Tv a lezione di Internet
La tv generalista perde inesorabilmente spettatori a vantaggio della televisione tematica, i cui spettatori continuano a crescere.
Gli audiovisivi di rete, ma più in generale tutti i contenuti video on demand, consentono di scegliere e quindi offrono una maggiore rilevanza, ma anche una migliore reperibilità grazie ai motori di ricerca. Questo è molto importante in termini di esperienza di fruizione.
Una delle caratteristiche degli audiovisi di rete è la possibilità di essere inseriti (embedding) in blog, tumblr o altre piattaforme che consentono una riaggregazione di contenuti video (come Magnify) e quindi la creazione di playlist.
Generalmente una buona parte dei contenuti video visibili in rete hanno una durata limitata anche per esigenze tecniche (limiti di peso), ma spesso, come nel caso di lezioni universitarie, o presentazioni da conferenze la durata è più lunga.
Molte volte, è solo una ridotta porzione di video ad essere interessante, quando questo accade, si può segnalare l'intervallo temporale di interesse (guarda il video dal minuto 3.12 al 3.27), ma non è un'operazione comoda se svolta regolarmente. Ecco che un servizio come Splicd, (che io ho scherzosamente definito il Tivo di YouTube) consente di segnalare un video, permettendo di selezionare la parte di contenuto ritenuta rilevante, permettendo una fruizione ancora più rilevante degli audiovisivi di rete.
Su Internet si lavora anche sull'interfaccia e sull'esperienza, attraverso servizi come Cooliris, che permettono una visione in 3D dei contenuti (fotografici o video).
Appare del tutto evidente che la televisione tradizionale, se vorrà arrestare la diminuzione dei propri pubblici, dovrà ripensare se stessa e lavorare non solo sui contenuti, ma anche sulla tv experience.
Gli audiovisivi di rete, ma più in generale tutti i contenuti video on demand, consentono di scegliere e quindi offrono una maggiore rilevanza, ma anche una migliore reperibilità grazie ai motori di ricerca. Questo è molto importante in termini di esperienza di fruizione.
Una delle caratteristiche degli audiovisi di rete è la possibilità di essere inseriti (embedding) in blog, tumblr o altre piattaforme che consentono una riaggregazione di contenuti video (come Magnify) e quindi la creazione di playlist.
Generalmente una buona parte dei contenuti video visibili in rete hanno una durata limitata anche per esigenze tecniche (limiti di peso), ma spesso, come nel caso di lezioni universitarie, o presentazioni da conferenze la durata è più lunga.
Molte volte, è solo una ridotta porzione di video ad essere interessante, quando questo accade, si può segnalare l'intervallo temporale di interesse (guarda il video dal minuto 3.12 al 3.27), ma non è un'operazione comoda se svolta regolarmente. Ecco che un servizio come Splicd, (che io ho scherzosamente definito il Tivo di YouTube) consente di segnalare un video, permettendo di selezionare la parte di contenuto ritenuta rilevante, permettendo una fruizione ancora più rilevante degli audiovisivi di rete.
Su Internet si lavora anche sull'interfaccia e sull'esperienza, attraverso servizi come Cooliris, che permettono una visione in 3D dei contenuti (fotografici o video).
Appare del tutto evidente che la televisione tradizionale, se vorrà arrestare la diminuzione dei propri pubblici, dovrà ripensare se stessa e lavorare non solo sui contenuti, ma anche sulla tv experience.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home