giovedì, aprile 13, 2006

Un nuovo mondo di contenuti on demand 

Mia figlia ha quattro anni e non guarda la tv di flusso. Solo DVD, videocassette e programmi registrati. E' lei che decide quando, quanto, come vedere.

Da parte mia il tempo speso dalla davanti all'apparecchio televisivo si è ridotto notevolmente negli ultimi due anni. Qualche serie come CSI, qualche film, qualche buon documentario, mentre le news vengono da me fruite in modalità rigorosamente on demand, essenzialmente sul web.

Seguo con grande interesse lo sviluppo di servizi come Blinkx.tv fin dal primo giorno del suo lancio e non ho dubbi che l'iptv in Europa si ritaglierà un suo spazio, perché tutte le ricerche stanno rilevando che esiste un'enorme domanda per contenuti on demand.

Mi chiedo se i broadcaster, le società telefoniche, i content provider, siano davvero pronti per la rivoluzione dei contenuti on demand, per la progettazione di nuovi palinsesti e per nuove forme di comunicazione commerciale adatte per i nuovi modelli di fruizione dei contenuti audiovisivi, temi questi, su cui sto lavorando da tanti anni.

Mi diceva una grande professionista della comunicazione, oltre cinque anni fa. "Se vuoi prevedere il futuro della televisione, osserva i tuoi figli". Devo dire che aveva ragione.
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