mercoledì, febbraio 28, 2007

Questo consumatore che vuol sempre discutere 

Un'altra esilarante vignetta di Doug Savage.

Ripensare la promozione turistica 

Dobbiamo forse imparare la promozione turistica dalla Bosnia?

L'analisi di un territorio per il marketing turistico 

Progettare un palinsesto di contenuti per la promozione turistica richiede un lavoro preventivo di analisi di un territorio.

Questa è stata l'esercitazione del laboratorio in modalità e-learning che ho organizzato per gli studenti di Nettuno dell'Università Bicocca.

Sono stati individuati tre target ideali, si è richiesto agli studenti di fare una SWOT ANALYSIS del proprio territorio e di indicare le principali attrattive e attrazioni del territorio in generale e per i target individuati.

Tra i diversi lavori che ho avuto modo di esaminare, quello di Laura Maggioni, è forse stato quello più completo. La ringrazio perchè mi ha concesso di rendere disponibile il suo materiale.



In un prossimo laboratorio, la mia collega Valentina Anzoise, prenderà questi imput, per il suo laboratorio volto alla creazione di itinerari visuali per la promozione turistica.

Nel mio corso cercherò di delineare tutti gli elementi necessari per la costruzione di un portale o di un destination site per la promozione digitale turistica.

Perchè italia.it? 


Mi sono occupato di diversi progetti di promozione turistica on line. Ricordo che quando ho gestito per quattro anni le campagne di marketing on line dell'APT del Trentino, oggi trasformata in società per azioni, mi è stato fornito un libro di oltre cento pagine con la definizione puntuale degli obiettivi e dei target.

Una delle condizioni più importanti per il successo di ogni progetto di marketing è infatti la definizione di obiettivi generali e specifici per i diversi destinatari a cui si rivolge.

In molti bandi finanziati, gli obiettivi vengono indicati in modo molto sommario, quando sarebbe invece opportuno riservare una buona parte dei finanziamenti alla stesura di un documento di preparazione al progetto.

Più è accurata l'analisi preventiva e più sara accurato il progetto, potendo fissare in modo preciso la portata, gli obiettivi ma anche le metriche con cui verrà misurato il raggiungimento degli obiettivi.

Per convincersi di questo basta vedere l'analisi preliminare fatta per la progettazione di un programma di promozione del turismo nel sud dell'Inghilterra. Potete osservare con quanta cura viene fatta una fotografia delle potenzialità del territorio cercando di individuare i segmenti più importanti su cui concentare i propri sforzi. (scaricate il powerpoint che è il documento completo, non il pdf)

Il primo passo di ogni progetto di promozione turistica è infatti un'analisi conoscitiva volta a comprendere chi visita un determinato territorio turistico, per quali ragioni, con quali livelli di soddisfazione per poi approfondire l'analisi attraverso un confronto competitivo del territorio con altri in concorrenza diretta ed indiretta.

Lo studio preliminare servirà per una migliore definizione degli obiettivi, ma di questo ne parlerò in un prossimo post.

Italia.it un passo indietro per farne due avanti 

Le critiche al progetto Italia.it sono state moltissime. Sono stati messi in evidenza i diversi errori nel progetto, davvero inspiegabili considerando i soggetti coinvolti.

In molti post che ho avuto modo di leggere in vari blog sono state fatte analisi sul progetto dal punto di vista tecnologico e della comunicazione, ma in altri si sono forse un po' alzati i toni, in un clima di linciaggio generale.

Il post di Marketing Routes mi ha fatto riflettere e ritengo che non abbiamo alcun diritto di addossare responsabilità perchè non è utile e poichè non disponiamo di tutti i fatti.

Ritengo invece più produttivo discutere sul significato di un portale per il turismo per l'Italia, analizzandone i diversi aspetti e cercando di aprire un dibattito sulle diverse opzioni possibili nella progettazione dell'architettura delle informazioni in funzione degli obiettivi e delle loro priorità.

Come dovrebbe essere il portale italia.it?

A marzo incominceranno le mie lezioni di marketing digitale turistico all'Università Bicocca, credo proprio che farò un'ampia revisione del materiale che avevo già preparato e che utilizzero il caso di Italia.it ai fini didattici attingendo a piene mani dai diversi contributi interessanti che sto leggendo in vari blog, ma tenendo ben presente che esiste un'ampia letteratura sul marketing turistico che non può essere trascurata.

Mi sono accorto che in questo blog non mi sono occupato molto di marketing turistico, pur essendo un argomento di mia competenza. Cercherò di rimediare in prossimi post.

martedì, febbraio 27, 2007

Avanti tutta 

Ringrazio i tanti messaggi pervenutimi oggi, mi fa molto piacere constatare che la blogosfera italiana sta maturando ed è pronta a lavorare insieme su progetti ritenuti validi, come auspicavo al BarCamp di Torino.

Sono sempre più convinto, che la mail ricevuta, sia opera di un cretino isolato. Pare che sia successo anche ad altri.

