lunedì, luglio 09, 2007

Nuovi strumenti, vecchie logiche 


Da un po' di tempo i grandi gruppi editoriali stanno cercando di adeguarsi all'evoluzione del mercato pubblicitario, proponendo un "nuovo" formato: il video spot. Nell'immagine si può vederne un esempio ospitato dal sito di Repubblica.

Francamente non capisco le logiche con cui viene pianificato questo spot e vorrei porre ai centri media alcuni quesiti.
  1. perchè pianificare su un portale generalista un videospot, quando lo si potrebbe inserire gratuitamente su sistemi di videosharing (youtube, google video, libero video, brightcove, tuo video....)? In mancanza di sistemi di targetizzazione perchè pagare per audience non qualificate?
  2. Perchè pubblicare su un portale o su un sito editoriale il solito spot e non un contenuto adatto per i pubblici specifici della rete?
  3. A cosa serve un videospot sulla rete? Ancora awareness?
  4. Quando Google terminerà il periodo di trial dei preroll video, i centri media cominceranno finalmente a differenziare la comunicazione per target?
La storia è sempre la stessa: nuovi strumenti e vecchie logiche.

5 Comments:

Blogger husker said...

Totalmente d'accordo.
Se solo i centri media accendessero un computer...

10/7/07 10:54  
Blogger Unknown said...

provo a rifletterci..

- il video è rock, la gif animata o il flash è old, il web addicted e/o professional oggi *gli piace trovarsi il video piuttosto che la gif, (P.S: anche se, alla fine, non guarda entrambe), al mio amico par7133 l'idea ha incuriosito quando l'ha notata la prima volta
- se metti il video su un video social network qual'è il target? lo sfrutti rendendolo virale? e a rendendolo virale quanto ti costa? ne esci sempre bene con il viral marketing?
- lo stesso spot lo porto in tv e internet
- repubblica.it mi da audience, sito generalista, preferito dagli gli italiani sopra i 18 anni

dove potrei piazzare la Birra Peroni?
- tampino di Birra Peroni MySpace, social network *giovane, a mo' di *Fineco; ma il cliente ha forse una regola "sociale" da rispettare (non invogliare i minori) o esiste qualche legge in merito ?

Fineco:

http://www.skylife.it/html/skylife/tg24/cronaca.html

- il target è simile, ma diverso, Fineco potrebbe andare a cercare un pubblico di fascia alta
- la tecnologia è utilizzata in maniera più efficace, cattura l'attenzione dell'utente

Potrebbe essere più una questione di approccio all'ultima novità tecnologica che un problema di target o hanno semplicemente sperimentato. Republlica.it non è comunque l'unico caso del genere che ho visto, ho visto anche importanti portali stranieri usare la stessa tecnica.

:P

P.S: Immagine o video? video, video, video..

10/7/07 13:26  
Blogger Maurizio Goetz said...

Sono ancora scettico, mi sembrano operazioni senza una vera strategia, la giustificazione che fai, mi sembra una razionalizzazione ex post. Credo che prevalgano ancora vecchie logiche dure a morire.

10/7/07 13:57  
Anonymous Anonimo said...

Buongiorno! Anch'io penso più ad una mancanza di prospettiva e di capacità di adeguamento di certi soggetti di marketing. Se è vero che da un lato è difficile cambiare logica dall'oggi al domani, è altrettanto vero che l'investimento in canali alternativi e/o sperimentali è necessario nel mondo globalizzato e competitivo. Pensate a Second Life: molti vi entrano con logiche, diciamo, 1.0, con logiche inadeguate ad un ambiente virtuale ed integrato, che richiede il conivolgimento diretto dell'utente. Ancora, lo sfruttamento dei canali alternativi (file sharing, blog, mondi virtuali) "internet-based" e, soprattutto, un loro utilizzo integrato e correlato è un idea ancora troppo distante in Italia...

11/7/07 14:35  
Blogger Raffaele said...

Spesso questi video vanno ANCHE sui circuiti di VideoSharing, dove però non hanno la garanzia di essere visti.

Sui portali si acquistano impression/visualizzazioni sapendo già quante mediamente ce ne saranno in una settimana, ad esempio.
Mentre la diffusione virale può esserci...come non esserci.
Anche con azioni a supporto (difficilmente a costo zero) non è detto si riesca a prevedere il timing delle visualizzazioni e il loro numero.

Inoltre i video sono cliccabili...si tratta di awareness prima di tutto, ma poi stà alla capacità del marketing dell'azienda riuscire a sfruttare al meglio il traffico ricevuto attraverso il sito.

27/8/07 11:24  

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