venerdì, luglio 21, 2006

Nuovi paradigmi, nuovi problemi 

Marco, mi segnala il servizio di Motionbox, che consente non solo di caricare i propri video in rete, ma soprattutto di poter fare l'upload di singoli spezzoni di video, potendo quindi condividere le scene ritenute più interessanti anche di un formato lungo.

Questo servizio apre nuove interessantissime opportunità di distribuzione di contenuti video sulla rete, ma contribuisce anche a creare nuovi problemi.

Anche in presenza di un disclaimer che avvisa i fruitori del servizio di poter caricare in rete solo contenuti di cui si detengono i legittimi diritti, cosa succede quando un utente preleva piccolissimi spezzoni di contenuti altrui e costruisce un nuovo contenuto originale?

Prelevare pochi spezzoni di video altrui è un plagio? Se anche lo fosse, come farebbero gli utenti ad impedirlo? Se gli spezzoni sono molto piccoli come fa una "Major" a tutelare le proprie opere utilizzate per creare nuove opere?

E' la cultura del mash up, del mixing and matching che apre con servizi come quello di Motionbox anche a nuovi problemi.

Il mondo dei contenuti è in fermento, quello della pubblicità pure, ma prima o poi occorrerà affrontare seriamente su scala globale il problema dei diritti, perchè le tecnologie di digital right management, da sole, non potranno bastare per fare sviluppare nuovi mercati dei contenuti e delle nuove forme pubblicitarie.

Per queste ragioni, insisto tanto sulla necessità di formare competenze trasversali e sull'abbandono di specializzazioni troppo verticali, perchè si rischia di non essere in grado di cogliere le opportunità o di vedere i problemi nella loro globalità.
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