Conosco professionisti che stanno lavorando al progetto Italia.it e che mi hanno confermato di essere consapevoli che molte delle critiche al portale sono più che giustificate.

Mi auguro che il progetto RItaliaCamp, possa fungere da "stimolo" e credo che indipendentemente dai risultati raggiunti, sarà importante aver lavorato insieme e aver dimostrato che su internet c'è anche gente che discute e collabora, persone che è bello conoscere e frequentare.

Sono felice per questo.

Ti minaccio!! 


A me la minaccia non piace.

Ricevo proprio oggi una e-mail minacciosa che utilizza il mio indirizzo di posta elettronica come mittente.
A qualcuno non piace la mia adesione al progetto RItaliaCamp.
Non so se sia una burla, ma la faccenda non mi piace per nulla.

Ucci, ucci si sente odor di blogger che saranno inculatucci per Italia.it. State accuorti a scrivere male di chi conta. Si possono perdere le cattedre all'università..................................

Delivered-To: maurizio.goetz@gmail.com
Received: by 10.65.220.18 with SMTP id x18cs2949qbq;
Tue, 27 Feb 2007 04:08:42 -0800 (PST)
Received: by 10.67.29.12 with SMTP id g12mr7886504ugj.1172578121821;
Tue, 27 Feb 2007 04:08:41 -0800 (PST)
Return-Path:
Received: from smtpsmart2.aruba.it (smtpweb19.aruba.it [62.149.158.19])
by mx.google.com with SMTP id 30si7084645ugf.2007.02.27.04.08.41;
Tue, 27 Feb 2007 04:08:41 -0800 (PST)
Received-SPF: neutral (google.com: 62.149.158.19 is neither permitted nor denied by domain of maurizio.goetz@gmail.com)
Received: (qmail 22848 invoked by uid 89); 27 Feb 2007 12:08:39 -0000
Received: by simscan 1.2.0 ppid: 22838, pid: 22841, t: 0.0653s
scanners: clamav: 0.88.4/m:40/d:1945 spam: 3.1.4
X-Spam-Checker-Version: SpamAssassin 3.1.4 (2006-07-25) on
smtpsmart2.fe.aruba.it
X-Spam-Level:
X-Spam-Status: No, score=-0.3 required=4.0 tests=BAYES_00 autolearn=disabled
version=3.1.4
Received: from unknown (HELO webs122.aruba.it) (62.149.130.132)
by smtpsmart2.fe.aruba.it with SMTP; 27 Feb 2007 12:08:39 -0000
Received: from mail pickup service by webs122.aruba.it with Microsoft SMTPSVC;
Tue, 27 Feb 2007 13:08:39 +0100
thread-index: AcdaaAQhIMXAxI2NSiGOydC4YQ7bEA==
Thread-Topic: Blog.
From:
To:
Cc:
Subject: Blog.
Date: Tue, 27 Feb 2007 13:08:39 +0100
Message-ID: <000101c75a68$0421c890$8482a8c0@ad.aruba.it>
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain
Content-Transfer-Encoding: 8bit
X-Mailer: Microsoft CDO for Windows 2000
Content-Class: urn:content-classes:message
Importance: normal
Priority: normal
X-MimeOLE: Produced By Microsoft MimeOLE V6.00.3790.2826
X-OriginalArrivalTime: 27 Feb 2007 12:08:39.0780 (UTC) FILETIME=[0440C240:01C75A68]


Caro amico anonimo, io faccio sempre quello in cui credo. Il progetto di rifacimento del portale Italia.it è un segnale di civiltà, per questo lo appoggio. Non si tratta di andare contro nessuno, ma di offrire un contributo positivo. Ci sono tante energie positive, tanti talenti che potrebbero partecipare, questa è una possibilità.

Io insegno all'Università e lo faccio per passione, non per carriera. Insegno fintanto che ho qualcosa di nuovo da dire, una cattedra non è certo il prezzo che sono disposto a pagare per rinunciare alle mie convinzioni.

Fai come ti pare.

L'italia lascerà il segno 


Ho sempre creduto che la provocazione fine a se stessa sia solo sterile.

La provocazione serve a scuotere dall'indifferenza e quella di Pugia ha sicuramente colpito nel segno.

E' segno di grande civiltà e maturità civile, il progetto collettivo di RitaliaCamp per ripensare il portale italiano del turismo.

Vi darò tutto l'appoggio che posso, non solo come contributo personale, ma cercando di coinvolgere l'Università Bicocca, dove insegno marketing digitale turistico.

Questa è la blogosfera che apprezzo e che stimo.

lunedì, febbraio 26, 2007

Lo schiaffo 


Che schiaffo, la versione di Pugia del portale di Italia.it (via MCC).

Forse questa vicenda non si fermerà qui........

stay tuned.

Disclaimer per i commentatori: questo post è una provocazione e non è da prendere alla lettera.

Immagination at work 




BBDO - New York

Confronti sulla comunicazione 


Sono tornato dal Sudafrica con nuovi modelli di comunicazione. Avrò bisogno di qualche mese per poterli mettere in ordine.

