lunedì, ottobre 30, 2006

Evoluzione del marketing ed ovulazione 

Il marketing deve diventare più emozionale se vuole recuperare un rapporto in molti casi problematico con chi acquista oggi prodotti e servizi, divenuto (giustamente) più esigente.

Il marketing tuttavia deve diventare al contempo più preciso e scientifico e la comunicazione più rilevante perchè in molti casi, si continua a sparare nel mucchio utilizzando bazooka. Il risultato è quello di infastidire le persone che vengono letteralmente bombardate da offerte, comunicazioni ritenute irrilevanti e poco interessanti.

Si lavora sempre di più su metodi sempre più raffinati per segmentare la domanda, na si dovrebbe lavorare di più sul time to communication.

E' un concetto che si può spiegare con un'analogia mutuata dall'anatomia. Parliamo quindi di ovulazione.

Quale è il periodo più adatto per avere un figlio? (O eventualmente per non averlo?). Conoscere il momento in cui l'ovulazione avrà luogo significa aumentare le probabilità in cui una donna ha le più alte probabilità di rimanere incinta o in cui la probabilità è minima, se l'obiettivo è la contraccezione.

Il time to communication è l'analisi della finestra temporale in cui un messaggio ha la maggiore probabilità di essere attrattivo per uno o più segmenti di utenza con cui un'impresa o un'organizzazione vuole entrare in contatto.

Questo significa che un marketing più scientifico, si propone, attraverso i mezzi digitali di migliorare:
  1. le tecniche di segmentazione
  2. le opportunità di contestualizzazione
  3. le tecniche di progettazione del messaggio e della sua distribuzione
  4. le tecniche di misurazione di efficacia
Su questi temi sto cercando di confrontarmi con le agenzie di comunicazione, per aiutare loro a definire nuovi strumenti per rendere la loro comunicazione sempre più performante.

Credits per l'immagine: Al Femminile.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Potevi risparmiarti la metafora sull'ovulazione ( pensa a quelle coppie che hanno problemi come potranno valutare il tuo post ).
Per quanto riguarda il marketing "emozionale" si dibatte in certi ambienti se sia "etico" e "socialmente responsabile" usare certe leve per alimentare il "consumismo" ( soprattutto di beni inutili ).
La crescita all'infinito è impossibile, lo dovresti sapere Maurizio.
Innovazione d'accordo ma responsabile.

Alberto Claudio Tremolada
alberto@bloggeraus.com

30/10/06 16:03  
Blogger Maurizio Goetz said...

Guarda che l'esempio è politically correct e oggettivo. Ci sono coppie che vogliono avere un figlio, altre che consapevolmente non lo vogliono e che guardano ai cicli di ovulazione in modo differente, ma comunque con un approccio scientifico.
Nessuno vuole aumentare il consumismo su prodotti che la gente non vuole comprare, ma abbiamo il dovere di rendere la comunicazione più emozionale, non vedo assolutamente alcun problema di natura etica. Marketing sostenibile e marketing emozionale non sono mica all'antitesi. Al contrario parlare di emozioni vuol dire entrare nel cuore delle persone con argomenti che sono reali e non solo seduttivi.

30/10/06 16:19  

Posta un commento

<< Home

# html> # # # # ... # # # ... # # # # # # Disclaimer: questo blog è ad alto tasso di innovazione, potrebbe destabilizzare la vostra azienda/agenzia