giovedì, luglio 21, 2005

Dimmi tutto di te, ma proprio tutto 


Molte imprese ritengono che più informazioni si raccolgono sui propri clienti meglio è per il proprio sistema informativo. A parte i problemi legati alla privacy, in un era di abbondanza informativa, sempre più persone si stanno rendendo conto che i propri dati hanno un valore di mercato e giustamente rendono disponibili i propri dati solo se ottengono qualcosa di concreto e di rilevante in cambio.

E' controproducente richiedere troppi dati ai propri clienti attuali e potenziali, perché giustamente potrebbero ribellarsi a questo. I data base aziendali sono pieni di utenti "pippo, pluto e paperino".

Molto intelligente la strategia di Tesco, rivolta alle mamme. Basta indicare solo la data di nascita del proprio figlio e il proprio indirizzo e Tesco provvederà ad inviare una rivista personalizzata in funzione dell'età che il bambino avrà in quel momento, dalla nascita all'età prescolastica.

Ottimo esempio di marketing collaborativo, per nulla intrusivo.

2 Comments:

Blogger Enrico Bianchessi said...

La quantità di informazioni che sono richieste dalle aziende ai loro clienti (a volte anche solo potenziali..) mi ha sempre infastidito. E' un po' come se una persona che si è presentata 10 secondi fa pretendesse di conoscere l'ammontare attuale del mio conto corrente, e una copia del mio 740. So di avere spesso lasciato a metà form di registrazione a newsletter o semplici richieste di informazione su prodotti e servizi di mio interesse proprio per questo motivo.

22/7/05 10:21  
Blogger Maurizio Goetz said...

La cosa più irritante è poi sapere che la maggior parte delle informazioni che vengono chieste dalle aziende ai loro clienti, rimangono inutilizzate

22/7/05 10:36  

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