Il confronto con i miei colleghi è stato straordinariamente produttivo. Sono pronto a ripartire con grande entusiasmo.

Questi sono in breve alcuni temi che abbiamo affrontato.

Guerriglia Marketing
Non si discute che alcune tattiche possano funzionare, ma occorre sempre tenere presente gli obiettivi. Estorcere un bacio, concludere una serata in bellezza è molto diverso dal farsi amare.

Fino ad esso si sono viste interessanti "incursioni", ma non si vince il cuore delle persone con la sola guerriglia. (Abbiamo cercato di fare ordine sulla trasformazione del concetto di campagna a quello di movimento, che passa dall'idea della
coerenza distruttiva, che cercherò di spiegare in prossimi post).


Advertising e Comunicazione commerciale non pubblicitaria
Durante tutto il 2006 si è discusso dell'esigenza di passare dall'attenzione al coinvolgimento, nel 2007 si stanno consolidando alcune tecniche di ciò che viene definito: audience engament with the content.
Aumentare il Reach e la Frequency spesso si rivela non solo inutile, ma anche controproducente.

Nuove modalità di pianificazione del messaggio lavorano sull'"impatto", sull'"affinità" e sul "mood" per differenti segmenti di utenza. (Abbiamo cercato di lavorare sul passaggio dal concetto di Ots - opportunity to see, a quello di RFI - ready for interaction, su cui tornerò più avanti)


Dal confronto è emerso chiaramente che non abbiamo bisogno di ulteriori strumenti di comunicazione, ma di ripensare profondamente le logiche di progettazione e di pianificazione del messaggio di marketing.

Il prossimo incontro avrà luogo ad aprile a Cannes.

Credits per l'immagine
: Bernie Jestrabek-Hart

domenica, febbraio 25, 2007

AMbUsH aMbUsH A-m-b-u-s-h 



Da noi ci sono i Gabriele Paolini, che fanno inutili azioni di disturbo.

Gli americani trasformano tutto in marketing. Queste strategie di Ambush Marketing, non mi piacciono.

La domanda rimane. Creano valore per chi le fa?

sabato, febbraio 24, 2007

Terroni!!! 

Terroni, inaffidabili, malavitosi..... si, siamo calabresi.

Questo è il claim della nuova campagna di comunicazione che la Regione Calabria ha affidato ad Oliviero Toscani, con lo slogan "gli ultimi saranno i primi"

C'era bisogno con tutti i problemi che la Calabria ha di una campagna di comunicazione?
Non era meglio destinare questi soldi a qualche opera?

La mia risposta decisa è si, c'era bisogno. Non sono assolutamente d'accordo con le critiche.
La Calabria è una bella Regione, ma ha tanti problemi e per risollevarsi ha soprattutto bisogno di volontà e di orgoglio.

Ecco perchè ritengo il progetto del Governatore Loiero lodevole. Come giustamente afferma: "cambiare le cose è difficile, noi vogliamo ripartire dai giovani. Questo deve essere un segno affinchè i pregiudizi del passato che identificano la nostra terra, possano essere archiviati".

La comunicazione superficiale non serve a molto, è giusto partire dalla propria identità per lanciare nuove sfide e nuovi obiettivi.

Una campagna simile è stata già lanciata con grande successo in Sudafrica, per promuovere l'orgoglio nazionale a livello individuale e collettivo.

Se la campagna avrà sortito qualche effettto, la Calabria comincerà a cambiare perchè saranno i calabresi a volere il cambiamento e quando ciò avverra, forse la profezia si avvererà e gli ultimi torneranno ad essere i primi.

Budget pubblicitari 


Cosa succede a prendere più vitamine del necessario? Vengono espulse dal nostro corpo.
Cosa succede quando beviamo più acqua di quella che ci serve? Viene espulsa dal nostro corpo?

Cosa succede quanto aumentiamo i budget pubblicitari invece di migliorare la qualità della comunicazione?

Credits per la foto: Daniel Morris

venerdì, febbraio 23, 2007

Buy 



Riflessioni sul ruolo della donna nella pubblicità.

Illusion Marketing 


Dal dizionario di Marketing Usabile:

Si definisce illusion marketing, l'insieme delle pratiche di marketing che solo apparentemente consentono ai clienti di scegliere e di essere posti al centro dell'attenzione da parte di un brand.
Viene anche definito marketing populista.

Credits per la vignetta: Doug Savage

Complicità di brand 



In questo periodo in cui la pubblicità ha un'evidente crisi creativa, non sarebbe male esplorare il concetto della "complicità di brand".

Si potrebbe ad esempio seguire il consiglio dei Blue Vertigo.

