Usare i media partecipativi (con cautela)
La radio viene ascoltata, i giornali e le riviste vengono lette, la tv viene guardata, con internet si interagisce. Le ricerche ci dicono che il tempo medio speso su internet è in crescita. Le ragioni sono intuitivamente comprensibili.
I media partecipativi possono essere molto efficaci perchè in grado di stimolare e coinvolgere gli utenti con un triplice effetto dal punto di vista del marketing, che solo per semplicita riassumo in tre macrocategorie: aumento del livello di memorizzazione dei messaggi, induzione all'azione, estensione della percezione.
Le opportunità per l'utilizzo di media partecipativi sono tante, ma anche i rischi. Vediamoli.
Occorre comprendere le dinamiche dell'interattività, i suoi meccanismi, le motivazioni all'interazione e soprattutto i vari livelli di interattività in relazione ai diversi media (internet, tv digitale, call center, device mobili). Nella comunicazione interattiva si possono amplificare gli effetti positivi, ma anche quelli negativi rispetto ad una comunicazione tradizionale.
E' indispensabile saper creare e mantenere la fiducia dei propri interlocutori in modo da gestire in modo equilibrato i differenti livelli di permesso che gli utenti accordano nel tempo, perché i media partecipativi sono sempre rigorosamente permission based.
L'utilizzo dei media partecipativi cambia secondo i diversi tipi di utenza, le loro motivazioni, i loro tempi, luoghi e contesti di fruizione. Sono quindi media dall'utilizzo complesso.
Ci vuole tempo, applicazione, studio e moltissima pratica, per poter comprendere come usare i media partecipativi, tutto questo non si può improvvisare se non ci si vuole bruciare le dita.
Ricordiamoci che la tv digitale somma le potenzialità dell'interattività all'impatto della televisione. Le oppertunità offerte da questo medium sono straordinarie, ma sono altrettanto elevati i rischi di fare disastri. E' bene saperlo, è bene prepararsi per tempo.
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