Obama, Christian De Sica e la cultura televisiva
E' vero che Internet ha costituito "l'elemento centrale" della campagna elettorale di Barack Obama, così come la televisione è stato il fattore critico di successo nell'elezione del 1960.
Arianna Stassinopoulos Huffington, che è al contempo una grande sostenitrice del neo presidente ed una nota "evangelista della rete" lo sostiene con grande convinzione. C'è invece chi non è convinto e fa notare come il presidente Obama sia stato eletto grazie ai massicci investimenti in pubblicità televisiva. Questo, secondo alcuni, ridimensionerebbe di molto il ruolo di Internet.
Per non fare confusione è importante evitare di paragonare la televisione ad Internet, perché la rete è anche un canale di informazione e di comunicazione, ma non solo. La rete costituisce in primo luogo un "fattore abilitante" per un grande cambiamento culturale, nel passaggio ad una società post televisiva.
Barack Obama non è stato certamente il primo presidente a fare largo uso di Internet, ma è stato sicuramente il candidato presidenziale che ha basato la sua piattaforma programmatica sulla condivisione delle idee e sulla partecipazione diffusa portando nella politica gli elementi centrali della cultura di Internet.
La differenza tra Barack Obama e John Mc Cain, non è solo legata ai temi politici e al programma politico, ma è soprattutto generazionale. A prima vista può sembrare un'affermazione superficiale, ma non lo è per nulla. L'ho capito guardando per sbaglio un pezzo di una trasmissione di Maria De Filippi (C'è posta per te) che mi ha aperto gli occhi. Ve la descrivo come l'ho vissuta io.
Entra in studio, Maria Rosa De Sica, accompagnata dal padre Christian che è ignaro di cosa sta per succedere.
La "cartolina" che Maria Rosa intende inviare è destinata a sua madre, per scusarsi con lei di essere stata la causa della rottura del suo matrimonio con il padre Christian.
La madre accetta l'invito e decide di partecipare alla trasmissione, ignorando che oltre alla figlia è presente in studio anche l'ex marito.
Maria Rosa racconta gli eventi con visibile commozione. "Nel corso di un ennesimo violento litigio causato dai grandi problemi finanziari della famiglia De Sica provocati dal vizio del padre (il gioco ai cavalli), Maria Rosa chiama le autorità e spinge la madre ad interrompere la relazione con il padre. Descrive poi lo stato di grande difficoltà finanziaria e gli enormi sacrifici che la madre ha dovuto sopportare successivamente per far quadrare il bilancio e far studiare i figli e si rammarica di aver deluso la madre non avendola ripagata con la laurea.
Christian De Sica è visibilmente imbarazzato, ma da consumato attore, nel momento in cui si apre la busta, si dirige verso l'ex moglie e invece di dimostrarsi dispiaciuto per le sofferenze della figlia, che ha davvero fatto uno sforzo per andare in trasmissione, recita la sua gag, offrendo alla ex moglie alcuni buoni per il cinema e per trattamenti cosmetici, di fronte ad un pubblico divertito. Purtoppo la vita quotidiana è diversa da quella descritta dai film di Natale.
Questa scena, mi fa comprendere quanto sia ampio e profondo il divario generazionale, tra una "figlia" che vuole cercare un dialogo, trovare una soluzione ed un padre che risolve tutto con una battuta.
Si dice che Maria Rosa De Sica sia una forte utilizzatrice di Internet a differenza del padre che non sa neanche accendere un computer.
Oggi il maggior terreno di conflitto, non è a mio avviso, tanto la contrapposizione politica tra destra e sinistra, quanto quella culturale tra le generazioni televisive e quelle cresciute con Internet.
Non è un caso che gli ultimi sondaggi mostrano una diminuzione del gradimento nei confronti dell'operato dell'attuale governo e al contempo di quello dell'opposizione.
Se un tempo il ruolo della televisione era anche quello di offrire un po' di spensieratezza per evadere dai problemi quotidiani, oggi le nuove generazioni si sono accorte che mettere la testa sotto la sabbia non serve e quindi attraverso Internet cercano il confronto, ma anche una risoluzione concreta ai loro problemi attuali e futuri.
Beppe Grillo, un tempo spaccava i computer, oggi si ripropone come il paladino di Internet, ma che brandisce con le stesse logiche del mezzo televisivo, evitando ogni confronto dialogico.
Ecco che la battuta di Berlusconi su Barack Obama, come la gag di Christian De Sica, ma anche le interminabili chiacchiere di politici e sindacalisti nei salotti di Bruno Vespa, irritano una fascia di pubblico, che ritiene che la cultura dello spot sia terminata e che i problemi di qualunque genere debbano essere affrontati in profondità.