"Se ci credi, se hai fiducia in me
con un patto noi ci consacreremo
senza gli abiti, senza affanni
incontro ai viaggi dell'immaginazione
sembra casa mia, sembra pace
Sembra casa tua, sembra nostra
Complicità, il sogno di sempre
su questo pianeta solo noi due
spirito e corpi disgiunti
poi in un istante congiunti
ma io mi sento il sangue pulsare in te
Ritrovare i noi la Divina Idea, la calma
dolce di chi si parla nel silenzio delle parole
suoni, sguardi, visioni e passioni
sembra casa mia, la mia chiesa
Sembra casa tua, sembra nostra
Complicità, il sogno di sempre
su questo pianeta solo noi due
spirito e corpi disgiunti
poi in un istante congiunti
ma io mi sento il sangue pulsare in te"

giovedì, febbraio 22, 2007

L'Italia lascia il segno 

Che cosa altro posso aggiungere a quanto ben scritto da tante altre persone?

Mi domando come mai sono tornato in Italia, qui non c'è speranza per chi si occupa seriamente di marketing e comunicazione.

Fonte dell'ispirazione.

mercoledì, febbraio 21, 2007

Del significato della comunicazione del punto vendita 

Che cosa si deve comunicare sul punto vendita? Solo offerte commerciali e prodotti?

Perchè la grande distribuzione italiana comunica così poco e male?

Forse c'è un equivoco di fondo quando si parla di comunicazione sul punto vendita.

Il vero problema è che non è sufficiente fare comunicazione sul punto vendita, occorre soprattutto comunicare il punto vendita.

Io credo che il punto di vendita non sia solo un canale di vendita, ma che rappresenti realmente "l'ultimo miglio" nella comunicazione con/ai consumatori.

Il punto vendita dovrebbe trasmettere i suoi valori distintivi, creare una relazione empatica con i clienti, infondere fiducia, trasmettere emozioni, essere esteticamente e sensorialmente gradevole, parlare al cuore oltre che alla mente delle persone.

Mi piacerebbe che i numerosi convegni organizzati in Italia su comunicazione e trade potessero portare effettivamente ad un cambiamento nel modo in cui la grande distribuzione si rapporta con i propri clienti.

Ho passato ore e ore nei supermercati e negli shopping center a Cape Town, dove credo di avere imparato tante cose.

La catena di Woolworths è un esempio di come si possa coniugare informazione al consumatore, con la comunicazione emozionale e con il customer care.

L'elemento centrale nella comunicazione di Woolworths è l'organizzazione degli scaffali. La scelta dei prodotti e la loro presentazione.

Ogni occasione è importante per comunicare l'orientamento alla qualità.


La qualità è un concetto che deve essere ben spiegato.

La qualità viene spiegata da Woolworths anche emozionalmente


Spesso i prodotti sono soprattutto occasioni di acquisto

I consumatori non scelgono solo prodotti, ma anche i valori di Woolworths

I consumatori scelgono Woolworths sopratutto per l'elevato livello di customer care.

Talk is cheap, per questo è indispensabile rendere concreta la propria proposizione, offrire delle gratificazioni istantanee, in poche parole, portare nella vita dei clienti i propri valori.

Creare un'esperienza distintiva è molto più di un claim. In Italia qualcuno usa il payoff "un mondo attorno a te, ma in Sudafrica Woolworths, si rende conto che quello che conta è creare un "world of difference" per i propri clienti.

Creatività e Budget 



In Sudafrica ho imparato che la vera creatività è quella che nasce dall'assenza di mezzi e quando non ci sono risorse per fare le cose.

E' troppo facile fare una campagna di comunicazione avendo mezzi miliardari a disposizione.

Ci vogliono le idee, non dimentichiamolo.

La comunicazione sul punto vendita 




La comunicazione su punto vendita è qualcosa di molto primitivo in Italia.

Ho fatto qualche scatto, per dimostrare che in Sudafrica si fa molto di più che comunicare sconti e 3x2.

In prossimi post tornerò sull'argomento.

Amampondo 



Feel the beat

Experience the Drum Cafe 




Lo so che ne ho già scritto in passato, ma per me il Drum Cafe è un mito. Credo debba essere un'esperienza obbligatoria per chi si occupa di comunicazione, se vuole comprendere a fondo i concetti di interattività, partecipazione e totale immersione.

Il Drum Cafe è anche un esempio di imprenditorialità straordinaria, un locale dal Sudafrica, si espande fino a diventare una multinazionale con fatturati da capogiro.

Unite, Uplift and Ispire.

Lezioni di Customer Care 


Devono avermi preso per matto, quando mi sono messo a fotografare nel supermercato Pick'nPay del quartiere di Sea Point a Cape Town, questa confezione di fagiolini.

Non è l'indicazione di un numero verde sulla confezione che mi ha piacevolmente stupito, quella c'è anche da noi in Italia, anche se l'esperienza con i call center non è lontanamente paragonabile a quella in Sudafrica.

Mi ha impressionato la scritta che recita:

Pick 'n Pay have developed the Foodhal brand products, representing great value at affordable prices.
I'm so confident of the quality, that we are offering a unique double-your money-back-guarantee.
It's just another way of putting you first
Raymond Ackerman

(cliccate sulla foto per ingrandirla)

Provate a restituire un prodotto alimentare in un supermercato italiano, vi accorgerete subito di quanto abbiamo ancora da imparare sul lato del customer care.

martedì, febbraio 20, 2007

Celebrating Cape Town 

lunedì, febbraio 19, 2007

Non è un MarketingCamp 

Sto per uscire, oggi c'è in programma una colazione di lavoro con alcuni colleghi sudafricani esperti di marketing innovativo, avremo molte cose da raccontarci e ci scambieremo alcuni nuovi modelli sul branding.

