martedì, settembre 29, 2009

TTG LAB 


TTG, la più importante fiera del turismo B2B in Italia ha iniziato a ripensare il suo ruolo. Non solo un punto di incontro tra i diversi attori dell'industria del turismo, ma anche uno spazio di approfondimento dei temi che ne stanno modificando "le regole competitive".

TTG, lancia i TTG Lab,un programma di formazione articolato in 100 ore, dedicato a tutti gli attori del turismo che vogliono aumentare il proprio bagaglio professionale per essere in prima fila nel mercato che cambia.


Il progetto prevede 100 singoli moduli formativi, della durata di 60 minuti l'uno, declinati trasversalmente per aree tematiche e per target di interesse. Tutta la filiera del turismo sarà interessata, con una concentrazione in particolare sul mondo agenziale.

Per il TTG LAB, ho organizzato cinque workshop su diversi temi del marketing digitale turistico, il cui programma completo potete trovare qui.

Si tratta dell'inizio di un grande programma di formazione che si propone di entrare in profondità sui diversi temi toccati nel corso delle diverse conferenze che avranno luogo durante l'evento fieristico.

Se siete a Rimini, il 16 ed il 17 ottobre, spero avremo modo di incontrarci in uno degli appuntamenti informali (aperitivo o cena) che attraverso Facebook, Friendfeed e twitter si stanno organizzando e di cui farò menzione in prossimi post.

sabato, settembre 26, 2009

I kissed Aliki 



Remixed by Robin Skouteris
This is a parody of my mashup "If You Kiss Jesus"
This remix includes samples from:
Aliki Vougiouklaki - Hally Gally
Katy Perry - I Kissed A Girl
Depeche Mode - Personal Jesus
Softcell - Tainted Love

Sparare nel mucchio? 


Siamo entrati nell'era della comunicazione di nicchia. Ognuno oggi può creare un proprio gruppo su Facebook, su Linkedin, progettare un proprio social network su Ning. Non è solo una possibilità teorica, avviene veramente. Il risultato è la proliferazione di migliaia di nuovi gruppi di discussione su vari temi dello scibile umano, ma in questa fase, ancora con forte connotazione business.

Le basse barriere all'entrata consentono a chiunque di creare la strada dell'aggregazione delle persone attorno ad un argomento di comune interesse, sperando di arrivare poi alla creazione di una Community, cosa che non sempre avviene.

La "commoditizzazione" dei social network rischia di far aumentare l'overload informativo, perchè anche se un argomento è potenzialmente di interesse per un utente, la sottoscrizione ad un numero di gruppi di discussione, superiore alla sua capacità di gestire l'informazione, porterà inevitabilmente ad una selezione naturale delle fonti.

Alcune aziende stanno scoprendo le potenzialità dell'online social networking, ma invece di creare valore, attraverso una meticolosa cura delle relazioni, ragionano ancora in ottica broadcast.

I passaggi sono i seguenti:
  1. creare uno o più gruppi partendo da un tema da presidiare
  2. cercare di attirare il maggior numero di persone ad iscriversi al proprio social network o gruppo di discussione sfruttando l'interesse per il tema
  3. creare un mix non percepito come invasivo tra contenuti e conversazioni e messaggi di tipo "para-promozionale"
Dopo un primo momento di entusiasmo, le aziende che compieranno l'errore di non qualificare la propria presenza online, differenziandola, attraverso la continua creazione di valore, si potranno trovare di fronte ad un progressivo "abbandono dei propri sottoscrittori"

Occorre essere perfettamente consapevoli, che gli "utenti in rete sono mobili", come sono arrivati, così se ne possono andare in ogni momento.

La diminuzione delle barriere all'entrata, innalza sempre le barriere al successo.

Di fronte all'ennesimo gruppo di discussione sul microtema di nicchia, l'utente, anche se interessato, sarà giustamente portato a fare una scelta.

Cosa è cambiato rispetto a prima? Non si usa più il bazooka, ma il fucile di precisione con il mirino, ma se la cultura rimane quella dei mezzi di massa, che ora diventano di nicchia, non cambia poi molto. Si tratta sempre di sparare nel mucchio.

Fonte dell'immagine

domenica, settembre 20, 2009

Sweet Mix 



Includes: Rihanna, Eurythmics, Lady Gaga, Madonna, Pink, One Republic, Yazoo. Re-Mix by Robin Skouteris.

venerdì, settembre 18, 2009

Milk: puro come il latte 

MILK from www.bastienroger.com on Vimeo.


