lunedì, luglio 24, 2006

L'onda lunga 


Se il concetto di long tail di Chris Anderson è entrato oramai nel vocabolario di molti protagonisti del mondo economico e accademico, soprattutto per quanto concerne l'evoluzione della "distribuzione" di prodotti e servizi sulla rete, a me piace fare riferimento ad un altro termine importante: the long wave (ovvero l'onda lunga).

Non mi interessa attribuirmi la parternità di questo concetto, perchè sono sicuro che altri prima di me ne hanno scritto anche quando hanno utilizzato altri termini.

Per onda lunga, definisco un qualsiasi fenomeno economico, sociale o tecnologico, il cui impatto ha effetti in un arco temporale lungo ma che porta dei cambiamenti radicali ed irreversibili.

Non sono in grado di determinare ad esempio l'impatto di YouTube sulla distribuzione degli audiovisivi di rete, ma sono certo che se analizzeremo i cambiamenti nel tempo, ci accorgeremo che i motori di ricerca video, i vlog, il vodcast associato agli rss, i servizi come click.tv che consentono di inviare commenti contestuali allo spezzone di video sul web che si sta guardando e di vedere i commenti di altri utenti, stanno contribuendo a modificare i comportamenti di fruizione dei contenuti e con essi i paradigmi della comunicazione in rete.

Per questo oltre dieci anni fa, ho definito internet la rivoluzione silenziosa. Credo che siamo solo all'inizio di un grande cambiamento. Mi limito ad osservarlo, perchè non sono la persona più adatta ad analizzarlo e descriverlo.

Il mio obiettivo è cercare di comprendere come la comunicazione di marketing sta cambiando sotto i nostri piedi. I singoli cambiamenti possono forse passare inosservati, ma essi fanno parte di un fenomeno più ampio; appunto, l'onda lunga.

Qualcuno la cavalcherà, mentre altri ne saranno travolti. Ma questa volta non possono dire di non essere stati avvertiti per tempo.
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