche la consapevolezza delle opportunità di Internet.
Tutto questo non emergerà dalle diverse rilevazioni.
La communicazione di impresa è diventata oggi frammentata, se è vero che molte imprese si stanno dimostrando refrattarie all'innovazione, altre hanno iniziato a sperimentare, creando eventi, producendo e distribuendo contenuti, inserendo le loro presentazioni su Slideshare, creando un loro spazio su Facebook o organizzando webinar. Si sono però rese conto che queste sono attività time consuming, ma strategiche e che quindi non possono essere demandate all'esterno.
Che cos'è la comunicazione oggi? Dal widget, alla creazione di social network, ai blog, agli audiovisivi di rete, ai webinar, ma anche alle attività di street advertising o alle nuove sponsorizzazioni di microeventi. Sono convinto che una sempre più ampia serie di attività, come scrivevo, sfuggano alle rilevazioni statistiche.
Comunicare oggi è passare tempo a rispondere alle mail, frequentare gli stessi luoghi dei propri clienti, ascoltare, partecipare, conversare.
Se si vogliono misurare davvero le attività di comunicazione, forse è più utile considerare il tempo dedicato alle diverse attività, all'interno e all'esterno delle aziende e non solo l'investimento monetario, ma sono sicuro che questo non verrà mai fatto, perchè per molti potrebbe costituire un arma a doppio taglio.
Fonte dell'immagine
La domanda da porsi è se oggi "lo spending" debba essere ancora l'unico parametro per misurare le attività di comunicazione.
Sono consapevole che il mio osservatorio non è certamente rappresentativo, ma io incontro quotidianamente imprese che comunicano di più e non di meno di prima, ma che hanno deciso di tornare ad internalizzare molte attività che prima venivano date in outsourcing.
Molti manager in azienda si stanno lamentando di una scarsa propositività di agenzie e centri media e quelli con cui parlo anche dei costi della comunicazione.
Sono attualmente impegnato in diverse attività di coaching volte a formare giovani da avviare nelle aziende alla professione di content manager, social media marketing manager, community manager e la mia impressione è che la voglia di comunicare sia notevolmente cresciuta, ma anche la consapevolezza delle opportunità di Internet.
Tutto questo non emergerà dalle diverse rilevazioni.
La communicazione di impresa è diventata oggi frammentata, se è vero che molte imprese si stanno dimostrando refrattarie all'innovazione, altre hanno iniziato a sperimentare, creando eventi, producendo e distribuendo contenuti, inserendo le loro presentazioni su Slideshare, creando un loro spazio su Facebook o organizzando webinar. Si sono però rese conto che queste sono attività time consuming, ma strategiche e che quindi non possono essere demandate all'esterno.
Che cos'è la comunicazione oggi? Dal widget, alla creazione di social network, ai blog, agli audiovisivi di rete, ai webinar, ma anche alle attività di street advertising o alle nuove sponsorizzazioni di microeventi. Sono convinto che una sempre più ampia serie di attività, come scrivevo, sfuggano alle rilevazioni statistiche.
Comunicare oggi è passare tempo a rispondere alle mail, frequentare gli stessi luoghi dei propri clienti, ascoltare, partecipare, conversare.
Se si vogliono misurare davvero le attività di comunicazione, forse è più utile considerare il tempo dedicato alle diverse attività, all'interno e all'esterno delle aziende e non solo l'investimento monetario, ma sono sicuro che questo non verrà mai fatto, perchè per molti potrebbe costituire un arma a doppio taglio.
Fonte dell'immagine
5 Comments:
Caro Maurizio, secondo me occorre anzitutto sottolineare che comunicare di più non significa necessariamente comunicare meglio o in modo efficace/efficiente.
Per quanto riguarda invece il termine “internalizzare”, se intendi dire che determinate attività verranno svolte internamente in qualche modo, magari da risorse senza adeguate competenze o sottodimensionate come organico, senza badare troppo all'aspetto qualitativo e al livello di servizio, allora sono d'accordo con te.
Alcune aziende hanno cominciato a sperimentare, alcune con buoni risultati, altre invece meno buoni perché non hanno la più pallida idea di quali siano i migliori approcci, strumenti e modi di pensare.
Anche per uno che mangia a colazione comunicazione d'impresa sui media digitali non è per niente facile analizzare il mercato e proporre soluzioni efficaci, figuriamoci per chi si improvvisa “esperto” (e soprattutto con la forte convinzione di esserlo).
Sai le aziende che ho visto aprire uno spazio su Facebook e non iniziare uno straccio di discussione oppure lanciare una qualsiasi iniziativa?
Sai quanti manager si riempiono la bocca di “Yes, we can” (senza peraltro essere abbronzati) e che sono passati dal look pinguinato a quello “scravattato” con maniche arrotolate (anche a dicembre con la neve), ovviamente non perdendo l'occasione di rimarcarlo ai propri interlocutori?
Sai quanti usano il BlackBerry o l'iPhone per email/IM/SMS e basta (cioè le stesse cose che facevano fino ad ieri, ma con uno strumento diverso)?
Basta questo per affermare di avere compiuto una svolta?
Fino a che queste aziende non sbatteranno il muso con la realtà che sta al di fuori dal loro edificio, non si renderanno conto che, forse, per ottenere risultati migliori dovranno adottare strategie nuove, probabilmente più coraggiose e meno semplici, usare nuovi linguaggi, fermarsi ad ascoltare, raccogliere i dati che ogni giorno passano loro sotto il naso ma che vengono sistematicamente ignorati, analizzare questi dati con nuove metriche, coinvolgere nuove persone con nuove mentalità e attitudini anziché riciclare persone con preconcetti immutabili acquisiti nel corso degli anni, rivedere la distribuzione dei budget, ripensare il media mix, ecc ecc.
Leggendo la tua frase sulle “attività che non possono essere demandate all'esterno”, chissà perché ma ripenso alla mia idea che in realtà non vogliano spendere soldi per servizi in outsourcing, in un'ottica di contenimento dei costi che sembra la strada intrapresa dalla maggior parte delle aziende.
Sono perfettamente d'accordo quando dici che occorre “frequentare gli stessi luoghi dei propri clienti, ascoltare, partecipare, conversare”, ma io per primo non mi illudo che ciò accada, quanto meno a breve termine perché, diciamocelo francamente, alle aziende (soprattutto in una situazione come quella attuale) non glie ne frega niente del tempo speso ma ragionano con la calcolatrice alla mano e leggono che 1+1=2, non pensando che qualche volta il risultato potrebbe essere anche diverso, che i numeri vanno pesati e che le misurazioni non devono riguardare esclusivamente i risultati finanziari ma un po' più in là, ad un ROI concettualmente diverso da quello che per loro è stato fino ad oggi.
Ciao :)
Roberto
sante parole!
p.s. buone feste ;-)
Giusta la riflessione di Maurizio sul "tempo", sempre più l'unità di misura che caratterizza molte aree di business, ma che poi non viene quasi mai identificato cme KPI.
ROT (Return on Time) suona male, ma il senso sarebbe quello :)
Una piccola precisazione che ho dimenticato di inserire nel mio commento fiume: le stesse considerazioni valgono per la comunicazione all'interno delle imprese
sono d'accordissimo, ovviamente...
Posta un commento
<< Home