Ridurre, l'overload informativo, acustico, visivo e sonoro, prima che sia tardi.

Per un'ecologia della comunicazione e dell'attenzione.

giovedì, settembre 17, 2009

Dalla sperimentazione, all'offerta di comunicazione 



Se le agenzie di pubblicità non fanno sperimentazione sui format, sui linguaggi, sulle piattaforme utilizzate, può capitare che le imprese ricorrano a nuovi soggetti.

Da tempo sto analizzando il lavoro di Addictive Tv, che sono partiti sperimentando l'arte del video remix (su questo blog potrete trovare diversi esempi del loro lavoro) fino ad arrivare a trovare un proprio stile per i Movie Trailer e per i Promo.

Recentemente, aziende ed emittenti televisivi stanno affidando loro un numero sempre maggiore di progetti.

"This is the longer version of the promo we created for UK broadcaster Five, for the Europa League".

E' difficile creare una relazione con un nuovo cliente, ancora più difficile consolidarla nel tempo, ma nel giro di pochi mesi è possibile perderlo, se non si propone continuamente nuovo valore.

Did you know 4.0 

mercoledì, settembre 16, 2009

Un nuovo divario digitale 


Come è noto, da quasi quindici anni, le agenzie di pubblicità si sono disinteressate del mondo digitale, soprattutto perchè ritenuto molto lontano dal loro core business. Questo ha favorito l'entrata di nuovi soggetti, le web agencies, che hanno conquistato una larga fetta di mercato della comunicazione digitale, lasciato scoperto.

E' vero che le agenzie tradizionali hanno poi cercato di rimediare acquistando web agencies, creando nuove strutture interne, ma va anche detto che salvo le rare eccezioni dei singoli bravi professionisti, la presenza in rete delle agenzie è sempre stata limitata.

Negli Stati Uniti, la discussione sul necessario processo di trasformazione del ruolo delle agenzie pubblicitarie, alla luce dell'evoluzione del panorama mediale e della trasformazione dei modelli di consumo dei media da parte degli utenti finali, ha avuto luogo alla luce del sole, su riviste e siti come Advertising Age o in pubblici dibattiti nel corso di conferenze, non è successo in Italia. Un esempio fra tutti, da citare la chiusura del blog dell'Art Director's Club o l'autoreferenzialità dei convegni in cui si continua a parlare genericamente di comunicazione, ma in cui i veri problemi non vengono portati alla luce, quindi rimangono irrimedabilmente irrisolti. Si aggiunge a questo scenario la scelta anche comprensibile, delle riviste che si occupano di comunicazione, di non affrontare "certi temi scomodi" per non mettere le agenzie e i loro clienti in imbarazzo e quindi rischiare di perdere budget di comunicazione.

Non si può dire, per essere obiettivi, che le agenzie pubblicitarie nostrane siano rimaste inattive, tuttavia hanno affrontato il problema del cambiamento in misura ancora limitata. Dal mio punto di vista gli elementi su cui dovrebbero confrontarsi nei prossimi mesi sono i seguenti:
  1. la digitalizzazione della comunicazione, non riguarda un solo reparto, ma ha un'impatto sull'intera organizzazione di un'agenzia. E' ancora ampio il divario tra gli alfabetizzati e gli analfabeti relativamente alla cultura digitale e grand parte del management rimane analogico
  2. alcuni ruoli dovrebbero essere rivisti, nella misura in cui la comunicazione digitale necessita di nuove professionalità con competenze trasversali (creative, strategiche, tecnologiche, analitiche)
  3. una buona parte del dibattito sull'innovazione della cultura della comunicazione digitale, si è spostata dai blog alle piattaforme di lifestreaming su cui una buona parte di agenzie non sono presenti, con il rischio di arrivare sempre tardi, invece di avere un ruolo "propositivo" nei confronti dei loro clienti
  4. gli ottimi professionisti che si occupano di digitale in alcune agenzie sono percepiti come fratelli minori e si devono scontrare con i propri colleghi che si occupano di media tradizionali, per non dire che vengono loro assegnate in moltissimi casi "le briciole dei budget".
  5. In molti casi gli stagisti che provengono dalle Università e dalle Scuole di Comunicazione, potrebbero portare nuova linfa, ma per motivi anche comprensibili, finiscono ad occuparsi di problemi contingenti
  6. nella maggior parte delle agenzie, si fa poca ricerca e sviluppo.
Questo insieme di fattori sta creando un nuovo divario digitale e la situazione si sta aggravando per le seguenti ragioni:
  1. alcune imprese di grandi dimensioni stanno decidendo per quanto riguarda la comunicazione digitale e la gestione dei social media, di internalizzare nuovamente i processi di comunicazione, esternalizzando solo alcune operatività
  2. le agenzie di pubbliche relazioni, stanno estendendo il loro raggio di azione sulla nuova comunicazione digitale collaborativa, molto vicina al loro modo di operare
  3. piccoli professionisti della comunicazione si mettono in rete al fine di garantire nuovi servizi, flessibili e con un livello qualitativo alto a costi molto competitivi.
  4. emergono nuove forme di comunicazione "non convenzionale", che non sono ancora mainstream, ma che sfuggono al radar di alcune agenzie, ma che vengono proposte con successo da nuovi e vecchi soggetti del mondo digitale
  5. aumenta il numero di imprese che sta utilizzando piattaforme collaborative o marketplace della creatività, come Zooppa o Bootb, che rendono di fatto commodities, alcuni servizi di comunicazione, che fanno parte del portafoglio di offerta delle agenzie.
  6. diventa sempre più sofisticata l'offerta di operatori del mondo digitale, come Google o Microsoft Advertising, solo per citarne alcuni, che hanno sviluppato offerte di comunicazione a 360 gradi.
  7. anche gli editori, i broadcaster e le concessionarie di pubblicità sempre di più propongono direttamente ai loro clienti operazioni di comunicazione a tutto tondo
Come dovrebbero reagire le agenzie di pubblicità?

