Sorry, noi l'innovazione non la vogliamo pagare
Erano fuori dal corridoio di una grade aula dove diversi relatori parlavano di innovazione, tre giovani appena laureati e commentavano:
"Eh già, in Italia di innovazione si parla, ma se ne fa poca, la sala è piena, guarda gli imprenditori e i manager, tutti attentissimi a cercare di carpire l'informazione, alla ricerca di una killer application - esordisce Marco, laurea in informatica e studi sull'Experiece Design.
"La realtà è che pochi sembrano aver capito che l'innovazione oggi è a 360 gradi e non riguarda solo il prodotto o i processi, ma anche i sistemi organizzativi, guarda la competizione tra i grandi colossi come Apple, Google, Amazon.com, sugli e-reader o sui tablet, comincia dal brand e dall'innovazione sulla comunicazione - gli risponde Stefano, aspirante community manager, in cerca di lavoro.
"Non è vero che gli imprenditori non siano interessati all'innnovazione, lo dimostra il fatto che la sala conferenze è piena, poi tutti tornano a casa e questa innovazione, non la vogliono pagare, anche se lo sanno molto bene che innovare costa, ma soprattutto vuol dire avere il coraggio di rimettere la propria azienda in discussione e affrontare il cambiamento e questo coraggio lo hanno pochissimi, conclude Matteo, videomaker, esperto di contenuti digitali, attualmente stagista in un'agenzia di pubblicità.
"Eh già, in Italia di innovazione si parla, ma se ne fa poca, la sala è piena, guarda gli imprenditori e i manager, tutti attentissimi a cercare di carpire l'informazione, alla ricerca di una killer application - esordisce Marco, laurea in informatica e studi sull'Experiece Design.
"La realtà è che pochi sembrano aver capito che l'innovazione oggi è a 360 gradi e non riguarda solo il prodotto o i processi, ma anche i sistemi organizzativi, guarda la competizione tra i grandi colossi come Apple, Google, Amazon.com, sugli e-reader o sui tablet, comincia dal brand e dall'innovazione sulla comunicazione - gli risponde Stefano, aspirante community manager, in cerca di lavoro.
"Non è vero che gli imprenditori non siano interessati all'innnovazione, lo dimostra il fatto che la sala conferenze è piena, poi tutti tornano a casa e questa innovazione, non la vogliono pagare, anche se lo sanno molto bene che innovare costa, ma soprattutto vuol dire avere il coraggio di rimettere la propria azienda in discussione e affrontare il cambiamento e questo coraggio lo hanno pochissimi, conclude Matteo, videomaker, esperto di contenuti digitali, attualmente stagista in un'agenzia di pubblicità.
La conferenza è terminata da diversi mesi ed i tre brillanti giovani, hanno trovato un ottimo lavoro, ma non Italia, il loro sogno alla fine si è realizzato in modo diverso , ma la cosa triste è che quegli impreditori e quei manager in sala, non sapranno mai, cosa hanno perduto.
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