Quello che i blogger non dicono (e non fanno)
Che io abbia un blog è evidente, lo state leggendo, ma io sono un blogger visto che faccio anche altro nella vita?
Esiste la categoria dei blogger? Chi ha un blog è un blogger? Chi ha un sito web è un webber?
Il blog è importante ma non è al centro del mondo, altrimenti sarebbe un problema da esperti di psicanalisi. Scusate la provocazione, ma non stiamo esagerando? Non ci parliamo un po' addosso on line e nelle conferenze che trattano gli argomenti che ci stanno a cuore? Stiamo contribuendo alla riduzione del digital divide? O lo stiamo alimentando?
Ecco il mio pensiero articolato in pochi punti.
Il blog è importante ma non è al centro del mondo, altrimenti sarebbe un problema da esperti di psicanalisi. Scusate la provocazione, ma non stiamo esagerando? Non ci parliamo un po' addosso on line e nelle conferenze che trattano gli argomenti che ci stanno a cuore? Stiamo contribuendo alla riduzione del digital divide? O lo stiamo alimentando?
Ecco il mio pensiero articolato in pochi punti.
- Il mondo sta cambiando grazie ad internet che esercita i suoi effetti ovunque, perchè tutto è o sarà presto in rete. (E' quasi un'ovvietà)
- Esiste tuttavia anche un mondo al di fuori di internet e che lo rimarrà per molto tempo
- Chi ha un blog spesso ha una conoscenza delle tecnologie, delle relazioni di rete che potrebbe mettere a disposizione di chi non ha queste "competenze", ma spesso si rivolge a chi sa già, amplificando la comunicazione autoreferenziale che "guarda se stessa"
- Si parla tanto di blog e di internet all'interno della rete e fuori cosa succede?
C'è tanto bisogno di formazione, ma questa deve avere luogo evidentemente al di fuori dei frequentatori dela rete.
Nel 2007, come ho già fatto nel 2006, dedicherò una buona parte delle mie attività professionali alla formazione, pur consapevole che questa attività è meno profittevole della consulenza. Credo che esista una forte domanda da parte del mercato di formazione sui diversi temi della comunicazione digitale e considero questa attività come "apripista" per futuri lavori di consulenza. (Lo dico senza remore)
La formazione deve avere luogo a tutti i livelli e nei diversi ambiti per questo ho organizzato o sono docente in diversi corsi rivolti a
Nel 2007, come ho già fatto nel 2006, dedicherò una buona parte delle mie attività professionali alla formazione, pur consapevole che questa attività è meno profittevole della consulenza. Credo che esista una forte domanda da parte del mercato di formazione sui diversi temi della comunicazione digitale e considero questa attività come "apripista" per futuri lavori di consulenza. (Lo dico senza remore)
La formazione deve avere luogo a tutti i livelli e nei diversi ambiti per questo ho organizzato o sono docente in diversi corsi rivolti a
- top manager di aziende che operano nel comparto dei media (corsi molto avanzati)
- top manager di aziende che operano in altri comparti (corsi di aggiornamento)
- quadri di aziende diverse (corsi molto operativi)
- segretarie e assistenti di direzione (corsi di introduzione al cambiamento)
- neolaureati (corsi di approfondimento)
- diplomati (corsi di avvicinamento alle tematiche)
Ho scoperto sul campo, che quello che per alcuni di noi sono discorsi ovvi, argomenti scontati, per molte persone non lo sono.
La diffusione della cultura della rete, non può circolare solo all'interno della blogosfera, deve uscire, perchè dobbiamo smetterla di parlarci addosso, solo così creeremo un mercato degno di questo nome. C'è chi molto meritatamente scrive libri di divulgazione o scrive articoli su riviste specializzate. Credo che sia molto importante.
Viviamo la rete, ma usciamo dalla rete, per fare entrare nuova gente in rete.
So che molti non saranno d'accordo con le mie affermazioni, ma i commenti sono a disposizione di tutti, per chi non la pensa come me e vuole alimentare il dibattito.
Vi aspetto.
La foto è di Un.org
La diffusione della cultura della rete, non può circolare solo all'interno della blogosfera, deve uscire, perchè dobbiamo smetterla di parlarci addosso, solo così creeremo un mercato degno di questo nome. C'è chi molto meritatamente scrive libri di divulgazione o scrive articoli su riviste specializzate. Credo che sia molto importante.
Viviamo la rete, ma usciamo dalla rete, per fare entrare nuova gente in rete.
So che molti non saranno d'accordo con le mie affermazioni, ma i commenti sono a disposizione di tutti, per chi non la pensa come me e vuole alimentare il dibattito.
Vi aspetto.
La foto è di Un.org
6 Comments:
Anche per questo al BarcampTurin c'è una session intitolata: "Blogger Driven World: scenari in bilico tra business e... noi "
;)
Volevo parlare di questo, ma forse ripeto cose già sentite? E' un argomento che mi sta a cuore.
Credo che alla fine potrei limitarmi a introdurre brevemente un tema di base, i paletti. Credo che l'argomento sia meritevole più di un talk collettivo.
Solo il tuo 3) credo sia da approfondire.
Tendenzialmente un Blogger è qualcuno che ha voglia di scrivere, d'esser letto e di creare contatti.
Questo lo fa attingendo al mare che ha a disposizione perché sarebbe troppo faticoso portare e formare gente per creare un proprio network amicale quindi arriva, scrive e buonanotte!
Da un punto di vista aziandale invece, potrebbe essere interessante formare i dipendenti e i top manager ad approfondire la loro cultura tramite questi canali e grazie all'intera Rete.
Sono sicuro che ci sono alcuni che non vanno oltre msn.it o tgcom (escludendo meteo e donnine nude ovviamente!!).
Forse non sanno neanche che ci sono aziende e specialisi pronti a rispondere alle loro mail o che, addirittura, ci sono appassionati che gratuitamente gli darebbero consigli e idee per risolvere o approfondire le loro problematiche!
Conoscendo il target e specificati gli obiettivi, è un'ottima idea.
Lascia stare la Rete di blogger incalliti, loro non ti daranno ascolto; insegna invece ad entrarci dentro!
forse una precisazione è doverosa. Il discorso vale per chi lavora professionalmente con la rete come agenzie e consulenti.
Sono daccordo con il tuo pensiero. Anche per me c'è bisogno di formazione per far conoscere meglio il web alle aziende ma soprattutto alle persone.
E' assurdo, ma c'è gente in Italia che si vanta di non saper mandare una e-mail, o di cercare qualcosa tramite i motori di ricerca, quasi come fosse snob essere ignoranti in materia.
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