lunedì, luglio 16, 2007

C'è bisogno di eroi 


Sono momenti molto difficili per il nostro Paese. In politica, nelle città, sul lavoro ogni giorno ci sono buone occasioni per gettare la spugna.

In ogni ambito, le persone di buona volontà subiscono la frustrazione di vedere respinte e osteggiate le loro idee di miglioramento.

Si può fare finta di nulla, ma non è una buona soluzione. Si può anche alzare dei polveroni, come fa Beppe Grillo, ma alla fine la polemica si inserisce perfettamente nel rumore generale e serve davvero a poco.

Una persona o poche persone possono fare ben poco contro una cultura radicata, per questo è inutile combattere contro i mulini a vento. Per cambiare ci vuole la massa critica, per avere la massa critica, ci vuole la passione e l'entusiasmo, non la disperazione.

Per cambiare ci vogliono eroi positivi, che ci diano lo slancio e che ci dimostrano con il loro esempio che anche quello che sembra un destino segnato, può essere cambiato.

Per questo, io che non sono uno sportivo, seguo con grande passione le leggendarie imprese di Oscar Pistorius, pensando che se lui riesce a correre e vincere, anche noi potremo cambiare.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Mi lascia perplesso l'appiattimento generale in alcune Aziende.
Scarsa propensione all'innovazione, all'investire sui talenti ecc. giustificato con la perdita di competitività e la necessità di tagliare i costi.
Una visione meccanicistica soprattutto sul versante persone, ove si reputa che un talento sia facilmente sostituibile ( a minor costo e con contratti flessibili ).
Nell'economia della conoscenza la differenza non la fanno i fattori produttivi ma le persone chiamate a governarli.
Un prodotto/servizio indifferenziato dove i parametri siano solo prezzo - consegna e qualità, denotano una miopia strategica di breve periodo.
Una strategia miope di taglio costi ed appiattimento dimostra che i gap stanno in alto, oltre una scarsa conoscenza di sistemi, metodi e strumenti quali ( ne cito solo uno ) la lean manufacturing ( o Toyota System ).
Evidenza che probabilmente andrebbe sostituito chi regge il governo d'impresa navigando a vista.
Ma queste sfide ci si guarda bene anche solo di parlarne spesso per evitare esami da cui si uscirebbe bocciati.
Sarei curioso di leggere chi la pensa diversamente non con i soliti concorrenza low cost - fiscalità - previdenza - flessibilità - burocrazia -contributi ecc. come argomenti giustificatori, che ci sono per tutti anche per le Aziende best in class di successo nel Vostro settore.
Saluti.

Alberto Claudio Tremolada
http://bloggeraus.blogspot.com

16/7/07 10:29  
Anonymous Anonimo said...

Maurizio non sono convinto che Grillo non provochi che rumore. E' vero che c'è bisogno di eroi. Ma tanti e piccoli eroi di quelli che non finiscono sui giornali.
Mi viene una domanda: ma perchè noi siamo così? Perchè Alberto ci dice queste cose in questo commento sopra? Perchè Il Financial Times parla dell'Italia come di una nazione in cui le donne in pubblico (tv, pubblicità, ecc) servono solo culo/tette giovani e piacenti? La tragedia è che purtroppo è vero!!! Perchè non riusciamo a svegliarci da questo torpore??? Qual'è il sonnifero che abbiamo preso? Basterà un eroe? Io inizio a perdere le speranze. Non c'è la forza di rischiare su quasi nessun fronte. Un eroe ci salverà? non credo! ma credo come diceva Gandhi che bisogna essere il cambiamento che si desidera. Ma che fatica!!!!

16/7/07 15:42  
Blogger Maurizio Goetz said...

Lorenzo, sono convinto che i Beppe Grillo facciano solo indignare le persone e poi tutto rimane come prima. Credo che siano gli eroi positivi quelli che ci potrebbero spingere a cambiare, dimostrandoci che cambiare è possibile anche quando è difficile. E' più una speranza, che un convincimento. Ma che alternative abbiamo?

16/7/07 15:51  
Anonymous Anonimo said...

Nessun'altra.
Leggevo giust'ora un articolo di Ilvo Diamanti su Repubblica, in cui si commenta la grande voglia di un uomo forte alla guida dell'Italia. Sarkozy è ammirato da destra ma anche da sinistra. Ma se abbiamo tutta sta voglia di cambiamento perche non cambiamo? Chiaro che gli eroi positivi sono fondamentali. Ma qui non riescono a emergere, o non più di tanto. Anche se per ovvi motivi anagrafici qualcosina comunque si muove. Un'altra salvezza è lavorare con l'altra nostra costola: l'Europa, dove le cose a volte girano meglio che da noi. Cioè riuscire a uscire da questa mentalità italiana e muoversi in Europa diventa essenziale.

16/7/07 16:04  
Blogger Maurizio Goetz said...

Lo sai anche tu che qui occorre smantellare le resistenze al cambiamento, la cultura degli sprechi delle inefficienze, delle clientele, insomma c'è tanto da fare. Chi ha provato a cambiare è rimasto schiacciato, perchè come ho più volte scritto, ci vuole la massa critica.

16/7/07 16:16  
Anonymous Anonimo said...

sono totalmente daccordo con Te, ma a quanto pare questo atleta, ben presto dovrà ralletare il suo ritmo, perchè troppo veloce per competere con i normodotati e di conseguenza dovrà smettere di inseguire il suo sogno: Poter parteciapare a Pechino 2008.

16/7/07 17:01  
Blogger Maurizio Goetz said...

Pino, credo che comunque vada, potrà essere un esempio per tutti noi.

16/7/07 17:17  

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