Non è un MarketingCamp, ma una classica riunione di trasferimento di competenze, skills ed idee.

Ci troviamo in centro, a pochi passi da dove abito in questo momento. Ho scattato una foto per la cronaca.

Marketing laterale in Sudafrica 


Non mi è particolarmente piaciuto il libro di Kotler sul pensiero laterale applicato al marketing.
Ha preso i concetti del pensiero laterale di Edward De Bono e ha raccolto qualche idea di marketing, per altro non particolarmente innovativa.

Qui in Sudafrica il pensiero laterale significa per molti sopravvivenza in un ambiente molto competitivo e viene applicato da tanti anni.

Ho visto tanti esempi di marketing laterale, oggi ne vorrei raccontare uno che ritengo emblematico.

Come è noto, il Sudafrica è un Paese produttore di minerali e pietre preziose (ad esempio i diamanti). Le gioiellerie ed i negozi di pietre sono numerose.

Il Mineral World è un negozio dove si possono acquistare pietre semipreziose di ogni genere, ma di negozi così ce ne sono tanti, per questo si è ritenuto che un marketing laterale possa funzionare meglio di uno diretto.

Uno dei luoghi di attrazione a Cape Town è lo Scratch Patch. Prendete tutti gli scarti di pietre semipreziose, ricostruite la magia di una miniera, lastricate il pavimento di pietre di ogni colore e forma, non fate pagare l'ingresso, ma offrite bicchieri di carta di differenti grandezze differenziandone il prezzo, permettendo ai bambini di riempirli e portarsi a casa le pietre magiche. Avrete creato uno "Scratch Patch". E' quello il luogo da promuovere, non il negozio adiacente che vende le gemme, che godrà della promozione indiretta.

Con la logica tradizionale lo Scratch Patch è solo un modo creativo di vendere scarti di prodotto, con quella del marketing laterale una grande occasione per offrire un'esperienza ai bambini di tutte le età.

Nella foto: Nathalie Ann Goetz allo Scratch Patch.

sabato, febbraio 17, 2007

Indossa un pezzo di storia 


E' bello quando si viaggia trovare in diverse parti del mondo punti di vista differenti dai propri, ascoltare la musica locale, assaggiare le specialità tipiche e fermarsi ad ammirare canoni di bellezza diversi da quelli a cui siamo abituati.

Oggi ho avuto modo di visitare due boutique molto particolari.

La boutique di Desrè Buirski è un punto di riferimento qui a Cape Town. La sua società si chiama Presidential Shirt e produce le camicie rese famose da Nelson Mandela. Il suo claim è infatti "wear a piece of history".

Un'altra boutique molto interessante è quella di Sun Goddess che propone una moda che viene definita "African Luxury Care", dai forti caratteri distintivi. Per chi ama l'Africa è sicuramente un negozio da visitare. Peccato che il sito non sia aggiornato e esponga ancora la collezione 2005/2006.

Designer interessanti ce ne sono davvero molti nel continente africano, non hanno purtroppo tutta quelle visibilità che meritano.

Quando questi giovani stilisti di talento si riterranno pronti ad affrontare i mercati globali ed inizieranno ad esportare ci si renderà conto in Italia che i Paesi in grado di insidiare il nostro "primato sulla moda", sono tanti e forse ci decideremo a prendere più seriamente la concorrenza internazionale e smettere di autocelebrarci.

venerdì, febbraio 16, 2007

Lezioni di creativita' 


Abbiamo tanto bisogno di imparare sul fronte della creativita' pubblicitaria.
Andando in giro per Cape Town, parlando con grandi creativi, sto imparando tante cose.
Oggi raccolgo le idee. Scrivero' qualcosa sulla pubblicita' e sulla comunicazione sul punto vendita in prossimi post.
Stay Tuned.
Credits per l'immagine: Klaas Oost

Posizionamenti 


Quando sono a Cape Town, non amo andare nei ristoranti italiani. Ieri mi hanno portato ad una pizzeria che appartiene ad una catena molto famosa in Sudafrica.

Il ristorante situato nell'ex Old Imperial Cold Storage Building e' sempre molto affollato e occorre prenotare con largo anticipo.

I camerieri portano con orgoglio una T-shirt nera con il logo Birra Peroni, che qui in Sudafrica e' considerata una birra alla moda, esattamente come in Italia era molto trendy per diverso tempo bere la birra Corona.

Scriveva Aaker che il posizionamento e' nella testa dei consumatori e qui a Cape Town, Birra Peroni ha fatto un ottimo lavoro.

mercoledì, febbraio 14, 2007

Hugh Masekela 



Sul palcoscenico di fronte al Waterfront, qui a Cape Town, un gruppo ha reso omaggio al grande Hugh Masekela.

