venerdì, giugno 29, 2007

Il caso Domiziana Giordano ed il paradigm shift 

Devo confessare di avere seguito il "caso Domiziana Giordano" con molta indifferenza, ma a distanza di giorni quella che è una normale disputa tra blogger può essere interpretata attraverso una chiave di lettura più ampia.
Gli antefatti:

Il Sole24 Ore, inaugura il progetto Nova100, che secondo l'idea di Luca De Biase "è un insieme di autori, che forse nel tempo arriveranno appunto a 100, riuniti da un comune sentire sull'urgenza di innovare e sperimentare, nella ricerca, nella tecnologia, nella creatività."

Il progetto non viene accolto favorevolmente da molti blogger, per diverse ragioni.

Succede che tra i diversi autori figura anche Domiziana Giordano, un'attrice la cui celebrità è in larga parte legata alla sua partecipazione all'Isola dei Famosi.

La disputa


Un post di Domiziana Giordano, attira le ire di diversi blogger, in parte per le inesattezze che mal vengono digerite dai frequentatori di Nova100, un progetto, appunto, che si prefigge di divulgare la cultura dell'innovazione soprattutto tecnologica, ma soprattutto per il modo in cui l'autrice si relaziona con gli altri in rete.

Qualcuno accusa i critici più feroci di essere invidiosi del fatto che una persona che non ha competenze tecnologiche possa scrivere sul blasonato progetto di una delle testate più prestigiose in Italia, (perchè lei si ed io no che mi occupo di tecnologia da tantissimi anni?), qualcun'altro ritiene che l'attacco alla Giordano sia solo una modalità per ottenere visibilità. Altri ritengono, quella della Giordano, una intrusione nella "blogosfera" senza averne prima assorbito i "codici linguistici e di comportamento". Infine qualcuno ritiene semplicemente che la Giordano abbia meritato una lezione e che per questo è stata giustamente richiamata all'ordine. (Stai al posto tuo......(non siamo in tv ndt).)

La mia valutazione (del tutto personale)


Non conosco Domiziana Giordano, non conosco il suo lavoro, non conosco il suo pensiero e nemmeno le sue motivazioni in riferimento alla decisione di aprire un blog, pertanto non voglio e non posso fare un processo alle intenzioni. Posso solo dire che il comportamento della Giordano, il suo modo di porsi, ha sempre pagato.... in televisione. Perchè cambiare?

Lei è figlia della cultura televisiva, dove la rissa è di ordinaria amministrazione e dove chi più urla, più ha successo.

La televisione vive di ascolti, i personaggi vivono di notorietà. Vale l'esempio di Fabrizio Corona, che nonostante sia per molti un esempio negativo, ha aumentato la sua visibilità in seguito alle sue vicende giudiziarie e di conseguenza i suoi guadagni (a sentire quanto afferma).

In rete, la notorietà conta meno, è invece più importante la reputazione, la cultura del dialogo e della conversazione. Ecco che a prescindere dalle vicende personali dei protagonisti della disputa, quello che abbiamo vissuto è un clash culturale, uno scontro tra modi completamente diversi di intendere la comunicazione.

Le conseguenze

Non so quanto ci vorrà, ma sono convinto che la cultura del conflitto portata avanti per motivi di audience dai media alla fine comincerà a pagare di meno. Le audience si stanno frantumando e stanno richiedendo anche contenuti rilevanti e non solo litigi tra nani e ballerine.

Ho voluto riflettere su questo caso perchè il giudizio dei blogger su Domiziana Giordano è stato particolarmente severo, se lo stesso post fosse stato scritto da qualcun'altro le reazioni probabilmente non sarebbero state le stesse. Forse lei incarna un sistema, quello televisivo, da molti detestato e ha pagato per tutti.

Ho avuto la riprova di quanto modelli di comunicazione vecchi (basti pensare a come comunicano i politici, le imprese, le istituzioni) debbano essere rivisti con grande urgenza, perchè oltre al divario digitale, stiamo vivendo un divario culturale, tra persone che vogliono comunicare e che non si capiscono.

11 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Maurizio personalmente mi lascia indifferente ( Nova 100 - Domiziana Giordana - Polemiche blogger ecc. ).
La risorsa tempo potrebbe essere allocata ( da molti ) per integrare e/o progettare meglio la comunicazione.
In primis sui linguaggi che spesso fanno la differenza fra il parlare
asincrono ed il comunicare in sincrono e comprendersi reciprocamente.
Per proporsi da value innovators alla comunità e non solo per meri scopi personali.

Saluti.

Alberto Claudio Tremolada
http://bloggeraus.blogspot.com

29/6/07 11:02  
Blogger Unknown said...