Francamente non so se possiamo parlare dell'avvento di una Lifestreaming Generation, gli iperconnessi rappresentano oggi una piccola nicchia, ma posso sicuramente affermare senza essere smentito che Internet non è solo un canale di comunicazione, come scrivono alcuni giornali.
Arianna Stassinopoulos Huffington, che è al contempo una grande sostenitrice del neo presidente ed una nota "evangelista della rete" lo sostiene con grande convinzione. C'è invece chi non è convinto e fa notare come il presidente Obama sia stato eletto grazie ai massicci investimenti in pubblicità televisiva. Questo, secondo alcuni, ridimensionerebbe di molto il ruolo di Internet.
Per non fare confusione è importante evitare di paragonare la televisione ad Internet, perché la rete è anche un canale di informazione e di comunicazione, ma non solo. La rete costituisce in primo luogo un "fattore abilitante" per un grande cambiamento culturale, nel passaggio ad una società post televisiva.
Barack Obama non è stato certamente il primo presidente a fare largo uso di Internet, ma è stato sicuramente il candidato presidenziale che ha basato la sua piattaforma programmatica sulla condivisione delle idee e sulla partecipazione diffusa portando nella politica gli elementi centrali della cultura di Internet.
La differenza tra Barack Obama e John Mc Cain, non è solo legata ai temi politici e al programma politico, ma è soprattutto generazionale. A prima vista può sembrare un'affermazione superficiale, ma non lo è per nulla. L'ho capito guardando per sbaglio un pezzo di una trasmissione di Maria De Filippi (C'è posta per te) che mi ha aperto gli occhi. Ve la descrivo come l'ho vissuta io.
Entra in studio, Maria Rosa De Sica, accompagnata dal padre Christian che è ignaro di cosa sta per succedere.
La "cartolina" che Maria Rosa intende inviare è destinata a sua madre, per scusarsi con lei di essere stata la causa della rottura del suo matrimonio con il padre Christian.
La madre accetta l'invito e decide di partecipare alla trasmissione, ignorando che oltre alla figlia è presente in studio anche l'ex marito.
Maria Rosa racconta gli eventi con visibile commozione. "Nel corso di un ennesimo violento litigio causato dai grandi problemi finanziari della famiglia De Sica provocati dal vizio del padre (il gioco ai cavalli), Maria Rosa chiama le autorità e spinge la madre ad interrompere la relazione con il padre. Descrive poi lo stato di grande difficoltà finanziaria e gli enormi sacrifici che la madre ha dovuto sopportare successivamente per far quadrare il bilancio e far studiare i figli e si rammarica di aver deluso la madre non avendola ripagata con la laurea.
Christian De Sica è visibilmente imbarazzato, ma da consumato attore, nel momento in cui si apre la busta, si dirige verso l'ex moglie e invece di dimostrarsi dispiaciuto per le sofferenze della figlia, che ha davvero fatto uno sforzo per andare in trasmissione, recita la sua gag, offrendo alla ex moglie alcuni buoni per il cinema e per trattamenti cosmetici, di fronte ad un pubblico divertito. Purtoppo la vita quotidiana è diversa da quella descritta dai film di Natale.
Questa scena, mi fa comprendere quanto sia ampio e profondo il divario generazionale, tra una "figlia" che vuole cercare un dialogo, trovare una soluzione ed un padre che risolve tutto con una battuta.
Si dice che Maria Rosa De Sica sia una forte utilizzatrice di Internet a differenza del padre che non sa neanche accendere un computer.
Oggi il maggior terreno di conflitto, non è a mio avviso, tanto la contrapposizione politica tra destra e sinistra, quanto quella culturale tra le generazioni televisive e quelle cresciute con Internet.
Non è un caso che gli ultimi sondaggi mostrano una diminuzione del gradimento nei confronti dell'operato dell'attuale governo e al contempo di quello dell'opposizione.
Se un tempo il ruolo della televisione era anche quello di offrire un po' di spensieratezza per evadere dai problemi quotidiani, oggi le nuove generazioni si sono accorte che mettere la testa sotto la sabbia non serve e quindi attraverso Internet cercano il confronto, ma anche una risoluzione concreta ai loro problemi attuali e futuri.
Beppe Grillo, un tempo spaccava i computer, oggi si ripropone come il paladino di Internet, ma che brandisce con le stesse logiche del mezzo televisivo, evitando ogni confronto dialogico.
Ecco che la battuta di Berlusconi su Barack Obama, come la gag di Christian De Sica, ma anche le interminabili chiacchiere di politici e sindacalisti nei salotti di Bruno Vespa, irritano una fascia di pubblico, che ritiene che la cultura dello spot sia terminata e che i problemi di qualunque genere debbano essere affrontati in profondità.
