martedì, giugno 24, 2008

Pubbliche relazioni in fermento 


Mentre il mondo dell'advertising si accosta al digitale con grande circospezione, i professionisti delle pubbliche relazioni stanno compiendo una profonda riflessione sull'impatto delle rete sul loro modo di intendere la comunicazione.

Osvaldo Adinolfi di Edelman Italia (via Mauro Lupi), descrive una delle relazioni della Edelman Summer School, quella di Rick Murray, presidente di Edelman Digital.

Secondo Edelman il futuro della comunicazione è digitale ed il suo successo dipende da pochi semplici concetti.

CONTINUITY. Una vincente moderna comunicazione digitale si deve ormai basare sulla continuità: del dialogo, della relazione, della interattività. Non sarà più sufficiente e nemmeno immaginabile, in futuro, inserire un video dalle potenzialità virali su YouTube e lasciare che produca da solo i propri possibili risultati (contatti). “Digital is not like Adv: one shot.” Ha sottolineato Rick con quella forza che proviene da una grande passione.

Noi abbiamo bisogno di generare una relazione, di costruire una conversazione, di nutrire costantemente un dialogo basato sulla reciproca stima e fiducia. E questo richiede tempo ed impegno. “Digital needs continuity: especiacially continuous commitment and continous engagement”. Le aziende che non intendono investire le giuste risorse per garantire questa continuità nel tempo, farebbero bene a desistere dall’intraprendere questa strada.

CONTENT DRIVEN. Nel futuro del digitale non sarà più la creatività d’impatto a generare attenzione e coinvolgimento; bensì la rilevanza dei contenuti. E questo futuro non è poi così lontano. Già da oggi, infatti, è possibile assistere ad un evidente successo di tutte quelle campagne di comunicazione digitale che fanno leva sul “content providing” piuttosto che su di una mera (spesso gratuita) creatività.

Esse generano valore per il target coinvolto, invitandolo ad una discussione interattiva basata sugli argomenti di reciproco interesse. Dopotutto i Blog, i Forum, i Wiki, le stesse Community non nascono dalla volontà di stupire con effetti speciali, quanto dalla volontà di condividere le proprie passioni ed i relativi contenuti. “Don’t think (creativelly) digital... BE DIGITAL!!!”

DIGITAL CULTURE vs digital division. Finchè le tecnologie digitali rimarranno appannaggio di poche persone il vero cambiamento strategico, da una tradizionale ad una moderna e vincente comunicazione, non avverrà mai in pieno. Le strutture aziendali (clienti ed agenzie) non dovrebbero più limitarsi ad avere una (piccola) divisione tecnologica; dovrebbero diffondere una cultura digitale in tutta la loro realtà professionale.

Coinvolgendo tutti i dipendenti in diversi livelli di training. “Digital should not be a corporate division. Digital must be a corporate culture, behavior, philosophy and strategic approach. It’s not just about designing a new department but is about re-defining the whole corporate and marketing communication. Digital should move from a nice-to-have tool to a must-have strategic approach to communication”.

Diventare utenti è l'unico modo per assorbire la cultura digitale.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Maurizio sei una bandiera, parvenue e voltagabbana.
A seconda di come ti comoda per interesse personale ti muovi.
Leccaculo cortigiano se ti conviene.
Falso giuda come tanti blogger a cui interessa solo avere visibilità per piazzarsi su qualche sedia.
Oggi leccideretani a Adinolfi domani se ti conviene lo attacchi.
Ma smettila.
Siete una perdita di tempo oltre che esseri inutili per l'economia.

25/6/08 12:52  
Blogger Maurizio Goetz said...

Caro anonimo, tu sai come la penso dei commentatori anonimi. Per il resto tu mi muovi delle accuse del tutto gratuite, perchè il mio giudizio è indipendente. Non mi occupo di pr, non devo quindi lisciare nessuno. Sto solo constatando che il mondo delle pr che per anni era fermo si sta muovendo dopo le defaillance dei mesi scorsi. Motivami quali sarebbero le mie convenienze, visto che sembra che tu mi conosca così bene.

25/6/08 13:51  

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