E' famoso, molto famoso, ma all'estero non come Miriam Makeba, eppure è un grande protagonista della scena internazionale.

Per chi non lo conoscesse ho trovato un video tratto da un vecchio concerto con Paul Simon.

Enjoy.

A scuola di innovazione 


Ci sono alcuni Paesi che perseguono la via dell'innovazione e lo fanno partendo dai sistemi scolastici.
Qui in Sudafrica insegnano a 13 anni che cosa sia l'internet banking e ritengono che la scuola non debba solo trasmettere nozioni, ma soprattutto promuovere atteggiamenti positivi.
Mi e' capitato tra le mani un testo scolastico per l'undicesima classe, che corrisponde ad una terza superiore. Il titolo e' eloquente: Business Studies for Young Entrepreneurs.
Questi sono alcuni degli argomenti dall'indice:
  • Challenges of business ownners in the micro and macro business environment
  • Socio economic issues and their impact on business operations and productivity
  • The role of small business in the south african economy
  • Reasons why enterpreneurs are important in the south african economy
  • Personal quality of an enterpreneur
  • How to write a business plan
  • Problem solving skills
  • Working with others
  • Managing stress
  • Theories of change management
  • The role of citizens, business and individual business practicioners
  • Brainstorming
  • Creative Thinking skills
  • Niche markets: gay people, disabled people
  • Marketing and segmentation

Mi sono ben guardato dal dire che insegno in una Universita' italiana, non farei bella figura se parlassi del nostro sistema scolastico.

Progettare lo sviluppo 

L'economia qui a Cape Town è in pieno boom, basta vedere lo sviluppo immobiliare con le centinaia di cantieri aperti o quello di centri commerciali come il Waterfront che sta letteralmente raddoppiando la sua superficie di negozi e parcheggi.

Dietro a questo sviluppo c'è un atteggiamento imprenditoriale diffuso.

Tutti sono imprenditori, anche i mendicanti che devono trovare ogni giorno nuove strategie (nuovi prodotti da vendere o nuove storie da raccontare per raccogliere i soldi per il prossimo pranzo.

La povertà è ancora diffusa, basta vedere le baraccopoli fuori Cape Town per rendersene conto, ma fioriscono anche le iniziative senza fini di lucro che si propongono di dare uno spazio commerciale alla creatività che qui certo non manca. Queste organizzazioni utilizzano gli strumenti più sofisticati del guerrilla marketing e della comunicazione non convenzionale, essendo molto scarsi i budget a loro disposizione. Utilizzano ovviamente molto bene anche il web.

Monkey Biz South Africa è una organizzazione che è stata fondata da Barbara Jackson, Shirley Fintz e Mathapelo Ngaka, che hanno iniziato a distribuire perline a più di 450 donne disagiate nelle città di Mandela Park, Khayellitsa e Philippi.

Ogni donna è pagata per ogni articolo di artigianato prodotto e poichè lavorano da casa, hanno la possibilità di autogestirsi e di evitare costi per muoversi.

Ogni due settimane la responsabile di ogni area porta i prodotti al quartiere generale di Monkeybiz in centro città a Cape Town che viene messo in vendita nel negozio.

Tutti i proventi delle vendite vengono reinvestiti nell'organizzazione con lo scopo di allargare il progetto.

Monkeybiz gestisce anche la Monkeybiz Wellness Clinic nel centro di Città del Capo che si propone di formare professionalità paramediche per offire supporto ai malati di HIV/AIDS che non hanno mezzi economici.

Ovviamente tutti voi potete contribuire, semplicemente comprando on line.

E' un bell'esempio per tutti coloro che in Italia, si aspettano ancora un aiuto da parte dello Stato e non fanno nulla per cambiare la loro condizione.

lunedì, febbraio 12, 2007

A proposito di Terzo Mondo 

So che non è bello fare confronti tra Paesi, ma visto che è l'esercizio preferito dagli italiani lo faccio anche io.

Mi dispiace che il mio blog non sia letto da politici, sarebbe una grande occasione per approfondire i temi dello sviluppo di Paesi del Terzo Mondo come l'Italia.

Sono arrivato a Cape Town alle ore 5,45 (del mattino) con la South African Arlines, il capitano si è scusato, per l'anticipo di quindici minuti, (si ragazzi dell'Alitalia avete letto bene, ho scritto anticipo.)

L'aereoporto di Cape Town è abbastanza nuovo, ma è un cantiere aperto, lo stanno estendo per le prossime Olimpiadi.

Passo il controllo documenti un po' preoccupato perchè ci sono circa 150 persone davanti a me in fila, ma ci sono ben otto sportelli aperti ed il mio passaporto viene controllato in meno di tre minuti. L'addetta al controllo non parla italiano,ma mi da lo stesso il benvenuto in italiano e poi mi dice arrivederci.

Al ritiro bagagli la mia valigia mi viene riconsegnata in circa due minuti, è ovvio che il mio pensiero vada all'aereoporto di Malpensa, i cui tempi di attesa sono sicuramente molto diversi.