Francamente non so se possiamo parlare dell'avvento di una Lifestreaming Generation, gli iperconnessi rappresentano oggi una piccola nicchia, ma posso sicuramente affermare senza essere smentito che Internet non è solo un canale di comunicazione, come scrivono alcuni giornali.
7 Comments:
Interessante post. Sono d'accordo sul divario tra generazioni. Credo che chi è abituato alla Rete sviluppi col tempo una forma mentis diversa, per la quale la battuta non è più soluzione di problemi reali. Cosa che invece in tv funziona eccome. Non credo che la discriminante si sia spostata in maniera così drastica tra, per esempio, destra vs sinistra a tv vs rete. Lo spostamento è più radicale, tra chi è pronto al cambiamento vs chi lo evita. Chi sta su internet tende, a mio avviso, a stare più nel primo gruppo. In una fase di grandi cambiamenti epocali la voglia di capire il mondo che cambia davanti ai nostri occhi diventa l'unico modo per reggere la sfida del futuro, e delle condizioni di gioco che cambiano in progress. O ci sei o non ci sei. Non c'è via di mezzo. E se non ci sei, non lamentarti, però, che le cose non andranno più bene.
I giovani che usano la rete si sentono padroni del loro destino, lo vogliono plasmare, per questo adorano internet, perchè lì possono decidere cosa come e quando di tutto ciò che li interessa. Obama rappresenta pubblicamente e nelle istituzioni per la prima volta questa generazione che vuole partecipare, a cui, per assurdità anagrafica ma non culturale, mi ci metto anch'io.
Per questo possiamo aspettarci un cambiamento vero da questo nuovo presidente. Ben oltre, in questo caso, delle congetture da XX° secolo dello scontro tra la nostra destra e la nostra sinistra.
personalmente penso piuttosto che l'uso della rete e' stato solo funzionale e sensato in una strategia ben piu' ampia e quindi gia' di per se ben organizzata, anche per via dei 600+ milioni di dollari raggranellati (record storico assoluto)
e la visione, il progetto complessivo e la funzione da aggregator di obama rimane piu' importante di quanto in effetti riuscira' a ottnere, con o senza la rete
come ancora piu' importante ritengo l'uso dei new media da parte di cittadini-reporter intorno al mondo, la spinta e le potenzialita' dell'era-obama per 'give power to the people', dentro e fuori internet
ho riassunto questo e altro sul mio blog qui e qui...
Dici bene Berny, quando parli del ruolo di "aggregazione", qui in Italia invece la maggior parte delle analisi politiche si concentrano sugli strumenti, che servono a ben poco in assenza di una cultura politica nuova. Per questo auspico il superamento di una "cultura dello spot" che rimane sempre in superficie e non scende mai ad approfondire i problemi reali in modo pragmatico e non ideologico.
Attenzione, come dice bene Berny, Obama ha raccolto 600 milioni di $ tramite internet. Li ha spesi comprandosi una mega spazio tv senza precedenti nella storia sui maggiori network il mercoledì prima della elezioni. Quindi una capacità senza precedenti di cortocircuitare i media. L'uso del web per tenere vicino e partecipi gli elettori, per raccogliere fondi e per scrivere l'agenda politica insieme allo "zoccolo duro". La tv per fare "branding" verso i meno interessati e meno attenti. Un grande!!! Non a caso prima di vincere le elezioni è stato eletto uomo di marketing dell'anno.
Lorenzo
Siamo assolutamente d'accordo. Sostengo proprio questo.
Condivido il post.
Internet puo' aiutare moltissimo in tanti campi, come ho potuto sperimentare con i 2 siti MenoStato e TuaPensione.
La tv fara' sempre grandi numeri, ma di gente sempre + anziana e sempre meno realmente informata.
Chi ha voglia e tempo di capire a fondo le cose, trova tanto materiale online, ovviaemente non tutto di buona qualita', ma c'e' selezione naturale, mentre sui mezzi tradizionali c'e' un enorme barriera all'ingresso.
interessante ragionamento! Il gap è mentale e non solo generazionale!
Mi piace molto quello che dice cinep sul fatto che "I giovani che usano la rete si sentono padroni del loro destino, lo vogliono plasmare, per questo adorano internet, perchè lì possono decidere cosa come e quando di tutto ciò che li interessa." Spesso vengo criticata per il mio 'amore' verso la Rete ma è proprio per il motivo su descritto - e tanto altro - che ci credo tanto.
Grande Maurizio, sempre ottimi post!!! :)
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