martedì, febbraio 26, 2008

Il pericolo degli User Generated Content 


Adoro i mashup musicali, quelli creativi, che sprizzano energia, altri adorano lo spoof advertising, altri ancora le videoconversazioni.

In Italia fenomeni come Diego Bianchi, vengono invitati alle trasmissioni televisive, ma poi non gli si lascia spazio.

Ha ragione Matteo Balocco quando scrive:

Stasera Zoro è alle Invasioni Barbariche. Un altro invitato dovrebbe essere Giuliano “Sergente Garcia” Ferrara. Fatemi un favore: registrate l’intervento di Zoro e mettetelo su Youtube. Io in televisione non voglio vederlo. Il suo posto è in rete, a 320×240…

Gli utenti stanno già manifestando le loro preferenze e nuovi generi e format si stanno creando in rete, con la conseguenza che questo è tutto tempo sottratto ad altre attività, come guardare la televisione tradizionale.

Secondo uno studio di comScore citato da Ken Rutkowsky, solo nel mese di dicembre 2007 gli utenti hanno guardato nei soli Stati Uniti oltre 10 miliardi di video.

Questi alcuni numeri:
  • 77,6 milioni di viewer hanno guardato 3,2 miliardi di video su YouTube.com (41,6 video per viewer)
  • 40, 5 milioni di viewer hanno guardato 334 milioni di video su Myspace.com (8,2 video per viewer)
  • I viewer hanno guardato una media di 3,4 ore (203 minuti) di video durante il mese di dicembre con un incremento del 34% rispetto all'inizio del 2007
  • La durata media di un video era di 2,8 minuti
  • L'utente medio di video online ha guardato nel 2007 72 video
I trend sono in crescita. I broadcaster stanno cercando di arginare la situazione, ma non hanno trovato ancora una strategia vincente per contrastare i maggiori player.

Gli User Generated Content sono preferiti da molti utenti perchè sono freschi e perchè sono spesso innovativi.

Gli UGC costituiscono un serio pericolo per la conquista del "mercato dell'attenzione".

Se gli utenti non trovano contenuti di loro gradimento, oggi se li vanno a cercare in rete e li trovano.

La foto è di Maxime 2.0
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