Non c'è niente da fare?
Insisto nel cercare di convincere il mondo della pubblicità ad aprirsi al cambiamento. Vorrei essere propositivo, offrire le mie competenze specifiche, come avevo già fatto agli albori di internet cercando di diffondere la cultura del marketing digitale.
Oggi la comunicazione è in larga parte digitale, ma le agenzie italiane, salvo rare eccezioni si oppongono con tutte le loro forze al cambiamento.
Sto cercando di creare un dialogo con i pubblicitari tradizionali sul blog dell'Art Directors Club, ma i risultati sono ancora molto scarsi. Mi sono chiesto se c'è una volonta di cambiamento proponendo il quesito ai creativi, ma sembra che siano solo le nuove generazioni (quelli che ancora non lavorano) a cogliere lo stimolo.
C'è da essere pessimisti almeno ad ascoltare le parole di Dan Sallo, che non ci va giù leggero.
"Si, qualcosa si sta già facendo per la verità.
Il tanto vituperato 'mercato', una volta tanto, forse, riuscirà ad imporre quel cambio generazionale che le 'cricche' dei baroni della pubblicità non hanno consentito fin'ora.
C'è molto ostracismo in giro ancora verso le nuove tecnologie, e ciò è comprensibile.
Nella logica delle grandi fette di torta per pochi commensali, si cerca di far finta che l'acquisto multimiliardario (Dollari) di Google nei confronti della più grande concessionaria di pubblicità americana, sia un'americanata, appunto...
Si 'tiene botta' vendendo telepromozioni e spot che non guarda più nessuno, come si faceva vent'anni.
Tutto ciò è perfettamente funzionale all'interesse di pochi, e indirettamente vantaggioso per coloro che, nella pubblicità , predicano il nuovo, ma si guardano bene dal praticarlo.
Perchè ? Semplice, perchè anni di spots gli hanno atrofizzato il cervello, e non sanno da che parte si comincia a lavorare diversamente. Sono dinosauri che fanno aspettano il meteorite.
Fortunatamente, nonostante le resistenze, il cambiamento sarà radicale, repentino, ed inevitabile...
Ai baroni della pubblicità, auguriamo find'ora una serena pensione sulle sponde di qualche lago canadese, quelli che continuano ad usare per i loro spots..."
E' davvero come dice Dan Sallo? Non ci sono speranze?
Oggi la comunicazione è in larga parte digitale, ma le agenzie italiane, salvo rare eccezioni si oppongono con tutte le loro forze al cambiamento.
Sto cercando di creare un dialogo con i pubblicitari tradizionali sul blog dell'Art Directors Club, ma i risultati sono ancora molto scarsi. Mi sono chiesto se c'è una volonta di cambiamento proponendo il quesito ai creativi, ma sembra che siano solo le nuove generazioni (quelli che ancora non lavorano) a cogliere lo stimolo.
C'è da essere pessimisti almeno ad ascoltare le parole di Dan Sallo, che non ci va giù leggero.
"Si, qualcosa si sta già facendo per la verità.
Il tanto vituperato 'mercato', una volta tanto, forse, riuscirà ad imporre quel cambio generazionale che le 'cricche' dei baroni della pubblicità non hanno consentito fin'ora.
C'è molto ostracismo in giro ancora verso le nuove tecnologie, e ciò è comprensibile.
Nella logica delle grandi fette di torta per pochi commensali, si cerca di far finta che l'acquisto multimiliardario (Dollari) di Google nei confronti della più grande concessionaria di pubblicità americana, sia un'americanata, appunto...
Si 'tiene botta' vendendo telepromozioni e spot che non guarda più nessuno, come si faceva vent'anni.
Tutto ciò è perfettamente funzionale all'interesse di pochi, e indirettamente vantaggioso per coloro che, nella pubblicità , predicano il nuovo, ma si guardano bene dal praticarlo.
Perchè ? Semplice, perchè anni di spots gli hanno atrofizzato il cervello, e non sanno da che parte si comincia a lavorare diversamente. Sono dinosauri che fanno aspettano il meteorite.
Fortunatamente, nonostante le resistenze, il cambiamento sarà radicale, repentino, ed inevitabile...
Ai baroni della pubblicità, auguriamo find'ora una serena pensione sulle sponde di qualche lago canadese, quelli che continuano ad usare per i loro spots..."
E' davvero come dice Dan Sallo? Non ci sono speranze?
0 Comments:
Posta un commento
<< Home