martedì, dicembre 23, 2008

Gli auguri di Marketing Usabile 


E' stato un anno denso di cambiamenti, soprattutto in rete.

Ho imparato tante cose, ho conosciuto nuove persone, molte di esse grazie a questo blog.

Questo è il mio ultimo post per quest'anno, come di consueto vorrei rivolgere a tutti voi i miei migliori auguri di Buone Feste e per un sereno Anno Nuovo.

Stacco, ci vediamo l'anno prossimo.

L'immagine è di amzmartin

venerdì, dicembre 19, 2008

I did it my way 

La nuova comunicazione politica 



Nella nuova comunicazione politica la rete assume un ruolo importante, per informare, per fare raccolta fondi, per mobilitare gli elettori indecisi, per promuovere un candidato, per fare opposizione, per creare consenso su una proposta politica controversa o per delegittimare una proposta dell'avversario politico.

Ogni obiettivo di comunicazione ha i suoi formati. Ecco che alcuni di questi stanno emergendo. C'è lo spot elettorale, il program trailer, la parodia della campagna dell'avversario, il minidocumentario, il mashup politico.

Alcuni di questi format user generated sono nati per gioco, ma sempre di più verranno utilizzati dalla comunicazione politica per cercare di creare relazioni con un elettorato giovane ,utilizzando un linguaggio più accessibile rispetto al politichese.

giovedì, dicembre 18, 2008

Le frontiere della felicità 

Le rilevazioni sulla comunicazione 


Cronaca di una annunciata disfatta. Le prossime analisi sugli investimenti pubblicitari ci diranno che c'è la crisi e ci mostreranno dove veranno fatti i tagli sul budget e dove invece la crescità sarà stata inferiore al previsto.

La domanda da porsi è se oggi "lo spending" debba essere ancora l'unico parametro per misurare le attività di comunicazione.

Sono consapevole che il mio osservatorio non è certamente rappresentativo, ma io incontro quotidianamente imprese che comunicano di più e non di meno di prima, ma che hanno deciso di tornare ad internalizzare molte attività che prima venivano date in outsourcing.

Molti manager in azienda si stanno lamentando di una scarsa propositività di agenzie e centri media e quelli con cui parlo anche dei costi della comunicazione.

Sono attualmente impegnato in diverse attività di coaching volte a formare giovani da avviare nelle aziende alla professione di content manager, social media marketing manager, community manager e la mia impressione è che la voglia di comunicare sia notevolmente cresciuta, ma anche la consapevolezza delle opportunità di Internet.

Tutto questo non emergerà dalle diverse rilevazioni.

La communicazione di impresa è diventata oggi frammentata, se è vero che molte imprese si stanno dimostrando refrattarie all'innovazione, altre hanno iniziato a sperimentare, creando eventi, producendo e distribuendo contenuti, inserendo le loro presentazioni su Slideshare, creando un loro spazio su Facebook o organizzando webinar. Si sono però rese conto che queste sono attività time consuming, ma strategiche e che quindi non possono essere demandate all'esterno.

Che cos'è la comunicazione oggi? Dal widget, alla creazione di social network, ai blog, agli audiovisivi di rete, ai webinar, ma anche alle attività di street advertising o alle nuove sponsorizzazioni di microeventi. Sono convinto che una sempre più ampia serie di attività, come scrivevo, sfuggano alle rilevazioni statistiche.

Comunicare oggi è passare tempo a rispondere alle mail, frequentare gli stessi luoghi dei propri clienti, ascoltare, partecipare, conversare.

Se si vogliono misurare davvero le attività di comunicazione, forse è più utile considerare il tempo dedicato alle diverse attività, all'interno e all'esterno delle aziende e non solo l'investimento monetario, ma sono sicuro che questo non verrà mai fatto, perchè per molti potrebbe costituire un arma a doppio taglio.

Fonte dell'immagine

lunedì, dicembre 15, 2008

Re-use, re-purpose, re-package 



Finora non avevo ancora affrontato il tema del mashup video in ambito turistico.

Qui un esempio di vintage mashup, dagli archivi dell'Ontario, con musica dei Boards of Canada.

Molti enti territoriali hanno a disposizione moltissime immagini di repertorio che potrebbero essere valorizzate invece di creare sempre nuovi progetti. (Re-use, re-purpose - re-package).

Un modo diverso di viaggiare 




Esiste un modo di viaggiare la cui prima caratteristica è la consapevolezza: di sé e delle proprie azioni, anche quando sono mediate dal comprare (un biglietto, un regalo, una stanza per dormire); della realtà dei paesi di destinazione (sociale, culturale, economica, ambientale); della possibilità di una scelta meditata e quindi diversa. Questo è Turismo Responsabile: un viaggiare etico e consapevole che va incontro ai paesi di destinazione, alla gente, alla natura con rispetto e disponibilità; un viaggiatore consapevole delle proprie scelte, si fa portatore di principi universali quali equità, sostenibilità e tolleranza.

