Psicologia della ricerca di informazioni on line
In molti blog e newsgroup si continua ancora a parlare molto di motori di ricerca e di tecniche per ottenere un migliore posizionamento, ma il dibattito attuale non mi soddisfa poi molto.
Credo sarebbe molto interessante approfondire i temi della psicologia della ricerca di informazioni on line, per questo ho letto con grande interesse l'articolo di Paul Boutin pubblicato da Slate, dal titolo You are what you search.
Se da una parte sono molto sensibile ai temi della privacy, dall'altra credo che siano utili le informazioni raccolte in modo aggregato e rigorosamente anonime, in grado di illuminarci sui comportamenti di ricerca e raccolta delle informazioni on line.
L'utilizzo dei motori di ricerca cambia in funzione delle specifiche esigenze della ricerca, del livello di confidenza con lo strumento utilizzato, con lo status del "ricercatore di informazioni" (professionista, padre/madre, appassionato di sport, studente, attivista politico ecc), ma esistono anche dei comportamenti radicati, talvolta compulsivi, che l'articolo illustra e che raggruppa in sette categorie che ho liberamente tradotto.
- il pornografo
- il cacciatore di teste (interessato alle persone, alle relazioni, di diversa natura)
- lo shopper
- l'ossessionato
- l'onnivoro
- il novellino
- il disperato
Sono consapevole che si tratta di una semplificazione, che tuttavia ritengo molto utile, per chi è interessato a progettare una comunicazione esperienziale sul web sempre più rilevante ed efficace.
Raccomando la lettura di questo articolo a tutti, mentre vi invito a lasciare stare i libri e gli articoli che affrontano il tema in modo a mio parere riduttivo.
Raccomando la lettura di questo articolo a tutti, mentre vi invito a lasciare stare i libri e gli articoli che affrontano il tema in modo a mio parere riduttivo.
1 Comments:
non sono a conoscenza di libri sull'argomento, ma in rete del tema se ne comincia a parlare in vari blog.
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