I geni del marketing
Avere fiducia nelle proprie capacità è molto importante, per questo non mi sono meravigliato più di tanto quando ho ricevuto un invito per un incontro riservato con Chris Anderson, mandatomi dalla società di Maria Grazia Mattei per un evento organizzato dalla rivista 7th Floor per il 17 giugno.
L'idea non è niente male, se non fosse per alcuni piccolissimi dettagli.
L'idea non è niente male, se non fosse per alcuni piccolissimi dettagli.
- Lo stesso giorno fino alle ore 17.30 la community del marketing si ritrova per un incontro con Philip Kotler organizzato da diverso tempo dal Politecnico
- L'invito, per chi ha avuto la pazienza di arrivare fino in fondo, non è gratuito, ma da diritto ad uno sconto di 450 euro che permette per la somma di 1.200 euro di incontrare Chris Anderson, ma anche di partecipare al World Marketing e Sales Forum
- Per ironia della sorte si chiede di pagare un biglietto, per sentire Anderson che parla della sua ultima opera Free, why $ 0,00 is the future of business
- Organizzare un incontro privato con chi ha scritto molto di Social Media e di apertura è un colpo da maestro.
Avere grande autostima o crederci fino in fondo, significa davvero essere dei geni del marketing.
8 Comments:
Bhé, devi ammettere che non fa una grinza con il resto del "business model" citato nell'articolo su wired. ;)
"..Give away the cell phone, sell the monthly plan; make the videogame console cheap and sell expensive games..."
Aggiungici: "scrivi un libro e regalalo (Free uscirà anche come eBook gratuito) e fatti invitare alla conferenze per x-mila euros." ;)
Ci vediamo dal Grande Vecchio il 17!
notevole, notevole...
Cara comunità di marketing usabile e gentile Maurizio Goetz, sono Andrea Genovese, il direttore nonché fondatore della suddetta rivista 7thFloor. La tua osservazione la trovo pertinente ma non racconta - giustamente nella brevità di un post - il contesto della questione.
1) Il contesto dell'incontro è il World Marketing & Sales Forum, organizzato da HSM e come ben sapete riunisce oltre ad Anderson, Kotler, Fernando Trias de Bes, Thomas Nagle e molti altri grandi maestri conferenzieri ed è a pagamento e purtroppo proprio nello stesso giorno.
Si rivolge ad un mondo business, che non frequenta spesso le accademie ed è disposto a pagare quelle cifre per avere una full immersion di 2 giorni con i guru (!) del marketing.
2) 7thFloor da 2 anni racconta - portando molto del design thinking e dei nuovi modelli partecipativi del web nel business - le persone, i progetti, le aziende che stanno trasformando i modi e i mondi dell'impresa e della società.
Lo ha fatto con un modello free press, all'inizio, con la sola raccolta pubblicitaria (non sufficiente in un mercato adv conservatore, molto affannato e mainstream!), ora lo fa anche organizzando eventi, workshop, dibattiti online e con una distribuzione della rivista, a pagamento, in alcune librerie.
Nei modelli free c'è sempre un terzo che paga!
3) Anche la mia comunità composta oltre che da manager anche da blogger, freelance, designer, professionisti, imprenditori hi-tech etc. non potrà partecipare a questo incontro, ma questo è un risultato scontato, almeno a me sembra, se si vogliono mettere in relazione mondi differenti, culture, modi di pensare, ...e di spendere, ovviamente.
In conclusione, noi siamo molto poco marketing oriented, e tantomeno geni!! ma il territorio del marketing e della comunicazione ha sempre a che fare con costruzione di identità e messa in scena di conversazioni.
Mi sembra che stiamo facendo questo. No?
Grazie
andrea(at)7thfloor.it
Ringrazio sentitamente. mi hai risparmiato la fatica della registrazione. Concordo in pieno con il tuo commento e ti ritrovo (dopo anni) con piacere ;-)
sai, dopo le primissime righe, ci stavo rimanendo male per un po' di sana invidia. alla fine mi sono trovato a pensare: che culo!
sai chi mi viene in mente: quel furbacchione che ha scritto the four hour working week.
Conosco la rivista 7th Floor che ho avuto modo di apprezzare. Ho voluto sottolineare quanto spesso i piccoli dettagli e le circostanze possano giocare a favore o contro di un'iniziativa anche quando è valida.
Mi sono limitato a segnalare la gestione del lancio di questo evento come una case history per come l'ho percepita in qualità di "invitato". Le mie valutazioni sono per forza di cose parziali e rappresentano solo un punto di vista personale e limitate slla promozione e alla comunicazione dell'evento.
Mi preme solo notare che la politica di comunicazione del "prezzo" non è stata molto trasparente, questo va detto.
Ho ricevuto anch'io gli inviti per vedere Anderson, Kotler ( uno è gratis quello della Bicocca ) ed anche Rifkin ( uno era gratis quello del 27, l'altro a pagamento quello della cena del 30 ).
Conosco anch'io la rivista 7th Floor e la apprezzo per i contenuti ma Andrea consentimi di dissentire sul fatto che le persone del mondo business ( di cui faccio parte ) non frequentano le accademie e sono disposti "a pagare quelle cifre per avere una full immersion di 2 giorni con i guru (!) del marketing".
Le "accademie" spesso avvengono a margine di eventi veramente riservati con la formula del networking dove ci si scambia esperienze ecc. con il coinvolgimento del "guru" di turno( brutto termine ), non dove presenziano migliaia di persone, oppure per interventi aziendali/formativi diretti dei "guru" in house.
Se intendi del mettere in aula per giorni imprenditori o manager hai ragione.
Maurizio è molto chiaro quando scrive che l'offerta deve essere esaustiva ed esplicita anche nell'indicazione della parte economica e di cosa in essa sia ricompreso.
Ma vale per tutti gli eventi.
Andrea, io non vi conoscevo prima di questo post di Maurizio. Ho girato un po' per i vostri siti e servizi e vorrei esporti un mio pensiero. Concordo sul fatto che il modello adv-only non regga in un mercato come quello italiano (e in questo blog di Maurizio si è molto scritto sui limiti delle strutture advertising e media nell'affrontare tematiche nuove come il web 2.0). Ma, perchè non rendere pubblico e gratuito l'intervento di Anderson e così lavorare sul vostro brand? Avreste la chance di allargare il numero di lettori e di fruitori dei servizi che offrite? Non potrebbe essere un modo più in linea con il pensiero stesso di Anderson di sviluppo del business?
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