Questa volta abitiamo in centro, a poche centinaia di metri da Long Street, la via della vita notturna, in un loft molto bello e spazioso messo a disposizione da un amico di mio cognato. A destra si vedono i grattacieli, a sinistra il quartiere islamico che si caratterizza per i colori molto vivi delle case e per la presenza di due minareti.

Ci si accorge di essere vicino ad un quartiere islamico la mattina presto, quando verso le cinque (non ho controllato l'ora esatta) un muezzin annuncia l'alba. Nessuno è infastidito, perchè chi va ad abitare nei pressi di un quartiere islamico sa che quelle sono le tradizioni e le rispetta. Ci sono quartieri dove vivono tedeschi, ci sono alcuni quartieri ebraici. Ogni comunità vive liberamente le proprie tradizioni, in una città che ha vissuto l'Apartheid, ma che oggi cerca, non senza difficoltà, di diventare cosmopolita e multiculturale. Il mio pensiero va all'Italia in cui a gay, a coppie di fatto e a conviventi non sposati, si dice come devono vivere la loro vita privata e anche la loro morte, visto che ancora oggi sono cittadini di serie B.

Per scrivere questo post, ho preso a noleggio una Broadband Wireless Data Card, ma avrei potuto farne anche a meno, visto che ci sono almeno 8 wifi aperte.

Sono stato in Sudafrica circa otto mesi fa e l'ho trovata molto cambiata. L'Italia è invece rimasta la stessa.

domenica, febbraio 11, 2007

Turisti in cerca di emozioni forti 



In Sudafrica (non si può negare) c'è un tasso di criminalità elevato, tuttavia ci sono dei turisti in cerca di emozioni forti ed un business fiorente, come dimostra questo video.

Ancora prima dell'articolo di Chris Anderson, qui in Sudafrica, la gente conosce bene il concetto di Long Tail e di business model rivolti a nicchie.

Di questo scriverò prossimamente.

Stay tuned.

mercoledì, febbraio 07, 2007

Destinazione Cape Town 

Sto preparando gli ultimi appunti per una lezione un po' fuori dagli schemi sul digital branding. Sono anni che non vedo qualcosa di nuovo sull'argomento, per questo me ne occuperò moltissimo nel 2007.

Le valigie sono ormai pronte, i libri da leggere sono già stati selezionati, anche l'agenda con gli appuntamenti è chiusa.

Sono di nuovo in partenza, destinazione Cape Town.

A Città del Capo ci sono wi-fi un po' dappertutto, mica è "terzo mondo" come l'Italia; come al solito cercherò di fare qualche post spero interessante sul nuovo marketing, anche se non prometto regolarità.

Per inciso, il mio post dell'anno scorso, dal Sudafrica, sulle scarpe Crocs, riceve ancora oggi mediamente 15 visite al giorno, inspiegabilmente è al primo posto su Google.

Tornerò aggiornato su nuovi modelli di marketing, di cui ho solo letto.

A personal howzeet to you, guys.

martedì, febbraio 06, 2007

Nuove professionalità per la comunicazione 


L'evoluzione nella comunicazione richiede oggi nuove professionalità sia in agenzia sia in azienda.

Quando non c'è spazio per nuove assunzioni si ricorre all'allargamento delle competenze.

Visto che sto progettando nuovi corsi di formazione, sono molto interessato ai nuovi skill richiesti dai mercati internazionali ed ho trovato molto utile l'analisi di Thomas Friedman sulle nuove competenze oggi richieste dalle aziende che operano sui mercati globali (non solo nel campo della comunicazione).

Sono in discesa gli specialisti, troppo poco versatili in questa fase di transizione, mentre sono in grande richiesta persone che hanno le seguenti caratteristiche:
  • "orchestrators" - figure professionali in grado di gestire progetti complessi, lavorare in team e coordinare gruppi anche virtuali con una tensione agli obiettivi.
  • "syntethizers" - figure professionali a cavallo di più discipline (Friedman cita il caso degli esperti in search engine optimization - con competenze tecnologiche, di comunicazione, marketing e statistiche)
  • "great explainers" - figure professionali in grado di comprendere la complessità e tradurla in modo semplice nei progetti - sono formatori, consulenti o lavorano nel customer care.
  • "great leverages" - figure professionali in grado di progettare sistemi end to end, sono esperti progettisti di sistemi complessi.
  • "great adapters" - definiti anche versatilist, figure professionale in grado di adattarsi velocemente ai cambiamenti e assumere nuovi ruoli quando ciò è necessario.
  • "passionate personalizers" - figure personali in grado di tenere le relazioni e gestire con fantasia e passione i rapporti con il pubblico, con i clienti
  • "great localizers" - figure professionali, in grado di adattare prodotti o servizi globali su mercati locali
L'orientamento prevalente è quello di selezionare le nuove figure professionali non solo in base alle competenze specifiche, ma anche e soprattutto in base agli atteggiamenti.

