In questi giorni mi è sorto un dubbio. Prima di parlare di forme di pubblicità, strumenti, linguaggi...il punto è...qual è il prodotto sottostante di cui devo parlare? Credo che la produzione attuale di beni e servizi non segua l'evoluzione della società: popolazione che invecchia, bimbi piccoli da accudire, donne che lavorano e che non possono badare più a tutto...la casa, i figli, i genitori anziani...mancano i servizi di supporto alla nuova famiglia numerosa e allargata....quindi il primo problema è produrre beni e servizi utili alla nuova popolazione italiana che si è evoluta in un nuova direzione e poi trovare strumenti e linguaggi opportuni in base all'interlocutore del pubblicitario. Se si pubblicizza un tampax o una station wagon utilizzerò metodi diversi per raggiungere pubblico femminile e maschile con le modalità più efficienti. Aiutatemi a trovare un'idea geniale per produrre un servizio utile. Devo cambiare lavoro :-)
Gentile Patrizia, sta sollevando un tema estremamente importante di cui mi sono occupato solo marginalmente, ma su cui voglio tornare, quello del marketing sostenibile. Il marketing deve ripensare se stesso e deve offrire valore non solo alle imprese, ma soprattutto ai destinatari (i pubblici). Gli uomini di marketing e di agenzia dovrebbero uscire più dai loro uffici e passeggiare tra la gente che ha problemi reali e concreti. Talvolta guardando qualche spot mi sembra di vedere dei "target teorici ed ideali" che talvolta non incontro tutti i giorni. Sono davvero tanti i temi su cui riflettere. Lo prometto, affronterò presto più in dettaglio l'argomento del marketing sostenible, che è poi l'oggetto di questo blog.
Sono un brand advisor e consulente di marketing innovativo con specializzazione in comunicazione digitale avanzata su tutte le piattaforme. Mi occupo quindi solo di progetti di frontiera e lavoro con aziende che pongono il cliente al centro della loro attenzione e che considerano l'innovazione nella comunicazione un elemento di successo per il loro brand.
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In questi giorni mi è sorto un dubbio. Prima di parlare di forme di pubblicità, strumenti, linguaggi...il punto è...qual è il prodotto sottostante di cui devo parlare? Credo che la produzione attuale di beni e servizi non segua l'evoluzione della società: popolazione che invecchia, bimbi piccoli da accudire, donne che lavorano e che non possono badare più a tutto...la casa, i figli, i genitori anziani...mancano i servizi di supporto alla nuova famiglia numerosa e allargata....quindi il primo problema è produrre beni e servizi utili alla nuova popolazione italiana che si è evoluta in un nuova direzione e poi trovare strumenti e linguaggi opportuni in base all'interlocutore del pubblicitario. Se si pubblicizza un tampax o una station wagon utilizzerò metodi diversi per raggiungere pubblico femminile e maschile con le modalità più efficienti. Aiutatemi a trovare un'idea geniale per produrre un servizio utile. Devo cambiare lavoro :-)
Gentile Patrizia, sta sollevando un tema estremamente importante di cui mi sono occupato solo marginalmente, ma su cui voglio tornare, quello del marketing sostenibile. Il marketing deve ripensare se stesso e deve offrire valore non solo alle imprese, ma soprattutto ai destinatari (i pubblici). Gli uomini di marketing e di agenzia dovrebbero uscire più dai loro uffici e passeggiare tra la gente che ha problemi reali e concreti. Talvolta guardando qualche spot mi sembra di vedere dei "target teorici ed ideali" che talvolta non incontro tutti i giorni. Sono davvero tanti i temi su cui riflettere. Lo prometto, affronterò presto più in dettaglio l'argomento del marketing sostenible, che è poi l'oggetto di questo blog.
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