martedì, febbraio 26, 2008

Le ideologie della blogosfera dura e pura 


Per la blogosfera dura e pura il marketing è il nemico, ma spesso è più questione di forma che di sostanza. Anche in rete, come nella vita reale, i preconcetti sono duri a morire.
  • Se organizzi un barcamp è parli di sponsor qualcuno si irriterà, meglio usare il termine "patrocinatore" è politically correct
  • Se hai un blog non inserire il termine marketing, anche se te ne occupi, meglio utilizzare il tuo nome e cognome, parlare di marketing in un blog personale è più accettabile e non irriterà i "webtalebani"
  • La pubblicità non è tutta uguale, i blogger più irriducibili, sono poi quelli più sensibili ai "consigli per gli acquisti, ma solo di certi prodotti e servizi".
  • I blogger puri e duri si presentano ai barcamp con calzature rigorosamente alla moda e firmate e sono fieri dei loro gadget elettronici altrettanto firmati
Non sarebbe ora di piantarla con le ideologie e con gli stupidi preconcetti?

Le aziende non sono tutte uguali, qualcuna sta cercando umilmente di trovare nuove connessioni con i propri pubblici, ma spesso, ho il sospetto che nella parte abitata della rete, trovino dimora anche dei "condomini" molesti, quelli che fanno ostruzione a prescindere.

Si chiede alle aziende di cedere il controllo agli utenti, perchè oggi non lo possono più esercitare, ma qualche azienda comincia a sospettare che in una blogosfera più ampia, qualcuno potrebbe perdere la propria visibilità e forse unica ragione di essere.

Ci saranno anche i fiorellini, ma un cancello chiuso, rimane chiuso.

L'immagine è di Saksak

13 Comments:

Blogger Marco Camisani Calzolari said...

hai perfettamente ragione. E' una blogosfera condominiale. Non sono sicuro che anche gli autori siano a livello condominiale, forse è solo il medium che li trascina verso "l'assemblea", o forse sono ancora tutti troppo influenzati dall'agenda della TV e della stampa tradizionale. Basta che guardi le discussioni prevalenti. Tutte hanno a che fare con la cronaca, anche quella non necessaria ma definita dai giornali.
Per esempio io mi indigno quotidianamente per questioni molto più gravi di Vespa, ma quando cito Vespa i commenti diventano 100! La TV non influenza solo il 50% di analogici ma fors anche un po' i digitali...

26/2/08 23:11  
Blogger Maurizio Goetz said...

Ci sono anche imprenditori che in rete ci lavorano e in modo corretto, ma l'ostracismo per l'imprenditorialità è inspiegabile. All'estero non succede. E' anche un motivo per il quale gli imprenditori italiani devono ottenere riconoscimenti prima all'estero e poi in Italia. Questo è un altro divide.

26/2/08 23:16  
Blogger Anonimo Mondo said...

Da uomo di Azienda confermo.
Siamo diffidenti verso chi ci osteggia soprattutto se il livello dei personaggi è smaccatamente basso, non potrebbero gestire neanche un chiosco di piadine.
Un comportamento incomprensibile che mina la parte ottima della rete con la quale si potrebbe fare molto business.

27/2/08 06:11  
Blogger Unknown said...

In Italia si è diffidenti da chi vuole vendere qualcosa a prescindere, anche off line. Quanto al comportamento dei puristi, mi viene da pensare chepiù il numero di persone in rete aumenterà, più perderà senso il loro comportamento. Ma poi cosa parlo io che sono l'ultimo arrivato...
Buona giornata

27/2/08 08:39  
Blogger gianandrea said...

Beh, tutto il mondo è paese. Frequento i blog americani più di quelli italiani ed è un bel pollaio anche lì.
L'ultima? un direttore creativo di DDB Chicago si è suicidato.
Il responsabile di istigazione: un blog che tratta di pubblicità in maniera molto aggressiva e che lo aveva massaggiato per bene.
Così almeno hanno decretato molti lettori di questo blog con commenti al cianuro.

27/2/08 13:54  
Blogger Maurizio Goetz said...

Non ci sono in rete ultimi arrivati, chiunque può esprimere la propria opinione. Diffido di chi usa i social media per piazzare i suoi prodotti, ma diffido anche dei blogger talebani che considerano le aziende il diavolo a prescindere.

27/2/08 14:57  
Blogger Maurizio Goetz said...

Gianandrea ho seguito la vicenda che è stata anche riportata da Advertising Age, non facciamo però l'errore di fare dietrologia. Non sappiamo le ragioni del suicidio, sicuramente il clima incandescente che si vive negli ambienti pubblicitari non aiuta. Le agenzie americane sono sotto accusa e stanno rivedendo competamente i loro processi, lo scrivo da oltre due anni. Qui in Italia il dibattito è completamente inesistente. Qui non si arriverà al suicidio, ma qualche agenzia probabilmente chiuderà entro quest'anno. Prevedo anche un esodo di massa da alcune web agencies. Ma qui stiamo uscendo dal discorso. Ci sono troppi preconcetti che occorre abbattere, uno di questi è nei confronti delle aziende. Valutiamo di volta in volta, ma distruggiamo gli stereotipi una volta per tutte.

27/2/08 15:16  
Blogger gianandrea said...

Nessuna dietrologia: riportavo quanto letto per evidenziare come la blogosfera sia un discreto pollaio globale.
Condivido il tuo punto sulle agenzie e, in modo più ampio, su un sistema della comunicazione che genera utili(molti) e idee (poche). Si continuano a vendere ai clienti le idee per le quali si prevede la remunerazione più alta e difficilmente quella più adeguata.

27/2/08 20:42  
Blogger Maurizio Goetz said...

Credo però che il giocattolo si stia rompendo e che i clienti chiedano alle proprie agenzie di più, il problema è che molte di esse non si sono preparate e sono in difficoltà,per le ragioni che spiegavi, la ricerca della remunerazione più alta e non la soluzione più corretta per il cliente.

27/2/08 22:21  
Blogger gianandrea said...

Un punto sul quale non si dovrebbe transigere è però, da parte di chi lavora nel marketing del web, di ripetere lo stesso modello di business delle vecchie agenzie. Oggi fa fico usare dei widget? Te li vendo anche se non ti servono. Tu marketing fai capire che sei avanti e io incasso. Purtroppo, l'etica nel business delle chiacchere è un po' vaga.

28/2/08 06:02  
Blogger Maurizio Goetz said...

Gianandrea, non capisco ciò che scrivi,chi è che vende widget? Sono oramai commodities, sono un qualche cosa di carino, ma sicuramente non strategico per le aziende a meno che rientrino in una strategia di comunicazione generale.

28/2/08 08:32  
Blogger gianandrea said...

Maurizio, eccomi. Mi ero perso per una paio di giorni offline. Per venditore di widget intendo il "consulente" che imbonisce un cliente con effetti speciali ed il solito armamentario di parole poco comprensibili.

3/3/08 07:47  
Blogger Maurizio Goetz said...

Capisco, Giandrea, tutti dicono di fare consulenza, poi qualcuno continua a fare il "piazzista" di prodotti senza curarsi veramente se poi saranno veramente utili a chi li dovrebbe acquistare.

3/3/08 08:06  

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