martedì, gennaio 29, 2008

Furbizie editoriali 


Facciamolo l'identikit del "furbo editoriale".
  • E' un autore di successo di un testo di management o comunque rivolto ad un pubblico "business"
  • Ha scritto un libro che ha venduto discretamente e che è giunto alla xesima edizione
  • Ora l'autore vuole cavalcare il tema del momento (scegli tu quale) e ristampa l'ultima edizione con un capitolo aggiuntivo che tratta l'argomento "civetta" sommariamente.
Tutto questo è legittimo, ma non cambiatemi il titolo facendomi credere che si tratta di una nuova opera, quando il 99,6% è roba vecchia ed il resto è costituito da poche pagine, solitamente mal scritte.

Anche gli studenti talvolta fanno i furbi, quando nella loro tesi innovativa e sperimentale, partono da Adamo ed Eva, quando basterebbe una citazione ai testi fondamentali di riferimento per inquadrare le tematiche affrontate. Se la tesi è davvero innovativa, non sarebbe meglio entrare subito nel vivo invece che perdersi in preamboli?

La foto è di Fran Bee

4 Comments:

Blogger Marco Dal Pozzo said...

Fin quando ci sono professori che indirizzano gli studenti in tal senso sara' difficile vedere tesi totalmente innovative ;)

29/1/08 12:17  
Blogger Maurizio Goetz said...

Forse, ma anche gli studenti ci marciano ;)

29/1/08 14:14  
Blogger Giovanni Frenda said...

Ciao Maurizio sono Giovanni, io scrivo racconti o romanzi e quindi è difficile per me riciclare cose già scritte.
In realtà pensavo che anche le case editrici controllassero cosa pubblicano.
Quando chiedo di pubblicare quello che scrivo lo valutano sempre accuratamente.
Forse solo perchè io non ho un nome famoso?

Ciao

30/1/08 16:54  
Blogger Maurizio Goetz said...

Caro Giovanni, non è che le case editrici non controllino i contenuti, quello lo fanno e anche bene. Quello che dico è diverso, si tratta di allungare il ciclo di vita di una ristampa aggiungendo quel famoso paragrafo in più, quello che chiamano l'edizione aggiornata.

30/1/08 17:29  

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