Popolarità, reputazione e rampicanti digitali
I diversi dibattiti in rete, che sto seguendo con grande attenzione, sembrano non cogliere la differenza tra il concetto di notorietà (chiamatela popolarità se vi piace) e quello di reputazione.
La notorietà è oggi un punto di partenza, strumentale alla creazione ed al mantenimento della reputazione.
La reputazione è oggi a tutti gli effetti un asset per le aziende di qualunque genere e dimensione. Assume un significato particolare in un periodo in cui scandali finanziari e di alcuni marchi (Enron, Parmalat, Governo dell'Argentina, Northern Rock ....) si possono ripercuotere sul sentimento generale di fiducia sui brand, sui mercati, sui sistemi economici, sui sistemi Paesi e via discorrendo.
Il mondo bancario oggi è particolarmente sensibile al tema della reputazione, tanto da ripensare i processi organizzativi, come emerge da questa interessantissima presentazione di Fabrizio Mambretti di BNP Paribas.
Mi hanno particolarmente colpito alcuni passaggi:
La notorietà è oggi un punto di partenza, strumentale alla creazione ed al mantenimento della reputazione.
La reputazione è oggi a tutti gli effetti un asset per le aziende di qualunque genere e dimensione. Assume un significato particolare in un periodo in cui scandali finanziari e di alcuni marchi (Enron, Parmalat, Governo dell'Argentina, Northern Rock ....) si possono ripercuotere sul sentimento generale di fiducia sui brand, sui mercati, sui sistemi economici, sui sistemi Paesi e via discorrendo.
Il mondo bancario oggi è particolarmente sensibile al tema della reputazione, tanto da ripensare i processi organizzativi, come emerge da questa interessantissima presentazione di Fabrizio Mambretti di BNP Paribas.
Mi hanno particolarmente colpito alcuni passaggi:
- Reputazione è sinonimo, di stima, rispetto e considerazione
- La sola professionalità, competenza non basta a creare una solida reputazione
- Non è un concetto astratto ma un "bene aziendale"
- Parte dall'affermazione di principi di etica e deontologia e la messa in opera di procedure di "compliance"
- è il frutto di una responsabilità sia collettiva sia individuale di un'organizzazione
Mambretti spiega che i danni di reputazione per un operatore finanziario derivano da:
- violazioni di norme di legge, di regolamenti, di norme e procedure (ca va sans dire)
- sanzioni giudiziarie ed amministrative
- comportamenti non corretti sui mercati
- prodotti, transazioni, consigli non adatti
- conflitti di interesse
- mancanza di trasparenza
- scarsa attenzione nei confronti della clientela
- visione di breve periodo nella conduzione del business
La reputazione è quindi il risultato di un processo, che si prefigura di preservare e rilanciare il rapporto fiduciario tra un operatore ed i suoi pubblici/clienti.
La reputazione si alimenta di comportamenti e non di dichiarazioni, per questo è così importante in azienda una Funzione Compliance volta a:
La reputazione si alimenta di comportamenti e non di dichiarazioni, per questo è così importante in azienda una Funzione Compliance volta a:
- controllare l'applicazione di norme, principi etici, valori,
- diffonderne la cultura nell'organizzazione,
- vigilare affinchè i comportamenti siano coerenti con i valori e con i principi dichiarati
- correggere i comportamenti difformi
Non risulta particolarmente difficile aumentare nel breve periodo la propria visibilità, basta aumentare l'esposizione ai media. (Fabrizio Corona docet)
La reputazione invece non può essere condizionata o manipolata così facilmente, perchè la risultante dell'approvazione di comportamenti e valori agiti e come tale richiede partecipazione. La fiducia non può essere acquistata, anche se può essere estorta nel breve periodo.
Lasciamo le classifiche, ai rampicanti digitali e a chi ritiene che 15 minuti di popolarità non si debbano negare a nessuno, c'è ancora qualcuno che è interessato a misurare la scorrevolezza del rinoceronte.
La reputazione invece non può essere condizionata o manipolata così facilmente, perchè la risultante dell'approvazione di comportamenti e valori agiti e come tale richiede partecipazione. La fiducia non può essere acquistata, anche se può essere estorta nel breve periodo.
Lasciamo le classifiche, ai rampicanti digitali e a chi ritiene che 15 minuti di popolarità non si debbano negare a nessuno, c'è ancora qualcuno che è interessato a misurare la scorrevolezza del rinoceronte.
2 Comments:
Sarebbe ottimo se si riuscisse a far passare la distinzione tra popolarita' e reputazione.
Mi chiedo a questo punto, cos'e' piu' influente, il blog molto popolare, o quello autorevole, ma poco conosciuto?
Non credo che la risposta sia immediata come potrebbe sembrare
:)
Intanto che rifletto sulla domanda, la utilizzo come spunto per un altro post.
Posta un commento
<< Home