sabato, novembre 19, 2005

I limiti che ci poniamo 

Non sono un docente di professione, ma negli ultimi anni ho intensificato le mie attività di docenza, tanto che in certi periodi dell'anno, assorbono fino al 60% del mio tempo lavorativo.

Devo dire che gli studenti mi piacciono molto, alcuni sono svogliati, pigri e senza alcuna motivazione, ma ne ho incontrati tanti freschi, pieni di entusiasmo e al contempo disincantati, da cui ho imparato molto.

Molti ragazzi che incontro, spesso non hanno abbastanza autostima, nè fiducia nelle loro capacità e non partecipano alle discussioni che cerco di stimolare in aula per timore di fare brutte figure.

Ho imparato a mie spese che se è importante sviluppare il senso della misura, è sicuramente altrettanto fondamentale non porsi dei limiti.

Quando si crede fermamente in un'idea o in un principio occorre avere il coraggio di insistere e non fermarsi alle prime avversità.

In moltissimi casi il confronto è molto utile. Sono convinto che come me anche i miei colleghi non frequentino i vari blog solo per informarsi e per aggiornarsi, ma soprattutto per avere una conferma alle loro intuizioni.

Se in passato, non ho portato avanti alcuni progetti, è perché non ho avuto abbastanza fermezza nel difendere le mie idee, oggi ho deciso di non essere più il peggior ostacolo di me stesso.

Quando ero Consigliere Direttivo dell'Associazione Italiana Marketing, venivo spesso richiamato all'ordine quando proponevo progetti che uscivano troppo dal "nostro ambito di competenza". Mi si diceva: ma sei pazzo a proporre una conferenza sulla televisione oppure sul futuro del brand? Ed io mi chiedevo ripetutamente la ragione per cui avrei dovuto pormi dei limiti, quando invece avevo sviluppato tutte le competenze per portare avanti il progetto con successo.

E' strano come negli ambienti che dovrebbero essere i più innovativi come quelli del marketing e della comunicazione, spesso ci siano forti resistenze al cambiamento e all'innovazione.

Alla fine le conferenze che volevo progettare, sul futuro delle televisioni, le ho organizzate lo stesso e sono andate molto bene. Ora mi manca quella sul brand.

E' proprio vero, in troppi casi, siamo noi stessi il nostro più grande limite.
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