Non ho la ricetta magica, ma posso proporre alcune soluzioni che potrebbero essere prese in considerazione
  1. mettere sul tappeto i veri problemi, creando dibattiti franchi e aperti ma anche concreti volti a trovare soluzioni pragmatiche (è inutile nascondere la testa sotto la sabbia)
  2. investire in formazione e sperimentazione a livello associativo, prendendo spunto da ciò che sta facendo ad esempio lo IAB, con l'Università Cattolica
  3. analizzare con attenzione i nuovi elementi della catena della nuova filiera nell'industria della comunicazione
  4. organizzare reti di imprese, flessibili ed efficienti
  5. cominciare a sviluppare progetti di Knowledge Governance per creare in agenzia conoscenza condivisa e per valorizzare ancora di più le best practices.
  6. tornare ad investire sulla crescita professionale delle persone
Con grande probabilità non tutti coloro che leggeranno questo post saranno d'accordo con me, sarei felice di ascoltare la vostra opinione, soprattutto se lavorate in agenzia perchè vorrei sapere, perchè non riusciamo mai a fare qualcosa insieme?

Fonte dell'immagine: Nielsen

domenica, settembre 13, 2009

Imparare ad ascoltare 



L'ascolto è la prima fase di ogni processo creativo.

Birds on the Wires 

Birds on the Wires from Jarbas Agnelli on Vimeo.


Reading a newspaper, I saw a picture of birds on the electric wires. I cut out the photo and decided to make a song, using the exact location of the birds as notes (no Photoshop edit). I knew it wasn't the most original idea in the universe. I was just curious to hear what melody the birds were creating.

I sent the music to the photographer, Paulo Pinto, who I Googled on the internet. He told his editor, who told a reporter and the story ended up as an interview in the very same newspaper.

Here I've posted a short video made with the photo, the music and the score (composed by the birds).

Music made with Logic.
Video made with After Effects.

The newspaper story about my work (O Estado de São Paulo): tinyurl.com/l4qdbg

Saper guardare le cose con occhi nuovi.

sabato, settembre 12, 2009

Phenomenal Handclap Band 

Phenomenal Handclap Band "15 to 20" Official Video from friendly fire recordings on Vimeo.

Shot over a few very hot summer weeks in and all over NYC, 8 mini movies made to become 1. Directed by Moh Azima, Produced by Michelle Price, Staring The Phenomenal Handclap Band. Song taken from the self-titled album out now on Friendly Fire Recordings.

Almeno sul web, si continua ancora a fare ricerca creativa. Ci sono tantissime fonti di ispirazione.

sabato, settembre 05, 2009

Dance Into the Sun - Official Club Mix 



Written by Patrick Alexander. Remixed by Robin Skouteris. Original Version from the album "Circus Boy" Published by Red Key Records Denmark 2009

giovedì, settembre 03, 2009

Loop 

LoopLoop from Patrick Bergeron on Vimeo.

E' salutare spezzare qualche loop, non tutti ci riescono.
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