Ermes ha scelto di promuovere tutte le proposte, in base a questi principi.
E' una grande sfida, Ermes si propone come un punto di riferimento in rete per un modo nuovo di viaggiare e per creare un dibattito in rete sulle nuove opportunità per la  promozione in modo sostenibile  di un territorio, attraverso gli strumenti della rete.
Sono orgoglioso di poter contribuire allo sviluppo di questo bellissimo progetto.
Per ora è ancora una beta,  ci sono ancora tante cose da mettere a posto,  ma spero possa crescere.

venerdì, dicembre 12, 2008

Social Media per il turismo: di cosa stiamo parlando? 


Social Media e Turismo, è l'argomento caldo del momento, anzi bollente.

Anche io ne ho parlato negli ultimi 12 mesi ai diversi convegni in cui sono stato invitato come relatore e mi fa piacere osservare come diversi operatori italiani abbiano fatto grandi passi avanti in poco tempo.

Si tratta nella maggior parte dei casi di agenzie di viaggio che hanno progettato piattaforme per l'aggregazione di proposte turistiche e per la valorizzazione delle esperienze di viaggio dei clienti attraverso commenti, condivisione di racconti, video o fotografie, ovvero attraverso i contenuti generati dagli utenti.

In poco tempo anche il panorama dei metamotori turistici e dei servizi di social travelling si è arricchito di nuovi protagonisti, che si propongono di fornire ai clienti finali nuove opportunità per trovare la proposta di viaggio più rilevante o più economica, ma anche persone con cui condividere esperienze di viaggio.

Vecchi e nuovi intermediari turistici hanno cominciato a ridefinre la loro proposizione di valore e i migliori hanno saputo crearsi uno spazio difendibile in rete.

Un aspetto dei Social Media che è stato affrontato poco nei diversi convegni a cui ho avuto modo di partecipare concerne l'elemento centrale: il racconto.

In un nuovo mondo digitale dove tutti aggregano contenuti di altri, chi torna a produrre contenuti rilevanti per differenti tipologie di pubblico?

Ho tenuto recentemente a Genova un workshop sul tourism & hotel digital storytelling, per approfondire il tema della progettazione dei contenuti turistici per i Social Media, per rendermi conto di quanto sia necessario approfondire il tema della "strategia per i contenuti per il turismo".

Raccontare un territorio o una proposta di viaggio significa trovare delle chiavi di lettura da proporre a differenti viaggiatori in grado di valorizzarne le differenti sfumature, ma anche scegliere la modalità narrativa di volta in volta più adatta per stimolare conversazioni e questo richiede il superamento di logiche autoreferenziali centrate sul prodotto.

A chi parte dalla rete come punto di osservazione, capita sempre più spesso di costruire il prodotto turistico a partire dal racconto e non viceversa e questo consente di considerare le esigenze specifiche dei diversi viaggiatori, i quali possono diventare co-progettisti insieme alle comunità locali ospitanti, dell'esperienza di viaggio.

Occuparsi di Social Media Marketing per il turismo significa ribaltare alcuni paradigmi:
  • dalla promozione territoriale alla destination findability
  • dalla promozione turistica alla narrazione di viaggi ed esperienze di ospitalità.
Raccontare ad esempio "l'esperienza dell''ospitalità" significa spingersi oltre le caratteristiche ad esempio di un hotel la cui descrizione si potrà trovare sul suo sito, per definire gli elementi narrativi che lo rendono unico e interessante per i suoi diversi pubblici. Il passo successivo è lavorare sulla costruzione di esperienze viste con gli occhi dei suoi clienti attuali e potenziali. Risulta tuttavia evidente che i presupposti non sono cambiati e riguardano la qualità del servizio su cui occorre continuare a concentrare l'attenzione.

Prima di tornare in un prossimo post sull'argomento "contenuti per il turismo", vi invito a leggere questo interessante post. Le indicazioni non riguardano solo il podcast, ma possono essere estese anche in altri ambiti narrativi.

Fonte dell'immagine: Marco Massarotto - Palazzo Cicala - Genova - conversando di web e turismo con Marina Vegezzi e Sean Carlos.

lunedì, dicembre 08, 2008

Lifestreaming 


Domani devo spiegare a lezione il concetto di lifestreaming.
Credo che questa bella presentazione mi potrà aiutare.

Divulgare l'innovazione o viverla in prima persona? 

Divulgare l'innovazione è sempre molto difficile e richiede molta pazienza e tatto.

Spesso gli "early adopters" di una tecnologia riescono a rendere il loro entusiasmo contagioso, ma i tempi possono essere troppo lunghi, soprattutto quando l'innovazione deve essere diffusa all'interno di un contesto aziendale e le resistenze al cambiamento sono elevate.

Vestire l'innovazione dandole una "veste" a cui le persone sono già abituate può essere una soluzione per vincere le opposizioni di chi non vuole modificare comportamenti fortemente consolidati.

Fare un passo indietro per farne due avanti è la strategia che spesso può essere vincente.

Se risulta difficile parlare al top managament di knowledge management, di gestione di flussi personalizzati di informazione, di creazione di palinsesti differenziati per le diverse persone di una funzione aziendale, forse è più efficace invece di spiegare le caratteristiche del feed RSS e dell'aggregatore, creare una rivista quotidiana personalizzata, usando Tabbloid.

