mercoledì, marzo 19, 2008

La morte degli User Generated Content? 


Un po' mi fanno compassione quegli editori che continuano a rincorrere le mode; prima i portali orizzontali, poi quelli verticali, poi i blog, Second Life e ora gli UGC, (i contenuti generati dagli utenti).

Sempre indietro, cercando di recuperare con affanno, investendo spesso tardi e male, per poi perdere la passione e passare alla prossima potenziale killer application che si rivela inesorabilmente un flop.

Sono gli stessi editori che provocano le mode, celebrando ad esempio l'utente l'uomo dell'anno, per poi cambiare idea e decretare a breve distanza di tempo morti gli User Generated Content.

L'approccio scandalistico fa vendere copie in più, ma la disinformazione mina pesantemente la credibilità di quei media che giocano a creare per poi demonizzare trend in corso.

Non occorre avere la sfera di cristallo per potere affermare che:
  1. I Social Media non sono una moda e stanno crescendo, tanto da diventare uno strumento di marketing mainstream
  2. I contenuti generati dagli utenti vivranno un periodo di consolidamento, ma anche un processo di selezione, filtro e aggregazione da parte di nuovi mediatori (tecnologici e/o editoriali) che daranno visibilità ai migliori contenuti generati dagli utenti
  3. Solo pochissimi contenuti amatoriali avranno una grande visibilità, ma le logiche della lunga coda, influenzeranno i processi di consumo mediale e quindi quelli di produzione di contenuti
  4. I contenuti di scarsa qualità di qualunque genere, alla fine verranno abbandonati o verranno seguiti da micronicchie
  5. I Social Media verranno incorporati nel processo editoriale da parte dei principali gruppi editoriali, attraverso un profondo ripensamento delle logiche progettuali.
Intitolare un'articolo la "rivincita degli esperti", come ha fatto Newseeek, è una somma sciocchezza, perchè non ci sarà alcuna rivincita da parte di nessuno, così come l'operazione furba di Time deve essere un po' ridimensionata.

La gente continuerà a leggere fonti professionali di informazione e formerà le proprie preferenze anche confrontando le opinioni di altre persone sui Social Media.

Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

L'immagine è di Zoomar.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ho come l'impressione che alcuni giornali gettino lì un gran numero di ipotesi fidandosi nella statistica: alla fine una di queste si rivelerà giusta, e potranno dire di aver azzeccato in anticipo il trend.

19/3/08 15:12  

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