Caro Maurizio,
Ho dato una rapida scorsa al blog di Domiziana Giordano che a prima vista non mi pare peggiore [ma neanche migliore] di tanti redatti da "esperti".
Credo tu sappia benissimo qual'è la mia opinione su quello che definisci "blasonato progetto" e quali motivazioni di fondo abbia portato.
La blogosfera non ama le risse e chi ci prova viene marginato; questa è una delle tante differenze con la televisione ed è una delle motivazioni per le quali condivido le tue conclusioni.
Un abbraccio.
Pier Luca Santoro

29/6/07 11:33  
Blogger Maurizio Goetz said...

Sono d'accordo con te Alberto, ti confermo che la vicende mi lascia indifferente, soprattutto quando le beghe riguardano blogger che hanno la polemica facile gratuita e fine a se stessa, ma quando la sollevazione è così marcata, non posso non notare che dietro all'episodio c'è qualcosa di più profondo. Ho provato a darne un'interpretazione personale.

29/6/07 12:17  
Blogger Elisondo said...

Sono d'accordo Maurizio.
Quello che è successo è andato al di là di un banale flame che nasce e muore attorno a un preciso argomento. Io penso che si sia trattato di una metacomunicazione, di una sollevazione motivata soprattutto dalla forma piuttosto che dal contenuto, dall'atteggiamento (rigidamente chiuso di Domiziana) piuttosto che dalla sua specifica incompetenza.

29/6/07 12:45  
Blogger Roldano De Persio said...

Ma che indifferenza e indifferenza,
dal punto di vista dei brand in questione è una tragedia. La polemica della neonata italiota casta dei blogger le lascio alle ortiche. Se ti capita leggi L'impero irresisitibile di Victoria De Grazia, edizioni Einaudi, e vedrai cosa siamo capaci di fare in Italia.

Qui il problema è che il servizio customer care di Tim e Nokia vengono chiamati pesantemente in causa e non intervengono a quietare le acque? Quanto sarà il loro danno economico?

saluti

29/6/07 15:47  
Blogger Maurizio Goetz said...

Ha ha, Roldano, un problema alla volta. Sul customer care delle aziende ho lungamente scritto in passato e non volevo tirare fuori nuovamente questo discorso penoso. Non vi è alcun dubbio che tu abbia ragione su questo.

29/6/07 15:51  
Anonymous Anonimo said...

Temo che tu (e molti altri) stiate sottovalutando il pericolo.

Sarei curioso di conoscere le statistiche del suo blog, ma se l'unita' di misura e' l'audience (non e' quello che misura technorati blogbabel e soci?), temo che le polemiche stiano decretando il suo successo.

Non condivido assolutamente la massima secondo cui "che se ne parli male, purche' se ne parli", ma e' quella applicata, e non per una scelta premeditata di un inappropriato modello di comunicazione, ma perche' siamo di fronte ad un talento naturale.

Sola in una stanza sarebbe in grado di irretire se stessa e litigare e alla fine mettersi dalla parte del torto.

La risposta possibile e' solo una: don't feed the troll.
Ma ora basta, mi sono stufato anche di commentare l'accaduto.

29/6/07 21:41  
Blogger Maurizio Goetz said...

Markingegno, solitamente non mi interessano le beghe da condomonio. Se hai letto bene il mio post, ho voluto solo evidenziare un conflitto tra culture, la vicenda in se altrimenti è priva di ogni interesse, almeno per me.

30/6/07 08:03  
Anonymous Anonimo said...

@Maurizio
Non dubito che la vicenda in se' sia di poco interesse, tuttavia, tu dici:

"Non so quanto ci vorrà, ma sono convinto che la cultura del conflitto portata avanti per motivi di audience dai media alla fine comincerà a pagare di meno."

Non sono altrettanto ottimista, in proposito, ma spero di abgliarmi.

30/6/07 11:48  
Blogger Maurizio Goetz said...

Non dico che non ci sia un pubblico a cui i conflitti, i gossip continueranno a piacere, ma ci sono anche una serie di nicchie che stanno reclamando contenuti di qualità e quindi ci sono nuovi spazi.

30/6/07 13:57  
Anonymous Anonimo said...

Maurizio,
condivido la tua riflessione che estendo.
Io ho il dubbio che sia solo una conseguenza "classica" dello snobbismo del mondo dei blogger "del primo giorno" (leggi: semi-professionisti).

Una semplice difesa del territorio... d'altronde se c'è una forma di comunicazione libera è proprio quella data dai blog.

Rispondere con semplice indifferenza era troppo? :-)

Ciao,
Nereo

2/7/07 13:51  

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