Tabbloid è un servizio gratuito online che permette di trasformare feed RSS in un quotidiano in pdf, da poter inviare per e-mail, stampare, insomma un format che non si deve spiegare.

Pensate se ogni persona in azienda avesse la possibilità di ricevere un suo quotidiano personalizzato con news generali, economiche, con informazioni aziendali differenziate, sarebbe sicuramente un segnale più forte di un corso di formazione frequentato obbligatoriamente e senza particolare convinzione.

Dal magazine personalizzato, sarebbe poi più facile introdurre piani di gestione della Knowledge Governance come elemento strategico, tutto questo a costi che rasentano lo zero.

La differenza tra la divulgazione dell'innovazione attraverso il "racconto" o attraverso "l'esperienza diretta" può costituire lo spartiacque tra la resistenza ideologica e la sua adozione.
Giustifica

sabato, dicembre 06, 2008

Nuovi stilemi per gli audiovisivi di rete 



Negli anni 80, la cultura del videoclip ha influenzato il mondo della pubblicità e le tecniche di montaggio, così come oggi i mashup musicali e i trailer mashup permettono la sperimentazione di nuovi stilemi per gli audiovisivi di rete.

La transizione alla tv digitale 

giovedì, dicembre 04, 2008

Il "nuovo" Ecosistema dei Media 


La velocità con cui il mondo dei media sta cambiando è così elevata che questa bella rappresentazione creata nel 2007 non è già più attuale.

Pluralità dei baricentri, allargamento dei pubblici considerati influenti, differenziazione dei flussi per la veicolazione dell'informazione, nuove modalità per la creazione delle agende politiche, evoluzione dei format sono elementi di cambiamento che hanno avuto luogo negli ultimi 12 mesi.

Chi si occupa in azienda di comunicazione non può non tenerne conto.

mercoledì, dicembre 03, 2008

Addictive Tv Movie Mashup 



Non è un movie trailer e nemmeno un mashup video tradizionale, è un'interessante sperimentazione, datene voi una definizione.

Il futuro degli UCG ed il nuovo ruolo della Marca (seconda parte) 



Gli User Generated Content possono essere uno straordinario strumento per creare o saldare le relazioni che una marca può instaurare con i suoi pubblici, a condizione che vengano inseriti in una strategia più ampia.

Sono l'espressione di un processo di "consumo attivo" di persone che vogliono potersi esprimere, e che in molti casi vogliono porsi in connessione con una marca per diverse ragioni.

Se è vero che il coinvolgimento attivo, aumenta le soglie dell'attenzione e diminuisce le resistenze, occorre dire che non deve mai essere fine a se stesso.

Molte aziende si stanno organizzando per creare delle piattaforme tecnologiche per ospitare i contributi dei propri clienti, chiedendo loro di mandare un commento, una foto o un video a testimonianza del loro rapporto con il loro brand, senza prima analizzare le reali motivazioni che possano spingere un utente a creare contenuti o a partecipare alla vita di un brand o a permettere alla marca di partecipare alla loro.

Il primo step per l'utilizzo strategico degli User Generated Content è l'analisi delle caratteristiche del/i proprio/i brand al fine di comprendere le migliori modalità per innescare o favorire un processo di coinvolgimento dei suoi/loro differenti pubblici.

Peter Fisk, ad esempio distingue tra brand aspirazionali e quelli trasformazionali, i cui processi di coinvolgimento hanno motivazioni differenti.


In secondo luogo è indispensabile distinguere tra le diverse forme di contenuto prodotte dagli utenti:
  • Il contenuto come elemento centrale di espressione
  • Il contenuto come elemento di socializzazione e di aggregazione per attivare conversazioni che riguardano il rapporto con una o più marche
Quale è il ruolo del brand come abilitatore nei nuovi spazi sociali in rete?


E' altrettanto indispensabile capire la relazione tra i contenuti prodotti dalle imprese (EGC) e quelle prodotte dagli utenti (UGC), con lo scopo di comprendere le dinamiche conversazionali che si innescano. A tal fine possiamo distingere tra:

  • Enterprise initiated conversation - conversazione che parte dallo stimolo di un brand
  • User initiated conversation - conversazione che parte dallo stimolo di un utente

Dobbiamo altresì comprendere che non tutti gli utenti sono uguali e che si distinguono per differenti livelli di partecipazione e per le motivazioni alla partecipazione come è efficacemente rappresentato dallo schema di Gary Hayes


Riassumendo, una strategia di customer engagement incentrata sulla valorizzazione dei contenuti generati dagli utenti non può prescindere da questi elementi:
  • analisi delle caratteristiche del brand e delle sue potenzialità in termini di coinvolgimento
  • analisi delle processo di engagement attraverso la leva dei contenuti e delle conversazioni intorno ad essi
  • analisi delle caratteristiche dei diversi interlocutori e delle loro diverse forme di partecipazione nei Social Media
In prossimi post vorrei illustrare meglio le fasi del processo strategico.

Fonte della prima immagine
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