Non si tratta solo di diffondere nuove competenze, ma anche di ripensare i processi organizzativi, cosa che molte agenzie internazionali di comunicazione hanno stabilito essere la priorità assoluta nel 2007.

L'immagine è di ANU

Darwin ed il WOM 



Anche se il video non è recentissimo, credo che il dibattito sia più che mai attuale, tra chi crede che il WOM (word of mouth) afferisca alla creazione di Awareness, e chi invece ritiene che il WOM debba creare Preferenze di Brand.

Il marketing virale ha un approccio tattico o anche strategico?

Voi che ne pensate?

No profile 





Dati, dati e ancora dati, quanti inutili dati vengono raccolti sui consumatori.

Profilazione forzata e campagne interstiziali invasive sono veramente un binomio di grande successo.....per irritare gli utenti, quando tecniche di profilazione collaborativa potrebbero essere usate per creare maggior valore.

Ancora le aziende non hanno compreso che la profilazione più utile è quella fatta non solo con il consenso degli utenti (legge sulla privacy), ma con la loro collaborazione.

lunedì, febbraio 05, 2007

Brand Architecture 


Questa è la risposta di Johnnie, ai guru che hanno formule e ricette per la Brand Equity e Brand Architecture.

I grafici ed i modelli servono per semplificare i concetti, non sono da prendere alla lettera.

Corsi di Web Marketing 


Qualcuno mi spiega perchè si tengono oggi corsi di web marketing identici nei contenuti a quelli che progettavamo dieci anni fa? (Non è cambiato proprio nulla?)

So di ripetermi nelle domande, ma mi si spiega perchè il web marketing è associato "all'arte di apparire ai primi posti nei motori di ricerca"?

La comunicazione è forse associata alle tecniche di utilizzo di una Heidelberg Speedmaster 102 zp?

Oggi vogliamo i contenuti, non i contenitori 

I fratelli Lumière ed il 2.0 


All'epoca dei fratelli Lumière, si andava al cinema a vedere il cinema.

A distanza di pochi anni, il cinema ha iniziato a sviluppare un suo linguaggio specifico e gli spettatori hanno cominciato a "selezionare le storie da vedere".

Scrivo questo, non perchè improvvisamente mi voglia occupare di cinema, ma perchè questo sta succedendo nel mondo della comunicazione digitale.

In un progetto di comunicazione digitale, la forma è molto importante, la grafica deve essere piacevole, ma mai a discapito della fruibilità dei contenuti. Questo è spesso molto difficile da spiegare ai clienti, soprattutto a quelli che privilegiano l'elemento grafico in un progetto.

Oggi gli utenti non vogliono un progetto bello ma inaccessibile, richiedono un equilibrio tra forma e sostanza.

E' stato gentile Massimo Crotti, a mandarmi in anteprima, la preview di Style.it come aveva preannunciato (non la pubblico per ovvie ragioni di riservatezza, il sito verrà presentato domani, purtroppo non potrò partecipare all'evento per impegni precedenti).

Il progetto del gruppo Condè Nast è la riprova che anche una società che si occupa di contenuti nell'ambito fashion, ha compreso che la fruibilità degli stessi è l'elemento più importante.

Oggi la gente va al cinema a vedere un bel film, esattamente come visita un sito per i suoi contenuti. La grafica fine a se stessa, la vogliono solo alcuni amministratori delegati, certamente non gli utenti.

sabato, febbraio 03, 2007

Pace Verde 

Il marketing secondo molti 


La foto è di Roberto Maxwell

venerdì, febbraio 02, 2007

Advertising Graffiti? 



Molti si lamentano dei graffiti, deturpano le nostre città.
Qualcun altro ritiene che si tratti di espressioni artistiche e vuole "riservare" alcuni muri in cui i graffiti possano essere "ospitati".

Qualcun'altro ritiene che le "pubblicità esterne" siano moderni graffiti che deturpano le nostre città.

Si può anche non essere d'accordo, ma non può non farci riflettere.

Advertising in your face 



Oggi si sta contestando l'immagine della modella anoressica, domani le donne più consapevoli rifiuteranno certe pubblicità e smetteranno di comprarne i prodotti. Ci vorrà ancora molto tempo, ma le cose lentamente stanno cambiando.

Trust Company 



Nulla è come sembra ;-)

La formula magica 

E' comodo avere una formula magica, una killer application, una ricetta miracolosa.

Sarebbe bello avere una tecnologia (leggi CRM) che una volta installata fidelizzasse davvero i clienti.

Purtroppo non è così.

Ma per quelli che ci credono, una rassegna di formule matematiche su come ottenere fiducia dai propri clienti dipendenti e perchè no dalla propria fidanzata attuale e futura. (Qui, qui e qui)

La vendita persuasiva motivazionale 

Ieri ero un normale pinguino, ma oggi che ho frequentato il corso di vendità motivazionale e ho camminato sui carboni ardenti ho imparato il significato di vendita e sono diventato una star televisiva.
Pingu (cartoon star)

Credits per il cartoon (Nearingzero)
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