Web Advertising quale crescita?
A tendere i mercati tendono quasi sempre a stabilizzarsi. Non so quanto ci vorrà, ma gli investimenti pubblicitari prima o poi seguiranno l'evoluzione del tempo speso su ogni medium, ciò significa che il web advertising si svilupperà ancora.
La pubblicità on line è cresciuta, ma non come avrebbe dovuto, la creatività per il web è ancora ai primordi così come le tecniche di pianificazione sono ancora le stesse di oltre sei/sette anni fa, quando mi occupavo di pianificazione media.
Non sto vedendo sul web campagne particolarmente innovative, anche perchè è notorio, nei centri media si fa poca formazione.
Dove invece ci sono state grosse evoluzioni è sul mercato del search engine marketing, grazie all'innovazione costante delle agenzie leader che si recano spesso all'estero per aggiornare le tecniche di pianificazione.
A breve avrà luogo l'oramai tradizionale appuntamento dello IAB FORUM, sarà sicuramente molto affollato, spero che sia un'occasione di confronto e non solamente di autocelebrazioni, perchè il mercato della pubblicità on line non ha più le sembianze della cenerentola.
In un'intervista Layla Pavone, ha dichiarato che quando ha incominciato ad operare in questo mercato, (me lo ricordo molto bene, abbiamo fatto insieme la prima conferenza sulla pubblicità on line nel 1997) internet si doveva difendere dalla televisione, ora sempre che succeda il contrario.
Purtroppo le pianificazioni on line e quelle off line viaggiano ancora a compartimenti stagni; di campagne integrate realmente multimediali praticamente non se ne vedono. Anche i sistemi di misurazione devono evolvere, si misura poco e male, anche se gli strumenti ci sono.
Dobbiamo dire che il mercato è ancora troppo piccolo, per farlo crescere tutte gli operatori dovranno aggiornarsi per raggiungere quel livello di professionalità che caratterizza la pubblicità televisiva. Le nuove tecniche di pianificazione devono raggiungere una più ampia diffusione.
9 Comments:
c'è un solo problema per IAB, e cioè che il web non è un medium pubblicitario...
Hai ragione due volte. Internet non è un medium, ma un ambiente in cui sono più media, se li vogliamo chiamare tali. In secondo luogo non nasce come medium pubblicitario, è stata una forzatura. In ultimo le logiche interstiziali funzionano poco, vedi la differenza di efficacia tra la comunicazione contestuale dei motori di ricerca e la logica tradizionale dei banner. E' comunque possibile fare comunicazione pubblicitaria su internet se si offre valore agli utenti.
oddio. per me non è un "media" ma proprio un "medium". è più facile che ci metta in connessione con i morti, oltre che con gli amici su icq o skype, rispetto a che sia un "media", di massa oppure no.
Non è un medium di massa sicuramente, ma neanche un medium o almeno non uno solo, inq, web, newsgroup, blog ecc sono sicuramente diversi fra loro.
Maurizio, ma cosa intendi quano dici...
>ma neanche un medium o almeno non uno solo
per me è un (articolo, non numerale, non "un" nel senso di "uno") medium, nel senso di un "mezzo" (per fare tante cose) ma non un "media", ovvero un posto dove si attacca su della pubblicità. Poi, Adsense , a dire il vero, ha un successo enorme e ne avrà ancora di più, ma insomma...
Intendiamoci media è plurale di medium anche se qualche persona continua a dire un media, facendomi accapponare la pelle. Io continuo a ritenere internet un ambiente di comunicazione perchè ingloba più media al suo interno la cui comunicazione è sincrona, asincrona, one to one, one to many e many to many. Il successo di Adsense è dovuto al fatto che la logica del suo funzionamento è specifica per internet e non come nel caso di altri strumenti (leggi pure banner, mutuata da logiche vecchie di tipo tradizionale).
vedo che siamo in disaccordo su tutta la linea, tanto per cambiare :-)
io dico "un media" perchè l'espressione non deriva dal latino ma dall'amereggano "mass media", quindi come i film, 1 film, 2 film, 1 (mass) media, 2 (mass) media...
che Internet sia più cose insieme, direi che è evidente. che nessuna di queste sia particolarmente adatta alla pubblicità di tipo tradizionale, anche, no?
Siamo invece d'accordo che la pubblicità tradizionale su internet non funzioni, lascia stare i termini altrimenti ci ingarbugliamo ed entriamo nella sostanza. Su internet funzionano modelli comunicazione specifici di qualunque genere anche pubblicitario Google ne è un esempio.
Mutuare modelli da altri mezzi, cosa che è stata fatta regolarmente si è rivelata una pratica fallimentare.
beh, sì, questo sì :-)
ma IAB continua a propugnare sta roba qui o ora si sono messi a fare altro, tipo glorificare myspace e youtube e skype e compagnia bella? ;-)
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